Made of glass, gold and stone

di Akune_Niives
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Mi chiamo Stiles Stilinski, ho 28 anni e lavoro alla sezione omicidi per la polizia di Beacon Hills, città dove sono nato, cresciuto e che ho abbandonato solo per il periodo del corso di specializzazione. Single patentato, vivo da anni con il mio collega Scott McCall che considero un fratello fin da quando eravamo piccoli. Sono il figlio di un ex-sceriffo e di una pittrice di origini polacche e cerco continuamente di nascondere lo strambo nome di battesimo che mi hanno dato, sostituendolo ormai automaticamente con “Stiles”.

Ah, e sono un Grimm.

Sono l’ultimo discendente di una famiglia di cacciatori di Wesen (o, più semplicemente, creature sovrannaturali ) ed ho il “dono” di vedere oltre le maschere delle persone e di rivelare la bestia che è in loro. Non tutti i Wesen, però, sono aggressivi. Anzi, con alcuni sono addirittura riuscito a stabilire un legame basato sulla fiducia.

Come con Scott.

E’ stato grazie a lui che ho capito cosa fossi. O meglio, chi.

Mia madre era un Grimm e alla sua morte, come unico discendente della sua famiglia, ha passato a me il testimone ma purtroppo senza prepararmi adeguatamente.

Quando morì a causa della sua malattia, iniziai a notare cose che fino a quel momento mi erano invisibili. Al suo funerale, Scott piegò la testa di lato e fece una cosa strana: mutò il suo volto in quello di uno strano lupo umanoide con gli occhi rossi. Ricordo che si voltò verso di me e in quel momento capì che i poteri di mia madre erano passati a me.

Ci mise un mese per farmi capire che in quel momento lui era andato in Woge, ovvero aveva mostrato il suo lato “bestiale” a causa del suo dolore per la perdita di una figura che per lui era come una seconda madre.

Mi raccontò di essere un Blutbad, una sorta di “lupo cattivo” ma che con gli anni era riuscito, grazie anche a sua madre, a mantenere il controllo e di non sentire quasi più l’istinto di lupo che gli diceva di uccidere e devastare.

Mi spiegò le leggende, le storie secondo le quali i fratelli Grimm non erano semplici scrittori di fiabe per bambini, ma persone dotate di capacità incredibili, come appunto il riconoscere i Wesen e il riuscire a combatterli.

Al tempo, ero solo un diciassettenne.

Al compimento dei miei 18 anni, invece, mi mostrò il luogo in cui sua madre, Melissa, e mia madre, Claudia, si ritrovavano per discutere di casi e di come poter affrontare le minacce: la cantina di casa di Scott era piena zeppa di vecchi libri, strane armi arrugginite, fiale e boccette con dentro strane pozioni e antidoti con nomi impossibili da pronunciare al punto di attorcigliarmi la lingua.

Scott e sua madre mi raccontarono tutto quello che dovevo sapere, prendendo il posto di mio padre che, ancora sotto shock per la morte della sua anima gemella, si era chiuso in se stesso e raramente tornava a casa da lavoro.

In poco tempo capii quale fosse il mio scopo: dovevo fare in modo che la comunità umana non venisse a conoscenza della comunità Wesen per evitare il panico e che avrei dovuto eliminare quei Wesen che andavano contro alle regole del Concilio.

Fu così che io e Scott decidemmo di entrare in Polizia, precisamente nella sezione Omicidi con la speranza di venir assegnati a Beacon Hills. Cosa che, ovviamente, successe.

Tornammo a casa dopo 5 anni, con il massimo dei voti per entrambi e iniziammo subito a lavorare sui casi che riguardavano sempre il coinvolgimento di un Wesen grazie anche alla complicità del sergente Wu, un essere umano a conoscenza dell’esistenza dei Wesen. Presto, l’intera comunità sovrannaturale iniziò a riconoscermi come Grimm e la vita lavorativa iniziò a farsi più stancante ma anche divertente.

Certo, le aggressioni ed i mancati attentati sotto casa erano quasi all’ordine del giorno ma non creavano troppo disturbo. Molti di loro erano mossi dalla paura e, si sa, la paura può portare alla follia anche il più mite degli uomini.

Adesso vi starete chiedendo perché vi racconto queste cose, vero? Beh, ho fatto un’introduzione per potervi parlare del caso Morgan Russeaux e di come questo bastardo abbia avuto un ruolo fondamentale nel cambiarmi la vita.




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