Ancora non vi
si è accesa sta lampadina quindi?
Vabbè
prendetevi tutto il tempo che vi serve..e tanto per la cronica non siete voi
che siete tonte sono io che sono brava!!!!!!hehehehehehehehehe
E tanto modesta
poi, vero? ;-P
Buona lettura.
Baci Sole.
-Sono passati altri cinque
minuti..ora posso andare a parlarle?
-Rose sembri un maledetto
orologio a cucù.
-Ma sono passati..
-..altri cinque minuti. Lo
so!
Sbuffai e tornai a osservare
Mia.
Erano quasi quaranta minuti
che non dava segni di vita.
L’ultima cosa che aveva detto
era stata “Ferma la macchina.” a Emmett quando io avevo finito di raccontare la
mia storia.
Man mano che andavo avanti
vedevo l’espressione del suo viso cambiare.
Si era schiacciata sempre di
più contro lo schienale del sedile e non aveva detto nulla, a parte chiedere di
scendere.
Si era allontanata dalla
strada e da quaranta minuti ci dava le spalle semiappoggiata ad un grosso
albero.
E va bene, basta adesso!!
Non ce la facevo più ad
aspettare. –Io vado. –annunciai decisa a Emmett.
Lui brontolò qualcosa ma poi
mi venne dietro.
Mi avvicinai a Mia stando
attenta a fare abbastanza rumore perché mi sentisse ma non troppo da
spaventarla.
Ci fermammo a pochi passi da
lei e feci cenno a Emmett di lasciar parlare me.
-Ehm..Mia? –dissi con il mio
tono di voce più rassicurante.
Nulla. Ritentai a voce un po’
più alta. –Mia?
Nulla .Il terzo tentativo mi
scappò forse un po’ più forte tanto che lei si portò una mano sull’orecchio.
OPS.
-Ti avevo sentito anche la
prima volta. –disse secca.
Sì, decisamente aveva il mio
carattere..e i miei capelli..ma il sorriso, certo quando lo mostrava..era
proprio come quello di Emmett. Ahhhh, proprio perfetta!
No, non adesso..concentrati
Rosalie!!
-Stai ..bene? –tentai.
-Una meraviglia. –sempre
tagliente la piccoletta.
Nonostante il mio
avvertimento Emmett sbuffò e iniziò a bofonchiare.
-…mamdmdjeienms…umani..mdmkjfiiifkksls…donne!!...mdmmeif
-Che dice quello? –disse Mia
finalmente girandosi.
Aveva gli occhi ridotti a due
fessure, e nonostante le ultimissime informazioni circa la nostra natura non
esitò a piazzarsi proprio di fronte a lui.
-Quello? Rose l’hai sentita?
..Mi ha chiamato QUELLO! –misi una mano sul petto di Emmett e spinsi con la
forza necessaria a spostarlo di qualche passo.
-Ti avevo detto di far
parlare me o sbaglio?
-Ma se nemmeno si era
girata!!-protestò lui.
-Emmett! –lo sgridai.
-Rosalie!!-mi rispose allo
stesso modo.
-Ehilà vampiri? –ci voltammo
a guardarla.
-Visto? –disse lui fiero
–Adesso parla!
-Oh ma sta un po’ zitto
Emmett!!
-Invidiosa. –mi disse lui
camuffando la cosa con un colpo di tosse.
-Quanti anni avete detto di
avere? –disse lei sospettosa.
Ringraziai Dio di non poter
arrossire e poi cercai di assumere un contegno un po’ più..da mamma.
-Non fare caso a lui..troppi
anni in mezzo a dei liceali non gli hanno fatto un gran bene..
Mettendo il broncio Emmett si
allontanò un po’. –Vedo.
-Mia..mi dispiace se ti
abbiamo spaventata..ma non siamo pericolosi te lo giuro..-poi mi corressi
-..cioè non lo siamo per TE.
Mi piantò due occhi
spalancati in faccia. Era ..scioccata?
-Cred- credevi che fossi
spaventata?
Non lo era? –Non lo sei?
–chiesi sforzandomi di capire cosa potesse passarle per la testa.
-NO!!-mi rispose indignata.
-Ah no?..e perché no?
-Ecco..in realtà io ..stavo
pensando ad altro..
Ad altro? Ma come io le
dicevo che era chiusa in macchina con due vampiri e lei pensava ad altro? –E a
cosa stavi mai pensando ?-chiesi incredula.
-Cose mie. –disse incrociando
le braccia e corrucciando la fronte.
Ok, ora mi ero proprio persa.
–Ma se non avevi paura di noi ..perchè sei scappata?
