08: Destino
Capitolo 08: Destino
“Non mi lascerai libero, eh?”
Ripeté Vendor, ridacchiando. “Abbiamo già avuto
questo discorso, Pikappa… E
alla fine mi hai lasciato andare.”
“Vedi Vulnus… c’è una cosa che
non sopporto oltre a quando i miei amici vengono coinvolti… ed
è quando i miei
parenti vengono tirati in ballo!” Replicò Pikappa.
“E tu hai fatto entrambe le
cose.”
“Ma allora… sei davvero lo zio
Paperino?!” Esclamarono assieme i tre gemelli, guardando con
ammirazione
l’eroe.
“Tecnicamente sono io.”
Rispose Paperinik. “Ma credo valga anche per lui. Dopotutto,
siamo la stessa
persona.”
Vulnus sorrise. “Quindi ormai
non tenti nemmeno più di nasconderlo, eh?”
Paperinik lo guardò con puro
odio. “Hai rapito i miei nipoti, hai trasformato mio cognato in
una brutta
copia di Paperzilla, hai rivelato i miei segreti senza problemi…
e questo è
quello che hai fatto solo a me! Da quello che il mio falso gemello ci
ha detto,
la tua lista è molto più lunga!”
“E credici… siamo tutti
sufficientemente infuriati con te da non farci troppi problemi di
morale.”
Aggiunse Paperinika.
“Personalmente, non mi
sono mai posto simili problemi.”
Commentò il Razziatore, ghignando. “Sarò
anche un criminale, ma ho pur sempre il mio orgoglio. E per esperienza
personale, non rapisco bambini.”
“Già. Ti limiti a rubare
praticamente tutto quello che ti trovi sotto mano.”
Replicò divertita Dolly.
“Da che pulpito…”
“Ehi! Noi scegliamo solo i
gioielli più belli, rari e costosi! Non rapiniamo il primo che
ci capita o
nostra madre!”
“Lei l’ho derubata che
avevo solo tre anni… com’era orgogliosa di me!”
“Questi sono discorsi che
preferirei non sentire con mia sorella coinvolta…”
Mormorò Paperinik,
sconsolato, per poi scuotere la testa. “Ma riparleremo dopo dei
lavori di
famiglia! Ora Vendor, ti darò un’unica possibilità
per arrenderti… Non ci sarà
un bis.”
Lo scienziato scoppiò a
ridere. “Sono onorato!” Esclamò. “Io, Vulnus
Vendor, sono riuscito a portare al
limite per ben due volte il supereroe della Terra! Qualcosa che nessuno
è mai
riuscito a fare!”
“Io non me ne vanterei.”
Replicò Paperinika. “Paperino sarà pure facile
preda dell’ira, ma per quanto
fino a poco fa non lo avrei mai ammesso, Paperinik è tutta
un’altra storia.
S’infuria molto raramente e mai senza motivo. Tu, come abbiamo
già detto, sei
riuscito a far arrabbiare i due principali eroi di Paperopoli!”
“Non c’era anche quel
tale… Paperbat se non sbaglio?”
Domandò il Razziatore.
“Per com’è imbranato, potrebbe
tranquillamente essere Papero-”
L’eroe di Paperopoli si zittì
alla sua realizzazione, mentre Pikappa lo guardò incredulo.
“Ti prego, dimmi
che il cugino non si è davvero messo a inseguire criminali
vestito con
calzamaglia e mantello…”
“Beh, uno dei nostri colleghi
indossa un pigiama rosso come costume…” Osservò
Paperinika.
“Sapete che una volta che questa
storia sarà finita avremo parecchie domande per voi,
vero?” Intervenne Qui,
ricevendo un assenso dai due fratelli.
“Nota presa in carico.”
Rispose Paperinik, alzando lo scudo Extrasformer. “Dopo
risponderemo a tutte le
domande. Ora preoccupiamoci di mettervi in salvo.”
