"ALLORA, reclute?"
Tutti abbassarono lo sguardo, come se la risposta fosse scritta sulle loro scarpe.
"NON C'E' STRONZO TRA VOI CHE SAPPIA RISPONDERMI?"
"Io, comandante!"
Il ceffone del comandante li fece sussultare tutti come se l'avessero preso anche loro.
"LA PRIMA E L'ULTIMA PAROLA CHE DEVE USCIRTI DI BOCCA, RECLUTA, QUAL'E'?"
La recluta si rialzò lentamente.
"Signore"
"Bene recluta! PARLA"
"Signorsì, signore. Per ripulire il mondo, signore, per difendere le nostre famiglie e la
nostra libertà, signore!"
Cloud non aveva provato la minima compassione per quel ragazzo percosso senza alcun
motivo, nè ora lo aveva colpito la sua risposta retorica.
Perchè? Che gli importava, perchè? Combattere, e basta. Se ripensava a quando era partito,
le sue ultime parole per Tifa... si era arruolato solo per farsi notare da lei, ma ora
sembrava tutto troppo lontano, troppo surreale.
I suoi pensieri d'amore per lei, pensieri da bambino... abbracciarla, portarle dei fiori,
scriverle una lettera d'amore... tutto questo, adesso, gli sembrava addirittura ridicolo.
E non tanto perchè, nelle uscite serali con i camerati aveva perso, più che altro per
spirito di aggregazione, la sua verginità sessuale, ma per una verginità più importante
che stava per perdere, quella dell'anima.
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"Cloud è un guerriero, signor Lockheart... sono certa che voleva provare il brivido dei
monti di Nibel... lui è fatto così... ma non credo che possa aver coinvolto una ragazzina i
ndifesa nella sua avventura."
"Ma qui si vaneggia! Lo sa che nei monti vivono i draghi? Come può permettere a cuor
leggero che suo figlio li esplori?"
Ma a Cloud non era importato ciò che il padre di Tifa aveva risposto, nè come sua madre si
era difesa... quella frase lo aveva colpito: sì... lui era un guerriero.
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Adesso si vergognava di aver pensato che un ragazzino violento e sconsiderato si potesse
definire guerriero. Lui sarebbe sceso da quella nave e, allora, avrebbe dovuto uccidere
degli esseri umani. Allora, non avrebbe mai più potuto anche solo sognarsi di portare dei
fiori a Tifa. Ma sarebbe stato un guerriero, questo sì.
Nè importava quel che si diceva degli uomini di Wu Tai, che fossero dei mostri anzichè
uomini veri. Aveva addirittura sentito parlare della loro mitologia sostenevano che i loro
antenati fossero uomini con un corno in fronte, gli "Sciamani" venuti dalla città sacra,
Madain Sari. Proprio il ragazzo che aveva appena assaggiato il ceffone del comandante
gliel'aveva narrato.
"Capisci? Sono sicuro che, sotto sotto, non sono nemmeno esseri umani. Mostri, sono."
"Non c'è nessuna Madain Sari in nessuna mappa del mondo, Koji, perciò è una balla." Tagliò
contro Cloud, quella volta.
Per la verità credeva che Koji fosse piuttosto fastidioso. Lo disturbava l'idea che qualcuno
potesse crescere in una città fatta di ossa di animali montate insieme, arruolarsi nella
polizia militare ShinRa, partecipare all'esame per diventare miliziano e parlare a lui di
come è fatto il mondo. Non aveva una mente molto aperta. Koji era figlio di uno dei
migliori archeologi del continente nord, e lui stesso si dichiarava un esperto di storia
antica. Anzi, tutto per lui, passato, presente e futuro, era come una storia epica con
buoni e cattivi, da narrare un giorno, con orgoglio, ai suoi genitori, ai suoi amici,
alla sua ragazza, se poi non era una storia anche quella del suo fidanzamento.
Cloud lo detestava... perchè gli si era incollato addosso in quel modo? Ma no... era lui,
in realtà, a seguirlo dovunque andasse... con i suoi continui tentativi di coinvolgerlo,
Koji gli dava una scusa per non restare solo. Tutti i camerati che conosceva, in fondo,
erano amici di Koji.
"Cazzo... ma i ragazzi di Nibelheim sono tutti così smorti?"
"E i ragazzi di Boneville tutti così rompicoglioni?"
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"VERGOGNATEVI!!"
La voce del comandante lo riportò alla realtà.