-Ma non lo vedi che è una
spostata Rose.-suggerì il mio delicatissimo marito.
-Emmett!!-ero sbalordita –Non
parlare così davanti alla bambina!!
OPS. –La bambina? –disse lei
abbandonando la posizione non-vedo-non-sento-non-parlo.
Grazie, grazie , grazie di
non farmi essere capace di arrossire!!
-Ah-ehm..vedi..forse c’è un
piccolo dettaglio che non ti ho ancora detto..
-Sentiamo.
Certo. La faceva facile lei,
ma io dovevo trovare le parole giuste.
-Allora?
-Un momento..sto cercando..è
che non so bene come dirtelo..
-Il modo diretto è il più
efficace.
-Non questa volta. –le feci
segno di sedersi. Dopo un primo attimo di dubbio le fece. –Okay..allora..forse
è meglio che faccia una piccola premessa..
-Rosie..
-STA. ZITTO. EMMETT. –grugnì
una risposta poco carina.-Prima di dirti quello che devo..è meglio che ti parli
un po’ della nostra famiglia.
-La famiglia di Logan?
-Sì. La famiglia Cullen.
Le spiegai come Carlisle ci
aveva trovati e salvati tutti e di come eravamo diventati in quel modo una
famiglia.
-Aspetta..quindi il biondino
sarebbe tuo padre?
-Sì, Carlisle è mio padre.
-Ma non quello di Logan vero?
–era evidentemente concentrata a visualizzare il nostro intricato albero
genealogico.
-No.
-Perché suo padre è quello
spilungone giusto? –io annuii. –E sua madre..è quella con cui ho fatto a botte.
–annuii di nuovo.
-Quindi ho fatto a botte con
la madre di Logan? –scosse un po’ la testa, forse per schiarirsi le idee.
–MERDA. Questa proprio mi mancava..
-Non è stata colpa tua..Nessie
ti ha provocato..lei ha un carattere un po’ particolare..è sempre stata così
fin da bambina..
-Da bambina? –di nuovo la sua
bocca si spalancò per la sorpresa.- Vuoi dire che voi potete crescere?
Ecco, ci stavamo avvicinando
al punto critico. –Naturalmente no. Restiamo fermi all’attimo della
trasformazione.
-Ma se hai detto..
Le chiesi di lasciarmi
finire. –La storia di Nessie è diversa dalle nostre..lei non è esattamente come
noi..
Sembrava molto interessata a
questa parte della storia. –Cioè non è un vampiro?
-Lo è. ..Ma solo a metà.
–Iniziai a raccontare di nuovo.
Le parlai sommariamente della
storia di Edward e Bella e della nascita di Renesmee.
-Quindi lei è..come
dire..viva?
-In un certo senso.-cercai di
essere più chiara che potevo. –Diciamo che lei non è una non-morta .-sorrisi al
gioco di parole.
Mia restò in silenzio per un
po’ e io la lasciai stare. Aveva di certo bisogno di qualche minuto per
metabolizzare il tutto.
-E Logan?
-Lui è il figlio di Nessie e
di Jake..e la sua nascita è stata una sorpresa ancora più grande di quella di
sua madre.
-Perché?
Guardai Emmett. Avevo bisogno
di sapere la sua opinione stavolta.
Un conto era raccontare il
nostro segreto..ma mi chiedevo se potevo fare altrettanto con quello dei lupi.
Lui scrollò le spalle. –Diglielo
pure..tanto ormai..
-Dirmi cosa? –incalzò lei.
Aveva negli occhi la stessa
espressione di quando mi aveva chiesto in macchina di raccontarle la mia
storia.
-Ecco, Jacob, il padre di
Logan è..-dirlo o non dirlo? –Ecco lui è un ..
-Un? –quasi strillò.
-Un licantropo.
Restò pietrificata con una
buffa espressione per almeno due minuti prima di parlare. –Mi stai prendendo in
giro?
Scossi la
testa.-Un..licantropo?..Luna piena..pallottole d’argento..
-No, no..quelle sono solo
leggende..
-Già come quelle che i
vampiri escono solo di notte a quanto pare.
-Sì, proprio come quelle che
parlano di noi.
Ci pensò su ancora un po’
–Ma..un licantropo?
-Beh, non ti sembra di essere
un po’ razzista? Perché i vampiri sì e i licantropi no?
Scoppiò a ridere per la mia
battuta, salvo poi coprirsi la bocca con la mano, ricordandosi evidentemente
che doveva tenere il muso lungo ancora un po’.
Ma a me bastò. –Hai proprio la stessa
espressione di Emmett quando ridi sai? –dissi raggiante.
