Père-Lachaise

di TheCube
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Père Lachaise.


Vengo da un mondo strano, un mondo senza limiti, senza
regole, al di fuori di quello terreno.
Qui tutto è più bello, riesco a intravedere le stelle fra le
siepi, riesco a toccarne la punta con il dito.

Poi perè diventa tutto buio.
Ed anche il bagliore delle stelle si spegne
senza lasciare traccia.
Ed io vago
Vago verso un'uscita che le mie dita non
riescono a toccare.
Che i miei occhi non riescono a intravedere.

Quindi chiudo gli occhi e mi abbandono
all'inifinito della perdizione.
Perso, tra le lame del peccato che trafiggono
la mia anima e ad una ad una scavano fino in fondo.

Arrivano al cuore.
Poi mi sveglio, sulla solita panchina di un cimitero, ad
aspettare i prossimi grammi che 
porteranno la mia anima in pace.
Lontano da qui.

Cerco di evadere.
Navigando per un fiume rosso di tristezza.
Navigando per un fiume rosso di sangue.
Un fiume che scende lungo i piedi della città.

Un fiume che scorre verso la fine.
La fine delle risate e delle dolci bugie.
La fine delle notti in cui tentammo di morire.
Questa è la fine,
magnifica amica.







Salve a tutti! 
Prima di tutto vorrei ringraziare chiunque abbia letto questa "storia". 
Che, come vogliono dire le virgolette, più che una storia è una specie di poesia.
Ed ecco a voi il parto che la mia mente a generato sulla morte di James Douglas Morrison.

Spero che chiunque abbia letto questo brano sia rimasto interessato e incuriosito da voler leggere anche le altre pubblicazioni.
LASCIATE DELLE RECENZIONI!

-Marta.

 




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