Regola

di EvrenAll
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Day 6









 

Oggi si sono complimentati alla visita: non sto dando alcun problema. Un po’ di carte e domani potrò già tornare a casa con il compito di non toccare alcol, non drogarmi e tornare una volta a settimana per un controllo.

Non riesco ad essere pienamente contento.

Spero che i dannati terror twins non decidano di apparire allo studio con una bottiglia di Jack. Sarebbero capace di farlo anche solo per provocarmi.

-Ciao ragazze-

-Ciao- Faith mi guarda, però non sorride. Dora non mi saluta, se non con un cenno. Eppure ieri sera è stata molto più lasciva…

Ahah, tanto non la rivedrò mai più.

-Oggi è il mio ultimo giorno- esordisco, iniziando ad ignorare la mora.

-Non vedevi l’ora- mi fa notare il folletto con tono leggermente risentito.

Oh mamma mia, che hanno stamattina?

-Ho capito. Passate una bella giornata-

Me ne vado, torno nella mia squallida stanza.

Da solo.










 

Sono sul letto, steso a pancia in su, sto guardando il soffitto e chiedendomi come dannazione farò a dare un senso a questa vita di merda quando bussano alla porta.

La prima cosa che farò, uscito da qui, sarà prendere la moto ed andarmene.

Guidare finché non sono stanco, fino a quando non raggiungeró la fine del mondo.

Aprono anche se non ho risposto.

C’è John, e dietro di lui il folletto.

Perché devo avere questo debole per le bionde..?

-Vince, sei apposto- mi dice il ragazzo avvicinandosi. Mi metto a sedere e allungo una mano verso la maglia. L’avevo tolta perché fa un caldo dannato, ora che è quasi metà luglio.

-Grandioso-

Cerco di essere convincente.

-Devi tornare qui lunedì prossimo, vediamo come te la cavi a sopportare il weekend- scherza porgendomi un foglio con le date dei prossimi appuntamenti.

-Sarai sorpreso- lo guardo con lieve astio, ma ignora sia quello, sia la nota arcigna nella mia voce.

Faith si avvicina.

-Devi mettere una firma qui-

Mi porge una cartellina plastificata su cui è appoggiato il foglio delle mie dimissioni.

L’ha già compilato lei. Tutti i miei dati sono scritti con ordine nella sua grafia chiara e tondeggiante. Basta davvero solo la mia firma.

-Va bene-

Prendo la penna dalla sua mano e scrivo il mio nome, come ho fatto fin troppe volte.

-Grazie-

Tiene gli occhi bassi mentre riprende il documento, non capisco.

John mi lascia alcune raccomandazioni e mi saluta con tono allegro uscendo dalla porta.

Faith tentenna, si morde il labbro tenendo per un attimo la maniglia della porta, indecisa.

-Grazie per la compagnia-

Mi esce un tono strano. Arreso? Seccato?

Finalmente mi guarda, dall’alto in basso.

-Io ho una canzone preferita-

Confessa.

-La Demo di Shout at the Devil-

Le parole mi risuonano in mente, ma ancora più di quelle ricordo il modo in cui le ho cantate proprio in quella traccia.

Resta ferma ancora per un paio di secondi tenendo lo sguardo su di me, poi socchiude.

Vuoi vedere che il suo preferito sono proprio io?






 




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