Archiviato il momento di
ilarità mi guardò più sospettosa che mai. –Il sorriso di Emmett?
OOOOPS. Emmett mi sgridò
mentre Mia si girava a squadrarlo.
-Che vuol dire che ho il
sorriso di Emmett?
Dai Rose, adesso o mai più!!!
-Vedi ..
-TU!! –mi precedette lei
puntando dritto ad Emmett.
Preso un po’ alla sprovvista
lui indietreggiò un po’.
-TU!! –continuò lei
avanzando.
-Rose? –disse lui un po’
intimorito.
-Mia ma che fai?
-E’ lui vero? Sei tu!!
-Ma lui cosa? –possibile mai
che questa ragazza avesse reazioni tanto strane?
-E’ MIO PADRE.!!!-lo urlò con
tanta forza che si sentì l’eco per un po’ tra gli alberi attorno a noi.
Non ci diede nemmeno il tempo
di rispondere e iniziò a colpirlo come le capitava.
Corsi a fermarla prima che si
facesse di nuovo male.
Nonostante la mia stretta non
le lasciasse scampo continuò a scalciare e inveire contro di lui.
-SEI UN BASTARDO!!!MA ADESSO
TI FACCIO VEDERE IO ..CAROGNA!!COME HAI POTUTO!!! COME HAI POTUTO???????
Emmett completamente
tramortito dalla svolta che aveva preso la situazione se ne stava lì come una
statua.
-Mia, calmati..ma che dici?
-Ha abbandonato mia madre!!
Ha abbandonato ME!!!!!
-Ma come fa ad essere tuo
padre? Emmett è morto nel ’35..
No, un momento!!!
Sempre tenendo stretta Mia mi
puntai anche io verso di lui.
-Tu quanti anni hai Mia?
Se anche lei era un
‘immortale non era da escludere che potesse esserlo dagli anni trenta, no?
Lei smise di
agitarsi.-Venti.- mi rispose.
Sembrava non fosse abituata a
rispondere a questo genere di domande.
-Forse è meglio che ti chieda
da quanto hai vent’anni allora.
Dal momento che era immobile
la lasciai andare e mi piazzai proprio di fronte ad Emmett.
-C’è qualcosa che non mi hai
detto AMORE?
-Ma ROSE!!!..ma..ma ..ma..
-No, Rose..non è
lui..scusa..scusatemi..non so che mi è preso..ma quando hai detto..ho
pensato..scusate davvero..scusa Emmett..
-Perché ne sei tanto sicura
adesso? –ora ero io la sospettosa.
Che l’avesse riconosciuto e
ora tentasse di proteggerlo?
Fece un lungo respiro e poi
espirò profondamente. –Perché sono solo cinque anni.
-Cinque anni?
Annuì. –Sì, sono solo cinque
anni che sono ..morta.
-Ma non è successo tre giorni
fa? –piazzai a Emmett una bella gomitata nello stomaco.
-Ouch!!..ROSE!!
-Così impari a dire idiozie.-sibilai.
–Continua Mia.
-Tre giorni fa è stata solo
..l’ultima volta..
-E cinque anni fa la prima.
–non era una domanda ma lei annuì lo stesso in risposta.
Le andai di nuovo vicino.
–Come è successo?
Scosse di nuovo la testa.
–Non ti va di parlarne? -lo fece di nuovo, ma più decisamente. –Va bene, se non
ti va non devi..
-Non voglio.
-Va bene così Mia.-le presi
una mano. –Va bene, così..ma se un giorno ti venisse voglia di farlo..Puoi
fidarti di me..di noi..-mi corressi guardando Emmett, che nel frattempo
sembrava essersi ripreso, tanto da parlare di nuovo. –Quante volte ti è
successo? –chiese.
-Se non vuoi..
Scosse ancora la
testa.-Allora non devi..
-No, no..voglio dire che
questo non è un problema..-di nuovo prese un bel respiro prima di parlare.
-Di preciso non lo so..-ci
disse -..ecco..i primi anni dopo..sapete..la mia prima morte e
..resurrezione..
La incoraggiai a continuare.
-..ecco..non è stato facile..sono stata allo sbando..non sapevo che cosa
succedeva..non capivo..-cercò i nostri occhi -..capite cosa intendo vero?
Annuii anche se non era stato
così per me.
Io avevo avuto Carlisle ed
Edward che mi avevano spiegato tutto..ma non era quello il momento di
sottolineare questo particolare a Mia.
-..ho fatto cose folli..ho
vissuto..-chiuse gli occhi ricordando -.. facendo cose così stupide..
