Strategie da crociati

di kymyit
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Strategie da Crociati



A quel punto del viaggio era lecito studiare un buon piano. Purtroppo, non sapendo bene cosa spettasse loro, dove si trovasse il covo di Dio e in quale angolo di esso si nascondesse il vampiro, ovviamente il discorso andò subito ad arenarsi.
Peggio.
Straripò.
-Certo non possiamo andare e suonargli il campanello... - mormorò Polnareff aggiustando lo specchietto retrovisore. Nessuno rispose, ma erano tacitamente d’accordo.
-Beh, certo...- continuò il francese, divertito -Potremmo vestirci da lattai. Un cappellino, dei baffi finti...-
Nessuno riuscì a trattenere una risatina.
-Non credo ci caschi. Stiamo parlando di Dio.-
Ovviamente Kakyoin doveva smontargliela, ma Polnareff lo perdonò. Il ciuffetto faceva così il difficile...
-Oppure potremmo spacciarci per volontari per la donazione del sangue.-
A quel punto, il romanzetto tascabile che Abdul stava leggendo rischiò di volare fuori dal finestrino, la sigaretta di Jotaro di venir consumata tutta d’un fiato e un seme di ciliegia quasi soffocò Kakyoin.
Seduto sul sedile del passeggero, Joseph Joestar rise sguaiatamente.
-Si vede che sei giovane!- esclamò dando delle pesanti pacche a Polnareff.
-Occhio, monsieur, che rischio di finire fuori strada!- protestò quello. Anche perché il fuori strada voleva dire giù da una mulattiera.
-Jotaro, ti ho mai raccontato di quella volta in cui mi infiltrai in una base nazista vestito da donna?-
Quasi tutti si strozzarono con la saliva.
-Grazie, ero riuscito a rimuoverlo... ma pensa te.- commentò Jotaro, tirandosi la tesa del cappello.
-Questa poi... quando?- domandò incuriosito il francese.
-Eh, nel lontano 1938. Messico. Avevo saputo dove i nazisti tenevano prigioniero il vecchio Speedwagon da un tizio che ho legato a un cactus e-
-Vedo che voi Joestar non siete nuovi a questo tipo di punizioni.-
-Siamo molto fantasiosi, Polnareff.- ammise fieramente il vecchio -E comunque, l’unico modo per entrare era incantare quei stupidi nazisti con qualche moina.-
Abdul, che già conosceva quella storia, se la rideva silenziosamente.
-E funzionò?- chiese Kakyoin.
-Purtroppo erano porci senza gusto.- ribatté piccato Joseph.
-O forse non erano ciechi.- commentò Jotaro.
-Bah... come abbiano fatto a non notare quei cocomeri non lo so. Ho dovuto farglieli vedere meglio per entrare, salvare il vecchio e combattere contro uno degli Uomini del Pilastro.-
-Sembra l’inizio di una storia porno...- Kakyoin guardò Jotaro per avere conferme, dopotutto Joseph Joestar amava bluffare e provocare. Solo che non sapeva fino a che punto.
-Già.- fu la secca e rassegnata risposta.
-Quindi lei propone di provarci con Dio vestiti da donne?- domandò dubbioso e ironico il portatore di Silver Chariot.
-No, si capirebbe subito che siete uomini.- rispose Joseph.
-Forse il ciuffetto potrEBBEH!-
Il ciuffetto tirò un calcio alla schiena del guidatore.
-Va bene! Va bene!! Allora sentiamo voi! Avete altre idee?!-
Joseph alzò maliziosamente una mano.
-No.- lo redarguì Jotaro.
-Tsk... nipotame... è così che va sprecata l’eredità della vecchia generazione!-
-Signor Joestar, io avrei un’idea.- esordì Kakyoin -Potremmo tendere loro un agguato usando un’esca succulenta e costringerli a uscire allo scoperto.-
Joseph si grattò la barba e guardò Jotaro dalla testa ai piedi. Gli altri dovettero intuire il suo pensiero (o almeno lo credettero) e lo fissarono a loro volta. Sentendosi osservato, il giovane alzò lo sguardo sui presenti.
-Il difficile sarà trovare i cocomeri.- Joseph focalizzò immediatamente il problema.
A quel punto Abdul perse sul serio il suo libricino, Polnareff dovette premere sul freno per non volare giù dal burrone e Kakyoin si voltò dall’altra parte per nascondere un sorrisetto divertito o avrebbe avuto un secondo faccia a faccia con Star Platinum.
-Scherzavo! Scherzavo!- urlò Joseph, minacciato dal nipote che lo teneva per il bavero. Ma non ce la fece.
-Forse però due meloni o due noci di coCCOOOOOOHMYGOD!!-
Non ce la fece proprio a trattenersi.
Certo Jotaro non aveva proprio senso dello humor.






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