“Vostro padre sarà preoccupato
da morire, non appena potrà tornare a pensare
normalmente.” Disse Dolly,
sorridendo ai figli, che spalancarono gli occhi.
“Mamma?!”
“E così siete davvero decisi
ad affrontarmi, eh?” Ridacchiò Vendor. “Tuttavia,
vedo che siete cascati nello
stesso trucco dove cadono tutti quanti…”
Dopo aver detto ciò aprì una
mano che aveva tenuto dietro la schiena fino a quel momento, lasciando
cadere a
terra una siringa, dal cui ago era possibile vedere ancora qualche
goccia.
Pikappa sgranò gli occhi.
“Cos’hai fatto, Vulnus?!”
Lo scienziato a quel punto
scoppiò a ridere come un folle. “Ho deciso di
evolvermi.”
Mentre diceva questo alzò un
braccio, il quale aveva cominciato a gonfiarsi, provocando i primi
strappi
sulla camicia. “Ho capito che non potevo continuare a fare
affidamento su
esseri indegni di un simile dono…”
“Costui è decisamente
pazzo.” Commentò il Razziatore, il
cui volto mostrava la serietà di
quelle parole. “E questo lo rende
decisamente pericoloso.”
Vendor si piegò all’indietro,
in una posizione del tutto innaturale. Dal suo petto uscirono di colpo
sei
spuntoni d’ossa, i quali sembravano quasi delle spade.
“Dolly, i ragazzi!” Esclamò
Paperinik, ricevendo un assenso dalla sorella, che approfittando di
quella trasformazione,
si diresse dai figli, mentre gli altri restarono in attesa, pronti a
intervenire in qualsiasi momento. Attaccarlo ora poteva essere
pericoloso, e
non potevano rischiare l’incolumità di Qui, Quo e Qua.
Della tirò fuori da una tasca
un coltello, con cui recise subito le corde che tenevano legati i
bambini, che
l’abbracciarono subito.
“Uno, ci senti?” Chiamò ad
alta voce Pikappa. “Vai, sono liberi!”
Prima che i tre paperotti
potessero dire o fare qualcosa scomparvero nel nulla.
“È inutile…” Fece Vendor.
“Li
ritroverò facilmente… E mi vendicherò anche su di loro!”
Dicendo ciò lo scienziato sembrò scoppiare.
Dal suo corpo uscì una nuvola
di fumo che lo avvolse, riempiendo in breve tempo l’intera stanza.
“Ma
prima mi occuperò
di voi stolti!”
Senza che nessuno se ne
rendesse conto, un pugno gigantesco colpì in pieno il
Razziatore, facendolo
letteralmente volare contro il muro, che cedette sotto l’urto.
I due possessori
dell’Extrasformer si fecero più attenti, pronti a tutto.
Ma quello che uscì dal
fumo li lasciò a becco aperto.
Lì, di fronte a loro, c’era
quello che si poteva definire solo un mostro.
Alto quattro volte rispetto a
prima, Vendor li guardò con un sorriso spaventoso, dovuto al
fatto che il suo
volto ormai era totalmente scheletrico, a dispetto del suo corpo, che
invece
era diventato decisamente più muscoloso, tanto che probabilmente
avrebbe fatto
diventare rosso d’invidia Urk.
L’ossuto cranio rendeva il
tutto ancor più inquietante a causa della sua trasparenza, che
metteva in
mostra la materia cerebrale del mostro in cui lo scienziato era mutato.
Sul petto erano rimaste le sei
ossa appuntite, due delle quali vennero subito afferrate dalle grosse
mani di
Vendor, che le tirò fuori come se niente fosse, impugnandole.
“Allora,
che ne dite del mio nuovo aspetto?” Domandò
con la sua nuova voce
gracchiante.
“Dico che sto seriamente
pensando di dare le dimissioni dopo averti sistemato…”
Mormorò Pikappa,
deglutendo.
“Oh,
sarebbe inutile, visto che il tuo stupido gruppo non esiste più.
