De philosopho imperatoreque

di Red Raven
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De philosopho imperatoreque



Seneca prese il coltello. Ne verificò l'affilatura. Lo pulì, lo lucidò. Strinse l'impugnatura. Appoggiò la lama sul polso. E tagliò.
Si sedette alla finestra, la toga zuppa di sangue. Pensava a giorni felici, a un bambino dagli occhi curiosi che lo amava come un padre.
Quando lo trovarono aveva un sorriso sereno e gli occhi pieni di lacrime non versate.


Si udiva clangore di spade.
Nerone non aveva pianto quando era stato il momento. Non lo avrebbe fatto neppure adesso.
Pensava a giorni felici, a un uomo dal volto severo che lo aveva amato come un figlio.
Prese il coltello. Ne verificò l'affilatura. Lo pulì, lo lucidò. Strinse l'impugnatura. Appoggiò la lama sul collo.
E tagliò.




Note dell'autrice: La seconda in pochi giorni! Ha dell'incredibile...questa è l'ennesima riprova che, forse, le ore di filosofia hanno uno scopo (inutile, ma pur sempre uno scopo). Questa...cosa è un maldestro tentativo di slashare questi due miseramente fallito. Quindi leggetela pure come ritenete meglio ^^!
Se avete commenti, critiche, elogi, domande ecc. il pulsantino qui sotto è fatto apposta!
Au revoir!




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