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1.VITA
PERFETTA
E'
mattina. Londra inizia a svegliarsi. Jennifer Holmes vive con suo
fratello Sherlock e il coinquilino John Watson; i due uomini essendo
gay hanno adottato un figlio: Willy. L'appartamento è al 221 di
Baker Street. Jennifer ha 23 anni. Studia botanica. Ha i capelli
neri, verdi, lunghi, lisci e gli occhi blu. Si alza dal letto; va
verso l'armadio, lo apre per decidere cosa mettere in quel giorno di
luglio estremamente caldo. Indossa una maglia arancione lunga fino
alla pancia, scarpe grigie e jeans. Va in cucina, trova Willy sulla sedia con i braccioli per evitare che cada... cerca di mangiare dal piatto con le dita, inutilmente
perché l'omogeneizzato essendo liquido scivola.”Cosa fai qui tutto
solo? Pasticcione! I papà dove sono? Aspetta ti aiuto!”dice al
npote gentile mentre lo imbocca, intanto beve del tè freddo e
mangia una pesca.”Papà Sherlock dorme! È stato sveglio tutta
notte perché aveva caldo...”spiega divertito. Sherlock fa
l'investigatore privato, quando la polizia non riesce a risolvere un
caso gli chiedono aiuto! Sono proprio fortunata! Vivo con mio
fratello a cui darei la mia vita se me lo chiedesse; ho tanti amici e
studio quello che voglio: botanica! Cosa c'è di meglio? Nulla! Pensa
guardando innamorata quel dolce bambino con gli occhi neri.”Ora ti
sistemo! Non far disperare papà! Ok? Al mio ritorno dovrete essere
ancora vivi!”ordina scherzosa dandogli l'ultima cucchiaiata, mette
il piatto nella lavastoviglie; dopodiché prende Willy in braccio e
lo porta nella sua stanza per vestirlo... appoggia suo nipote sul
pavimento; prende i vestiti dal cassettone blu. Lui osserva quelle
azioni affascinato. Gli mette un completo giallo poi lo riporta in
sala. Saluta Willy! Esce in strada, sul marciapiede davanti alla
panetteria incontra la Signora Hudson: è stata lei ad affittare
l'appartamento a Sherlock.”Buongiorno! Cara... ma sei sempre di
fretta! Ah! Questi giovani che corrono sempre!”dice affettuosa
all'adolescente; non avendo famiglia tratta Sherlock e John da figli
invece considera Jennifer sua nipote.”Buongiorno a te! Signora
Hudson vuoi che ti accompagni da qualche parte? Sono libera...”
“Sei
gentile... magari i tuoi fratelli fossero come te! Certo!
Andiamo!”dice entusiasta. Jennifer oltre a Sherlock ha un altro
fratello: Mycroft. La donna elenca tutti i posti in cui deve andare:
prima tappa... supermercato! Le due amiche salgono su uno di quei
tipici autobus Inglesi rossi a due piani! Spingono lo zaino della
spesa vicino alla poltrona. Siedono sui sedili rilassate.”Oggi fa
più caldo di ieri... meno male che qui c'è l'aria condizionata
accesa! Alle 09.30 ci sono già 32 gradi!”annuncia sbalordita
controllando i gradi sul telefono.
“Come
sta Willy? Vorrei vederlo più spesso... siete riusciti a fargli
smettere di mangiare omogeneizzati durante la colazione? Ha 4 anni!”
“Bene.
John cerca di convincerlo anche se lui protesta sempre!”
“Qual
è l'ultima volta che hai visto Mycroft? Sei mesi fa...”domanda
dispiaciuta, vedere quei tre fratelli odiarsi le dispiace perché in
fondo sono una famiglia... come Sherlock anche Jennifer detesta
parlare di Mycroft.”In questo assomiglio a Sherlock! Non voglio
vedere quell'idiota!”risponde infastidita.
“Oggi
pomeriggio vieni con Willy da me? Vi aspetto!”arrivati alla fermata
le due amiche scendono dall'autobus; appena si apre la porta
automatica vengono travolte da una folata di aria calda; per trovare
refrigerio svelte entrano nel supermercato... l'aria là è gelida;
rabbrividiscono. Squilla il telefono. L'adolescente risponde
allegra.”Jenni sono
Daniel! Stasera vuoi venire al nostro bar con me e Diane? Saremo là
alle 21.00!”domanda
l'amico euforico. Jennifer conosce Daniel ad una mostra di arte
moderna... i due spesso vengono scambiati per innamorati anche se in
realtà non lo sono.”SI'. DAI! VOGLIO CANTARE AL KARAOKE E BALLARE
FINCHE' NON CHIUDE IL BAR!”grida festosa, i clienti che passano con
il carrello sono infastiditi perché lei è ferma in mezzo alla
corsia dei surgelati. Spegne la chiamata. Infila il telefono in
tasca.”Stasera divertiti con i tuoi amichetti! Se bevete non
guidate!”l'avverte la donna seria mentre trascina lo zaino della
spesa; viene rassicurata dall'amica che non farebbe mai una cosa così
stupida! Chiacchierano. Finiti i giri tornano a casa e pranzano
perché sono già le 13.00. Questa è la vita di Jennifer.
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