Come il nostro
mondo. Cancellato, riscritto. Ma questo ormai l’hai capito anche
tu, vero?”
Il Guardiano della Galassia
distolse lo sguardo.
“Pikappa?” Chiese Dolly,
guardandolo.
“Sì, è vero. Dopo averti
rivisto, ho cominciato a ricordare… probabilmente la caduta mi
ha causato uno
shock che mi ha fatto dimenticare gli ultimi eventi… Gli
Evroniani hanno
riscritto l’intera storia, cancellando fin dalla nascita noi
Guardiani.”
“Che cosa?! Vuoi dire che
hanno vinto?”
“Oh,
no.” Rispose per lui
Vendor. “A parte il gruppo che ha
riscritto il tempo, tutti gli altri Evroniani hanno subito un destino
ben
diverso. Juniper ne ha accennato all’altro me.”
“Sì. Non avendo nemici, nel
mio universo gli Evroniani hanno scelto la pace. Non hanno attaccato
nessun
pianeta, anzi, sono molto cordiali e aiutano a evitare guerre,
succhiando tutte
le emozioni negative che possono provocarle.” Spiegò
Pikappa. “Ho ordinato io
stesso al nuovo Paperino di colpire l’ultimo Evroniano malvagio
rimasto. Uno è
riuscito a salvarmi in tempo, pare.”
“Così
ora noi due siamo gli ultimi sopravvissuti del nostro mondo.”
Riassunse Vulnus. “Ma presto resterò solo io!”
“Okay, hai avuto il tuo
discorsone da cattivo doc.” Intervenne Paperinika, per poi alzare
una mano
verso di lui. “Ora direi che è arrivato il momento di
menare le mani.”
Detto ciò il suo palmo
s’illuminò, per poi lasciar uscire un’onda
d’energia che colpì in piena faccia
il mostro, che arretrò di qualche passo infastidito.
“Cosa-?”
“Pensavi davvero che saremmo
venuti qui impreparati?!” Esclamò Paperinik. “Non ho
solo lo scudo Extrasformer
a disposizione… e questa crisi giustifica a sufficienza
l’uso di qualche altra
invenzione pericolosa.”
Mentre diceva ciò Paperinika
mostrò che indossava un guanto di piume sintetiche.
“Te lo abbiamo detto: questa
sarà la nostra ultima battaglia contro di te, Vendor!”
Gridò Pikappa. “Non
uscirai vivo da qui!”
Il mostro li fissò con
evidente rabbia, anche se era possibile capirlo solo grazie
all’espressione
della sua bocca, visto che sembrava non aver più bisogno di
occhi per vedere.
“Proprio così. Anch’io ho le
più che valide motivazioni per fermarti.” Intervenne il
Razziatore,
rialzandosi. “Dopotutto, non posso farti distruggere il
futuro!”
“E hai già ferito a
sufficienza la mia famiglia.” Concluse Della, per poi battere le
mani.
Immediatamente le sue braccia vennero circondate da dei fasci
d’energia, mentre
la papera chiudeva le mani a pugno. “La tua storia finisce
oggi!”
“Stolti!
Io non perderò contro di voi!” Ruggì
Vendor, lanciandosi verso
gli avversari.
Paperinik e Pikappa caricarono
subito i raggi laser dei loro scudi, lanciandoli contro il mostro, in
contemporanea al fascio d’energia del Razziatore.
Tuttavia Vulnus riuscì a
respingerli grazie alle due ossa che teneva in mano, le quali tuttavia
si
ruppero poco dopo, disgregandosi nel nulla.
“Sembra che la tua formula non
fosse poi così stabile.” Lo prese in giro Pikappa,
evitando un suo pugno, che
provocò un piccolo cratere nel pavimento. “Forse sei stato
troppo frettoloso
nel prepararla?”
“Non
perderei tempo a prendermi in giro, eroe.”
Replicò l’altro. “Sono sempre più forte di voi!”
