Preghiera

di suni
(/viewuser.php?uid=4130)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Double drabble brutta, ma l'angst di Vikings mi ammazza e devo espellerlo in qualche modo.


Preghiera

Spesso si trova sul punto di parlare, la bocca semiaperta, la voce che già spinge in gola. E allora richiude in fretta le labbra con una smorfia, la mascella che si contrae, lo sguardo che schizza in basso e il braccio che si muove in uno scatto incontrollato, si solleva un poco e poi scappa verso l'alto, al lato della sua testa; poi si ritira, come a metà del gesto di poggiarsi su una spalla che non c'è più. Passa la mano sul volto in un gesto veloce, involontario, e le sue dita tornano al vuoto.
Odino, pensa ogni volta, e nient'altro; passa oltre, sorride di sbieco, ritorna alla sua occupazione del momento. Non ha bisogno di formulare quella preghiera perché qualunque dio, i suoi e quelli altrui, ormai la conoscono già.
Ogni volta, sempre, tranne l'ultima, quella in cui gli affiora alla mente mentre la lama sprofonda nel centro del suo torace e il sangue gli inonda la bocca. Il suo corpo si fa molle e le ginocchia cedono, e quando cade a terra, crollando all'indietro, i suoi occhi vedono uno squarcio di cielo plumbeo, sopra di lui, e il respiro gli va a mancare.
Odino, pensa, fammelo ritrovare.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3583815