amore

di Lo spirito del ravanello
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Com'è piana una goccia di lacrima che vince l'amore.

Ho il sangue che mi fa male da morire e pompa dolore il mio cuore. Allo stesso modo di faticare a deglutire un bolo denso e secco, ora così respiro e mi si incrina la pelle, mi si rizza la carne per raggiungerti. Vorrebbe staccarsi da me e venirti appresso a mostrarti come si dissangua piangendo sangue. Sì, mi scuoierei dal desiderio; e per nulla! Non c'è nulla. Quanti strati di epitelio mi rivestono? Quante volte posso ancora morire, quanto potrò andare avanti a credere solo nella solitudine  e a sentirmi il fiato mozzato in gola, spento da un tremito di straziante nostalgia. Quante vene possono ancora creparsi e spezzarsi senza che io perda il senno e la vita? Oh Dio! Ho freddo a tutto, ho freddo al petto, sto morendo di pene folli che spingono da dentro e mi premono agli occhi, e piango e gemo al buio. Si può dormire col viso livido di paura e pianto? Ho il terrore, rimarrò sola, sarò abbandonata dal conforto altrui.




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