“Davvero?” Domandò Della,
saltando contro di lui e colpendo con un pugno il punto in cui si
sarebbe
dovuto trovare il naso, provocando una piccola crepa nel cranio.
“Io rifarei i
calcoli, al tuo posto!”
“Non
credo proprio.” Dicendo
ciò Vendor si colpì da solo sullo
stomaco, e con sorpresa di tutti, dai fori rimasti
dall’estrazione delle ossa
fuoriuscì un liquido verde, che mancò per poco Paperinika
e il Razziatore.
Notarono subito che il
pavimento da esso colpito cominciò a sfrigolare, facendo uscire
una piccola
nube dall’odore nauseabondo.
“Acido!” Riconobbe Della,
deglutendo. “Questo mostro non si fa mancare nulla…”
“Ve
l’ho detto! Sono superiore a tutti voi!”
Vendor tornò a sorridere, per
poi muoversi a una velocità maggiore rispetto a prima, riuscendo
ad afferrare
Paperinik e sollevandolo per il collo.
“Paperinik!” Chiamarono tutti
quanti, mentre Pikappa alzava lo scudo, pronto a colpire il nemico.
“Credi
davvero di potermi fermare?” Chiese
derisorio lo scienziato. “Il
tuo colpo non mi fara’ troppo male, e io avrò tutto il
tempo per ucciderlo.”
Pikappa digrignò il becco.
“N-Non fermatevi…” Balbettò
Paperinik, cercando di respirare. “Non p-potete lasciarlo
v-vincere…”
“Ma lui potrebbe-” Cominciò Della,
salvo venire interrotta subito dal fratello.
“Sapevo c-cosa rischiavo.
N-Non mi pento d-di nulla…” Riuscì a prendere un
profondo respiro. “Sarò più
che felice se il mio sacrificio salverà la vita a voi e a tutti
gli altri!”
Gridò.
“Suvvia Paperinik, non ti
credevo così arrendevole.” S’intromise una voce.
“Cosa-”
Cominciò Vendor, salvo interrompersi quando una lama recise di
netto il braccio
che teneva Paperinik, facendolo urlare per il dolore.
L’eroe scivolò dalla presa, ma
prima di toccare terra venne preso al volo da uno scooter volante,
guidato
nientemeno che da Archimede, con seduta dietro Lyla, che aveva
afferrato giusto
in tempo l’amico.
“Chi
osa-”
“Ehilà.” Fece la voce di
prima, costringendo il mostro ad abbassare lo sguardo.
Lì, con il suo costume
addosso, Phantom stava facendo roteare con nonchalance una spada,
sorridendo.
“Spero che non sia stato
troppo indolore.” Continuò il ladro, fermando la
rotazione. “Dopotutto, io non
sono per la vendetta a piatto freddo.”
“Come?
Tu non dovresti essere qui! Dovresti essere una delle mie creature!”
“Temo di essere in parte
responsabile di ciò.” Confessò Archimede,
atterrando e lasciando che i suoi
passeggeri scendessero. “Ma direi che sono i vantaggi di essere
un tecnico di
fiducia scelto dalla Tempolizia. Ti possono fornire subito
l’antidoto a un
sacco di veleni e altre sostanze. E pare che il tuo gas fosse nel loro
archivio.”
“Tu
chi sei?”
“Archimede Pitagorico.
Inventore e aggiustatutto. E anche… il tecnico personale di Lyla
Lay.” Rispose
l’aquilotto, sorridendo. “E devo dire che è un
dispiacere vedere che un altro
collega ha scelto di usare il suo genio contro il benessere del
pianeta… Sono
sempre di più, di recente.”
“Maledetti-”
Esordì Vendor, cercando di muoversi, ma rendendosi conto di non
riuscire a fare
un solo passo.
“Oh, perdonami. Temo di
essermi dimenticato di pulire la spada da un veleno paralizzante che mi
è
caduto sopra poco fa. Spero non ti dispiaccia.”
“Come
osate?! Io sono Vulnus Vendor! Non potete sconfiggermi!”