"Soltanto uno di voi microcefali sa perchè siete su questa nave? Cosa fareste se il
signor ShinRa venisse qui, a vedere come vengono spese le sue generose donazioni per il
Partito?"
Qui molti dovettero trattenersi dal ridere. Nessuno diceva più "Il Partito", dal momento
che ogni singolo prodotto acquistabile, a partire dai cadetti militari addestrati quali
erano loro, era prodotto e commercializzato dalla ShinRa o da sottoimprese della ShinRa.
Tutto appartebneva alla ShinRa e, anche se ufficialmente quella guerra era stata voluta
dal Partito di Domino Mayor, eletto democraticamente dal popolo, tutti la chiamavano
"La Guerra della Compagnia" e non c'era neanche bisogno di specificarne il nome.
"Non è un gran problema, non si è mai visto ShinRa da queste parti, signore"
"CHI HA PARLATO!?!"
Cloud avrebbe voluto potersi tappare le orecchie, o la bocca dell'idiota che aveva fatto
infuriare il comandante. E che dopo ebbe addirittura il coraggio di alzare la mano, con un
sorrisetto sulla faccia. Un ragazzo dagli occhi color ghiaccio e lunghi e ispidi capelli
neri.
"Recluta, identificati"
Il comndante fu così rassicurante che pareva che avrebbe vomitato miele.
"Zack"
"Zack... e poi?"
"Bè, mi chiamo Zack."
Il comandante fece un gesto come se stesse per scoppiare a ridere, poi mollò un poderoso
gancio nello stomaco di Zack, che cadde come accartocciandosi.
"Dunque, reclute..." il suo sguardo si posò su Koji, il cui naso sanguinava,e poi su Zack,
raggomitolato a terra. "Sentite dolore? Ma questo non è nulla... perchè la guerra è un
continuo dolore!"
Cloud si concentrò su altro. Evitava, quando possibile, di ascoltare i discorsi. O di
farli. Cercava di percepire la nave che si staccava dal suolo di Junon... le vibrazioni del
mare... quando, ecco, finalmente, qualcuno disse ciò che lui voleva sentire.
"Hai una domanda, recluta?"
"Vorrei sapere se sarà lei a spiegarci come si svolgerà l'esame"
"Recluta..?"
"Signore, Nicholai Tanaka, signore"
"Recluta, il tuo nome..."
"Signorsì, è' Nicholai Tanaka, signore. Signorsì, è un nome occidentale, signore"
"E anche la tua faccia..."
"Signore, i miei genitori sono del Wu Tai. Ma vivono a Midgar, signore."
"Fottuto mostro... spia" sussurrò Koji, ma abbastanza forte perchè tutti lo sentissero.
Cloud era invece colpito dalla compostezza e dalla dignità del ragazzo e notava solo ora
la perfetta corrispondenza di capelli e occhi color castagna tipica dei cittadini di
Wu Tai. Gli occhi color prugna di Koji, prerogativa esclusiva del nord, lo puntavano colmi
di disprezzo.
"Bene, recluta! Immagino che tu sia qui per avere la cittadinanza!"
"Signorsì, signore"
"Benfatto, recluta Tanaka! Osservate quest'uomo che rinnega il suo stesso sangue per
fedeltà al Partito! Non ha omesso di pronunciare neppure un SIGNORE!" Nicholai non fece
una piega.
"Le regole dell'esame sono semplici, reclute! Chi uccide un guerriero del Wu Tai, uno
solo, viene ammesso nella MILIZIA. La classe verrà assegnata a seconda del livello dell'
operazione svolta.
"Uno solo? Non sapevo che fose il mio compleanno!" Qualcuno rise alla battuta di Zack,
mentre il comandante lo raggiungeva per metterlo a tacere di nuovo. Ma qualcosa lo
interruppe.
"Non è semplice come sembra, non lo è affatto"
Cloud sentì una voce calda, ma distante, come se colui che parlava avesse avuto un timbro
rassicurante e familiare che non rifletteva la sua vera personalità. Benchè fossero in
riga, nessuno si trattenne dal voltarsi. Qualcuno sentì stentatamente il comandante che
diceva "Ecco il vostro supervisore" ma nesuno lo ascoltava più. Cloud, Zack, Nicholai,
Koji e tutti gli altri lo videro. L'uomo che avevano visto in centinaia di fotografie,
telegiornali, e persino libri.
Sephiroth. |