7°Cap
16/05/09
Bentrovati a tutti e bevenuto a chi legge per la prima volta.
Per
prima cosa una premessa nessuno spoiler in circolazione in questo capitolo che
contiene i primi personaggi di Suna. Ed ora i rigraziamenti alle mie affezionate
recensitrici ( se si dice così).
Naomi92: sì Fugaku era proprio un padre del cavolo e
difficilmente avrebbe potuto uccidere Itachi, la cosa che più non sopporto è la
sua insensibilità verso i figli che erano ancora troppo giovani per
reggere tutta quella pressione psicologica. D'altronde anche Mikoto era un ninja
ma soprattutto una madre per questo alla fine l'ho rappresentata così triste e
sola senza più i suoi piccoli per i quali sarà sempre in pena.
Lilla95: sventuratamente
il mondo di Naruto è pieni di questi poveri orfani d'altronde il mestiere di
ninja è pericoloso. Questo capitoli sarà proprio su uno dei personaggi che in
questo senso ha patito di più il rosso Gaara.
Simonachan90: sono contentissima
che ti sia aggiunta anche tu! Il tuo commento mi conforta alquanto visto che il
mio scopo è proprio quello mettere in luce caratteri a volte inediti dei
personaggi. Per inciso ho letto un paio di tue storie e ti ho lasciato le
recensioni per "Vita" e "La verità" appena posso do un'occhiata anche alle
altre.
Suna
Deserto
Colore indefinito come la
forma,
Universo in
continuo mutamento
Che ogni soffio di vento modella e
cambia
I tuoi figli
aspri e resistenti
Per contrasto alla tua immensa
forza
Scavarono nella
roccia il loro nido
E
una volta tornati nella sabbia
Dormono con un’eterna canzone.
Karura
La mia
agonia fu atroce,
terribile il mio dolore.
Quanto durò non so un minuto
forse mille era uguale,
li maledissi tutti per primo l’uomo che un tempo
avevo amato
che mi rendeva madre di un mostro
e maledissi tutti gli
abitanti complici o meno del mio delitto.
Risparmiai i miei figli dolci e
ingenui, destinati a diventare macchine da guerra.
Portai con me un segreto,
che il mio cuore cela ancora
Ma che la sabbia leggera sussurra.
Ero
tormentata dai pensieri prima del mio sacrificio
Non compresi fino alla fine
il mistero del sentimento che provavo per te.
Quando, ultima immagine, vidi
il tuo capo color fuoco e occhi di ghiaccio
Ti diedi il nome che cela
l’enigma
Demone che ama solo se stesso
Per proteggerti dal mio stesso
dolore, quello del tradimento.
In fondo
provai odio per te ma anche
amore.
Yashamaru
Sorella, mia dolce sorella,
Frutto dello stesso
ventre,
amica e gentile compagna,
come ha potuto quell’uomo farti
questo?
Perché nessuno intervenne?
Quando tornai dalla missione
E
seppi dello scempio
Caddi in ginocchio senza parole.
Quel bambino poi,
Vittima e carnefice,
Cercai di amarlo ma non vi riuscii,
Cercai te nei
suoi occhi
invano
Erano duro cristallo,
Mentre il potere del mostro
usciva dal suo corpo e dalla sua anima.
Mi fu assegnata la sua cura, feci del
mio meglio
Ma lui era diventato il mio cancro
Il dolore costante della mia
anima.
Finalmente mi ordinò di ucciderlo.
Non riuscii a ferire il suo
corpo
Ma ne devastai il cuore.
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