La
Luminosità:
il riflesso, l’alba in cui ogni
cosa germoglia.
L’ Oscurità: l’offuscamento, il
principio
in cui tutto langue e muore.
Perché
tutta questa nitidezza?
La
lotta del destino, per il destino
stesso.
Un divertimento. Qualcosa che trascende l’uomo,
la realtà, la comprensione umana.
O almeno… dovrebbe esserlo.
Allora
perché tutti questi nominativi?
Come
possiamo noi, semplici esseri di carne
e sangue, catalogare cose che non intendiamo, o semplicemente non
concepiamo?
Non dovremmo conoscere Dio, illuderci di
aver compreso i suoi piani;
non dovremmo richiamare alla mente il
Diavolo, né come nemico, né come maestro di vita.
Non dovremmo appellarci agl’angeli, come
custodi e protettori.
Noi,
non dovremmo abbagliarci dalle fabbricazioni,
dalle confezioni sfavillanti e tentatrici;
perché tutto ciò che possono offrirci e che
concerne un mondo diverso, superiore, non è possibile.
Siamo
umani, dovremmo sforzarci di rimanerlo.
Di
accontentarci della nostra misera condizione, la quale è
anche privilegiata.
Ci
è permesso di sbagliare, non inseguiamo
la perfezione;
ci è permesso tornare indietro, non
cerchiamo di sopprimerci il ritorno.
Possiamo tentare - ancora ed ancora -, non
speriamo nell’unica possibilità.
Non
è detto che possa andarci bene, alla prima.
Siamo
umani.
Amate esserlo.
Tutto
ciò che non ci appartiene, non ci riguarda.
N/A
Eh, una nonsense proprio.
Diciamo che può essere letta come un'accusa a chi crede di sapere.
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