1.3.Lucifer e Chloe
Seduto
davanti al pianoforte, si portò il bicchiere alle labbra,
bevendone il contenuto per poi appoggiarlo sullo strumento. Cercava
quell’ispirazione che lo coglieva sempre quando suonava.
Bè, quasi
sempre.
Si sentiva in colpa, sentimento scoperto dopo la morte del fratello e
che lo tormentava anche adesso. Ripensava alla faccia sconvolta della
dottoressa quando gli aveva mostrato il suo vero aspetto. Cosa gli era
passato per la
testa?
Ma non era del tutto colpa sua: gli aveva chiesto di essere
completamente onesto e lui l’aveva fatto. Aveva sperato veramente
che Linda l’accettasse. Per un momento, un stramaledetto momento,
aveva creduto che non ci sarebbero state conseguenze ma si era
sbagliato. Aveva ferito una delle poche persone di cui si fidava e
adesso l’aveva
persa.
– Lucifer, stai bene?- gli chiese una voce familiare, scuotendolo
dai suoi
pensieri
- Che sorpresa averti qui, Detective. Sei venuta a festeggiare la
risoluzione del caso?- rispose lui, evitando la domanda e cercando di
far un sorriso malizioso.
– No, Lucifer. Sono venuta in qualità di amica-
rivelò Chloe, sedendosi al suo fianco – E’ tutto il
giorno che ti comporti in modo strano, che non sei te stesso. Vorrei
solo sapere il
perché-
L’espressione della poliziotta era cosi tremendamente sincera che
Lucifer abbassò lo sguardo, incapace di guardarla negli occhi.
Era combattuto, cosa che lo stupi. Con Linda, non ci aveva pensato su
due volte a rivelarsi mentre con Chloe era diverso. Aveva paura di
perderla e di venir rifiutato, causando una rottura tra loro. Lui non
voleva questo anche se non ne capiva la ragione. Ci teneva davvero cosi
tanto all’amicizia di quella donna?
- Lucifer…-lo richiamò lei, costringendolo ad alzare gli
occhi.
– Mi dispiace, Detective. Non posso- affermò il Diavolo,
riprendendo in mano il
bicchiere.
Chloe non replicò. Anche se moriva dalla voglia di sapere che
cosa stava accadendo all’amico, decise di non infierire,
rispettando il silenzio dell’altro. Quando si sarebbe sentito
pronto, si sarebbe aperto con lei.
– Va bene, Lucifer. Se non vuoi parlare, non posso costringerti a
farlo- si arrese la donna, sospirando- Sappi solo che, per qualsiasi
cosa, io ci sono- aggiunse, sorridendo.
Vedendo quel sorriso, l’uomo si senti più leggero come se
tutte le emozioni e i problemi fossero completamente spariti.
– In effetti, ci sarebbe una cosa che potresti fare, Detective-
replicò, sorridendo
malizioso.
Cogliendo al volo la richiesta implicita dell’altro, Chloe
alzò gli occhi al cielo anche se mantenne comunque il sorriso.
Non sarebbe mai cambiato.
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