-E queste cose stupide sono
finite spesso con la tua morte. –finì Emmett per lei.
-Già. All’inizio tra la morte
e il risveglio passava anche una settimana..ma piano piano il tempo diminuiva..
-Fino ai tre gironi che ti ci
sono voluti stavolta.
-Tre giorni? –chiese lei
stupita.
-Sì. –confermammo in sincrono.
-Sono restata morta tre
interi giorni?
-Sì. –ripetè Emmett.
-No aspetta..-lui si voltò a
guardarmi. –Morta no..ci sono voluti tre giorni perché il veleno facesse il suo
corso,ma morta sarà rimasta poche ore. –tornai a guardare lei –E’ possibile?
Mi sorrise. –Bene , il tempo
è sceso ancora allora. L’ultima volta sono restata morta sei ore.
-No, meno.- confermai.
-Almeno una buona notizia
c’è. –disse sconsolata.
Vedendo che non capivamo si
spiegò meglio. –Dopo il periodo nero..ho cercato di
scoprire qualcosa su di me..su cosa ero..
-Ecco perché prima eri così
sconvolta allora!!-esclamai quando finalmente le cose
cominciarono ad avere un senso.
-Già, ed ecco anche perché
non hai avuto paura di scagliarti contro di me, prima..tanto
non puoi morire!!!
Mia scoppiò a ridere di
nuovo. –Sì, è per quello. Ormai ho superato lo choc della morte.
-Ecco perché chiedevi di
morire allora.!-le rivelazioni ormai mi arrivavano a
ripetizione.
-Quando mi risveglio –disse
ancora –sono come nuova. Il mio corpo ritorna immediatamente all’attimo esatto
in cui ero prima di morire la prima volta.
-Ma puoi invecchiare? –chiesi
molto curiosa.
-Non lo so..non
sono rimasta mai viva abbastanza a lungo per verificarlo.-disse scrollando le
spalle –Ma tutto ciò che faccio tra una morte e l’altra al mio corpo non resta.
–mi mostrò i lobi delle orecchie.
Avevo notato che aveva
parecchi piercing quando l’avevo conosciuta. Ora gliene restava solo uno per
lobo.
-Non so molto su quello che
sono o che posso o non posso fare..per questo è più di
un anno ormai che faccio ricerche. Voglio risposte.
-Credi che ce ne siano altri
come te?
-Non lo so..lo
spero.
-Io non ne ho mai sentito
parlare..ma forse Carlisle..-disse Emmett.
-Sei un genio Emmett!!-trillai. –Mia Carlisle è molto vecchio..e
sono sicura che se qualcuno a questo mondo sa qualcosa su quelli come te..beh
quel qualcuno è lui.
-Ma sembrava stupito quanto
voi quando mi sono svegliata.
Riecco il momento cruciale.
–Ecco..a questo proposito..sai il veleno di cui
parlavo prima.. –annuì-..quando ti hanno ferita Logan mi ha chiesto di
salvarti..
-Ohhh..vuoi
dire facendomi diventare un vampiro?
-Sì..lui
era terrorizzato .-mi sentii in dovere di giustificarlo. –Non l’avevo mai visto
così..era fuori di sé..
Qualcosa le passò negli occhi..ma fu troppo veloce perché riuscissi a identificarlo.
-E tu mi hai
morso..
-Ma il veleno non ha avuto
l’effetto che ci aspettavamo.
-Perché una volta morta il
mio corpo deve aver annullato tutti i cambiamenti che il veleno aveva
apportato.
-Quando non ti sei svegliata..-il solo ricordo mi fece tremare.
-Ma stavo davvero diventando
una vampira? –chiese curiosa.
Chissà perché quell’idea la
divertiva.
-Sì, stava andando tutto bene..fino a quando tutto non è andato male.
-guardammo tutte e due Emmett
senza parole.
-Che c’è? –si difese lui –E’
andata così no?
Lo ignorai. – Non ricordi il
dolore?
Rise. –Cavolo se me lo
ricordo!!!
-Mi dispiace Mia. –mi sentivo
così in colpa.
-Beh..ci
sono modi più dolorosi per morire, credimi.
Rise di nuovo davanti al
nostro orrore.
Ma cosa poteva mai esserci di
più doloroso della trasformazione dovuta al veleno di un vampiro?
-Voi sarete anche stati su
questa terra più a lungo di me..ma in materia di morte
non ne sapete più dei comuni mortali. –disse con una certa superiorità.
Sì, mi dissi per l’ennesima
volta. Quando sorrideva era proprio uguale a Emmett.