Ciao
:)
Ok,
mi sono presa molto male con questo anime e non so, prima ancora di
guardare se esisteva una sezione dedicata mi sono ritrovata a
scrivere e… è nata questa one shot.
Amo
questa coppia e amo Viktor (esco molto dal pensiero del fandom, vero?
XD) perciò ho voluto immaginare cosa succederà
nel prossimo
episodio, visto anche che non vedo l'ora di vederlo. Forse ne
scriverò altre di così brevi, neanche una pagina
di word *sigh*,
magari anche su altre coppie o su singoli perciò se avete
suggerimenti su fatti che magari ancora non sono stati raccontati
nell'anime o sono accaduti off-screen fatemi sapere! Spero vi piaccia
e che mi lasciate un parere perché amo sentire cosa la gente
pensa
dei miei lavori e anche le critiche servono per migliorare!
Grazie
per l'attenzione e buona lettura <3
Ps.:
i crediti per l'immagine vanno all'autrice, non sono stata io a
comporla ma non conosco il suo nome.
La
chiamata - Viktuuri
“Viktor...”
la sua voce è incerta e riesco ad avvertire tutto il suo
nervosismo,
anche se prova a mascherarlo.
“Makkachin
sta bene, non preoccuparti più di questo.”
rispondo, prima ancora
che possa porre la domanda che gli premeva di farmi da quando l'ho
avvisato del mio arrivo in Giappone.
“Yakov
ti tratta bene, sì?” domando io, quando lo sento
ricadere ancora
nel silenzio, e subito sento il suo respiro che si blocca e inizio a
preoccuparmi ancora di più.
“Cosa?
Parlami…” il 'ti prego' lo lascio cadere senza
pronunciarlo
perché non voglio agitarlo ancora di più. Io
posso anche lasciarmi
andare al nervosismo, ora che sono lontano, ma lui non deve
avvertirlo per nessun motivo e non posso permettere che abbia un
attacco di panico adesso.
“Niente,
solo… non è lo stesso senza di te. Io…
scusa, non avrei dovuto
dirlo… se non dovessi vincere…” sento
la sua voce spezzarsi e
riesco quasi a figurarmelo mentre le lacrime scivolano sulle sue
guance e cerca di trattenere un singhiozzo.
“Yuri,
non sarà l'ultima volta. Noi andremo insieme al Gran Prix
Final. Tu
ce la farai, io ho fiducia in te.” esclamo, infondendo nelle
mie
parole tutta la fiducia che ho in lui. È nata nel tempo,
partendo da
quel mero impulso di cercare in lui ciò che non riuscivo
più a
trovare in me: quella passione, quella musica, quel sentimento,
quell'amore che ormai in me mancava ma che in lui è
così forte. Lui
che sta facendo tornare ad amare il pattinaggio anche ad uno come me
che, dopo così tanti anni, aveva perso la
capacità di stupire sia
se stesso che il pubblico.
“Ma
se dovesse andar male… se non dovessi riuscire ad arrivare
almeno
in quarta posizione… Viktor… non voglio perderti
così.”
sussurra l'ultima parte, come se non fosse sicuro neanche lui di
volermelo dire. Questa insicurezza che fa parte dei motivi per cui mi
sono incuriosito all'ultimo Gran Prix e che sembra seguirlo ovunque
tranne che in pista. Lì è solo Yuri.
“Io
so che non mi deluderai, abbi fiducia in me quanta io ne ho in te.
Sono quasi…” cerco di avvertirlo del mio arrivo ma
sento
all'altro capo del telefono la voce di Yakov: “È
ora, Yuri.” che
lo chiama per farlo preparare.
“Prometti
che mi regalerai la migliore performance di sempre, che dimostrerai
al mondo la forza del tuo amore.” decido quindi di concludere.
“Lo
prometto… guardami e non togliermi gli occhi di
dosso.” risponde
e riesco a figurarmi il sorrisino impertinente che gli colora,
finalmente, le guance. Sospiro sentendo la chiamata che si chiude e
lascio scappare quelle due parole che mi aleggiano sulle labbra da
quando ho assistito al suo programma libero in Cina. Non posso ancora
dirgliele ma lo faro, dopo la finale lo farò.
Il
taxi si ferma di fronte al palaghiaccio e io corro al suo interno,
sentendo già le grida degli spettatori all'ingresso del mio
Yuri
sulla pista.
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