Pikappa restò in silenzio, per
poi cominciare a toccare qualche tasto nascosto del suo scudo.
“Voi tutti… allontanatevi.”
Disse a bassa voce. “Vi ringrazio per l’aiuto, ma è
compito mio mettere la
parola fine a questa storia.”
“Come
se non sapessi che non puoi farmi davvero del male.”
Lo prese in
giro Vendor. “Quel tuo scudo è impostato solo per
disabilitare gli
esseri viventi, non per distruggerli! Altrimenti tutti gli Evroniani da
te
colpiti non resterebbero semplicemente paralizzati!”
“Vero… questa è la sua
funzione di base… Tuttavia, devi sapere una cosa.
C’è un codice segreto in
grado di disattivare gli inibitori. L’ho già usato una
volta, ricordi? Quando
per colpa tua Lyo è morto. Sei rimasto vivo solo grazie
all’intervento di Lyla,
che ha deviato il colpo per impedirmi di ucciderti.”
A quelle parole il mostro
restò in silenzio.
“Oggi… non c’è lei a salvarti.
La Lyla di questo universo è tanto simile quanto diversa da
quella che
conoscevo io…”
“Non
puoi farlo!” Urlò
Vendor, con una vena di panico nella sua voce.
“Sei un eroe!”
“Ti do una brutta notizia! Ho
appena dato le dimissioni!” Replicò Pikappa. “E
questa volta, la frase è vera.”
Nessuno dei presenti disse
nulla. Nessuno se la sentiva di fermarlo. Ognuno di loro si sentiva
come lui.
“Addio, Vulnus Vendor. E
stavolta, per sempre.” Detto ciò dallo scudo di Pikappa
partì un raggio rosso,
che colpì in pieno il mostro, passando da parte a parte il suo
petto e andando
a scontrarsi contro il muro alle sue spalle, lasciando una macchia nera.
Vendor avrebbe spalancato gli
occhi se ne fosse stato ancora in possesso. Portò lentamente una
mano sul buco
da cui stava uscendo un liquido viola, poi, cogliendo tutti di
sorpresa,
cominciò a ridere.
“Eh,
eh, eh... così
alla fine... ce l’hai fatta... Pikappa...” Mormorò. “Tuttavia,
la tua vittoria... è nulla... Ho preso in considerazione...
anche questa
possibilita’...”
Tutti quanti lo guardarono,
temendo le sue prossime parole.
“Il
mio nuovo sangue... è
un potente esplosivo... a contatto con l’aria... si da’ il
via al conto alla
rovescia...” Vulnus Vendor
sorrise un’ultima volta. “Per
me è la fine, ma vi porterò con me!”
Pikappa corse in avanti,
togliendosi lo scudo, che s’ingigantì proprio mentre il
corpo del suo vecchio
nemico esplodeva.
Fuori dall’edificio, Gastone
passeggiava tranquillo, ripensando agli eventi di poche ore prima.
“Chissà cos’è successo…
forse
stavano facendo una Candid Papera… Ma sì, certo, era
senza dubbio così!
Figuriamoci se una cosa del genere poteva essere reale! Dopotutto, io
sono
senza dubbio uno dei personaggi più famosi di Paperopoli. E la
mia fortuna di
certo non mi lascerebbe mai coinvolgere in qualcosa di pericoloso e
potenzialmente-”
Le sue parole non uscirono mai
tutte dal becco.
L’edificio che aveva appena
superato esplose di punto in bianco, facendolo volare in avanti e
distruggendo
i vetri delle macchine e dei palazzi vicini.
Gastone rotolò per qualche
metro, per poi fermarsi e alzarsi poco dopo, guardando il fuoco e il
fumo
alzarsi verso l’alto, mentre dell’edificio esploso non
erano rimaste
nient’altro che macerie.
Prima che il papero fortunato
potesse dire o fare qualcosa, qualcosa cadde lentamente a terra.
Il mantello di Paperinik,
ancora in fiamme, atterrò di fronte a lui.
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