« Shall we skate?
-
Agape Rhapsody.
First meeting.
Yuri non ha la più
pallida idea di chi sia Phichit Chulanont. Per la verità non
riuscirebbe neppure a pronunciare correttamente il suo nome, figurarsi
ricordare la sua faccia.
E' vero, lo ha visto in
televisione durante le qualificazioni per la Coppa Cina, ma era troppo
occupato a seguire maniacalmente l'altro
Yuri e i suoi programmi per far caso al thailandese. O chiunque degli
altri inetti sfidanti
in generale, a dirla tutta.
Così quando
in aereoporto se lo ritrova davanti tutto occhi scuri brillanti ed un
grosso sorrisone, che agita il suo cellulare con un'assurda cover a
tema di piccoli criceti cartoonizzati chiedendo di fare una foto
insieme, si limita a scoccargli una delle sue celebri occhiatacce e
smorfiare.
«Non ho tempo
per le foto o gli autografi»
Il ragazzo
più grande sembra inizialmente interdetto. Le labbra fremono
appena e gli occhi si fanno ancora più grandi dietro le
scarmigliate ciocche castane; abbassa persino il braccio della mano con
cui regge il telefonino già aperto sulla fotocamera - e
finisce per immortalare un bel primo piano delle sue scarpe da
ginnastica senza nemmeno accorgersene.
«Eh? Ah...
AH! Credevi che fossi un fan? Sei davvero divertente Fairy!»
Il suo accento inglese
è davvero irritante, quasi ridicolo, e la risata argentina
che lo fa tremare tutto e sembra venirgli dal cuore, se è
possibile, ancora di più.
Il russo stringe in
pugni le mani all'interno delle tasche della felpona leopardata, le
sopracciglia bionde che hanno uno spasmo e gli occhi chiari che si
assottigliano fino a diventare due lame di verdi e azzurri. Proprio non
lo sopporta quell'assurdo soprannome.
«Mudak, levati dai
piedi prima che ti faccia smettere di ridere a calci in
culo!»
Il maggiore prende un
grosso respiro, cercando di tranquillizzarsi, mentre asciuga con
l'indice della mano libera una lacrimuccia rimasta intrappolata
all'angolo dell'occhio fra le ciglia scure. Quando torna a guardarlo
non trema né ride più ma il sorriso, dal suo
volto brunito, non è scomparso.
«Scusami,
sono stato inopportuno. Non ci hanno mai presentati, vero? Il mio nome
è Phichit Chulanont» tende persino una mano verso
il più piccolo, fiducioso, finendo per sospirare ed
abbassarla quando si rende conto che l'altro non la prenderà
mai e che, anzi, la fissa come se fosse qualcosa di tremendamente
disgustoso - tipo un ragno. Non gli sono mai piaciuti i ragni.
«Il
pattinatore thailandese, bronzo al Campionato di Pattinaggio della
Quattro Continenti» prova ancora, perplesso dall'espressione
assente dell'altro. Ha proprio l'aria di chi non ha idea di cosa si
stia parlando o stia sentendo un discorso in una lingua incomprensibile
- non russo, ovviamente.
«Il mio nome
lo sai già» si congeda Yuri, dopo alcuni istanti
di teso silenzio, voltandogli le spalle come se nulla fosse ed
allontanandosi per raggiungere il suo coach.
Phichit rimane
lì, con il suo cellulare dalla cover infantile in mano, il
sorriso che scivola via dalle labbra nel guardare la schiena della
giovane promessa della Russia.
Ma dura soltanto un
istante perché poi torna a sorridere, facendo spallucce e
sospirando rassegnato. Gli è anche parso di sentire le voci
di Leo e Guang-Hong chiamarlo in coro.
«Sarà
per la prossima volta»
N.d.a - quando
tutti non fanno che inneggiare alla Victuri e sospirare per un bacio in
diretta nazionale, ecco che nasce la voglia di regalare almeno una
gioia a quel povero cinnamon roll russo che è Yuri. E
così fra deliri vari fra skype e what's app, prende piano
piano vita quel delirio che è la Phitchuri(o) - bel nome,
vero? Non so se esiste già o se io e sorella siamo le
uniche folli al mondo a shippare crack fortissimo (perché
sì, lo sappiamo che manco si conoscono nell'anime. O,
perlomeno, magari soltanto di fama e visti in televisione durante le
qualificazioni) ma una ''what if?'' lo è per un motivo. E
poi starebbero davvero bene insieme... uno musone e incazzato col mondo
e l'altro perennemente allegro e fotomaniaco. Sono perfetti, no? Coff. Ad ogni modo
questa piccola raccolta nasce un po' per scherzo, anche se man mano che
ne scrivevo i capitoli mi son sempre più fatta prendere da
questa stravagante coppia. Saranno in totale sei (cinque + uno) e si
svolgeranno in lassi temporali ora più lunghi ora meno tra
un incontro e l'altro. Che altro? "Mudak", il termine russo che usa
Yuri, significa letteralmente ''coglione''. Mentre il ''Fairy'' usato
da Phichit è un chiaro rimando ad uno dei soprannomi del
biondo (Russian Fairy, appunto).
Ho i capitoli già pronti fino al quarto, quindi ne
posterò uno ogni uno/due giorni dipende dal tempo.
Alla prossima e grazie per aver speso dieci minuti a leggere questo
delirio <3
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