Kiss the
rain
I
want to belong to his life.
Nulla di quello che ho
scritto è reale.
Era
passata una settimana dal concerto,come aveva ipotizzato Frank, Brian
non si era più fatto vivo,inoltre Mikes aveva smesso di
sentire quel gruppo e si era fissato con i Queen,un gruppo che amava
anche lui.
"Papi,ma Freddy Mercury
è morto?"
"Si,tanti anni fa"
"Quindi tu non hai nulla
contro di lui...posso ascoltarli,si mi piace come idea..." Mikes
continuava a tirargli frecciatine.
"Ti ho chiesto scusa per
quello che è successo."
"Si,ma non mi hai
raccontato niente di quello che è successo prima con quel
signore,non mi dire che non lo conoscevi,perchè eri troppo
arrabbiato,sono piccolo non scemo...anche se tu mi dici sempre che sono
scemo.." continuava a parlare e a massacrarsi i capelli.
"Ti calmi? Non posso
dirti nulla,ho promesso a tua madre di non fartene parola,forse quando
sarai grande..vuoi un gelato?"
"Non mi corrompi con un
gelato.." aveva incrociato le braccia al petto e cercava di corrompere
il padre con il labbro tremolante e gli occhioni a cerbiatto.
Ma quel trucco era stato
inventato da lui,tanti anni prima,quindi su di lui non attecchiva.
"Quello l'ho inventato
io! Non puoi corrompermi così,trova un tuo modo scricciolo!
E io vado a prendere il gelato...se vuoi venire vieni sennò
stai a casa da solo.."
"Se tu mi lasci a casa
da solo chiamo i servizi segreti.."
"Servizi sociali,non
segreti"
Stava per chiudere la
porta di casa,quando un leggero "ok" era uscito dalla bocca del
piccolo,seguito da un rumore di passi ed un sonoro sbuffo.
"Voglio il gelato
grande,con fragola panna e cioccolato...sennò nulla,e chiamo
la C.I.A."
"Ok...ricattatore dei
miei stivali"
Lo aveva preso per i
fianchi e lo portava sotto al braccio come fosse un normale
giornale,oppure un filone di pane.
Il bambino rideva
sballottolato dal padre mentre scendeva le scale che portavano dal loro
apppartamento al portone del palazzo.
Londra era illuminata
dalla luce fioca del sole mattutino,ma c'era chi scommetteva che quel
sole sarebbe durato poco,veramente troppo poco.
Mikes sorrideva vedendo
la gente guardare male il padre che lo teneva così,sorrideva
vedendo il padre salutare tutti quelli che lo criticavano.
Lui era il suo idolo,la
persona che da grande avrebbe imitato.
Tranne che per i
tatuaggi,lui aveva paura degli aghi,una paura irrazionale e stupida,che
al padre dava fastidio,non sapeva per quale motivo ma c'erano alcune
cose di lui che al padre davano fastidio,forse facevano male...
Una cosa che avrebbe
voluto veramente erano i capelli,di quel colore strano,metà
rossi e metà neri.
Una volta aveva chiesto
alla madre di poterseli fare Verdi,ma la madre sbuffando sonoramente
aveva dichiarato Off Limits qualsiasi cosa che lo facesse assomigliare
di più al padre.
< < mi
basta il tuo viso,ora anche i capelli come quel coso..no >
>
Così aveva
smesso anche di chiederlo,ma non di pensarlo...
Però ora si
trovava con il padre,per una piccola fortuna...
-Starai per un pò con
tuo padre..- aveva detto la madre qualche giorno prima.
Gli occhi di Mikes si
erano accesi,brillavano.
-Perchè?-
-Perchè
l'assistente sociale ha detto che una figura paterna per un
pò ti farà bene,come per bilanciare le parti.. E
poi devo partire per il tour.-
La madre suonava in
gruppo abbastanza famoso,ogni anno partiva per un tour di qualche mese
in giro per l'america.
Così avevano
preso il primo aereo per Londra e lo aveva lasciato con lui.
"Due coni da 4 gusti,uno
ci mette cocco e fragola e la panna,nell'altro fragola cioccolata e
panna..." aveva detto il padre porgendo poi i soldi al signore.
"Quale gusto ti piace di
più,piccolo?" aveva chiesto il signore a Mikes.
"La fragola.."
"La metto per prima
così ti lascia il sapore in bocca..ok?"
"Si,grazie".
Preso il cono non si
riconosceva chi dei due fosse il bambino e chi il padre,avevano un
espressione felice sul volto e si sbrodolavano.
'' sei sporco di
cioccolato..." aveva detto Frank ridendo.
"Dove??"
"Faccio prima a dirti
dove sei pulito..."
"Ha parlato lui...hai i
baffi rosa,sembri un enorme coniglietto rosa."
Frank aveva ridotto gli
occhi e produceva uno strano suono dalla bocca.
"COSA SEMBREREI
IO?"aveva detto ringhiando
"Un enorme coniglietto
rosa,coccoloso." Una pernacchia aveva seguito le parole del piccolo.
"Spera che questo gelato
non finisca mai...ti faccio nero"
"Prima o poi
diventerò più alto di te,poi vedremo chi
è più forte..."
Frank ringhiava sempre
più forte,per poi fare strani gridolini con la voce a Mikes
ricordavano una canzone che la madre ascoltava quando lui era
piccolo,la voce era identica a quella del padre,le parole erano troppo
veloci ed urlate per essere capite.
Dopo un paio di minuti i
due avevano finito il gelato,soprattutto perchè era tutto
spalmato sul loro viso.
Erano andati alla
ricerca di una fontanella dove sciacquarsi le mani appiccicose ed il
viso.
Finalmente l'avevano
trovata,lì era iniziata la fine...
Schizzi d'acqua gelata
andavano da una parte all'altra,colpendo ogni punto libero dei loro
corpi.
-Prenderà
un'accidente..- aveva pensato Frank mentre chiudeva l'acqua.
"Si sentirà
male..."
Si era girato
incontrando gli occhi di Brian.
"Che palle." aveva preso
una sigaretta e l'aveva accesa,aspettando di essere rimproverato per la
salute di Mikes,per la poca cura che aveva nei suoi confronti ecc.ecc.
Ma Brian si era
appoggiato alla fontanella e lo fissava.
"Allora? Cosa
aspetti,dimmi che sono un padre deplorevole,non merito di avere mio
figlio...ho corrotto gli assistenti sociali."
"Frank,non sono qui per
rimproverarti."
Mikes si gustava la
scena,indeciso sul da farsi,se andare a giocare con gli altri bambini
sull'altalena oppure ascoltare la conversazione.
Aveva deciso che
l'altalena era molto più invitante che i continui screzi tra
i due.
"Allora
perchè sei qui?"
"Per vedere crescere mio
nipote..."
Nipote,ora lo chiamava
così?
Prima lo chiamava
sbaglio,diceva alla sorella di abortire,di lasciare morire il feto
così,con armi chimiche o chissà che altre cose.
"Nipote..si certo"
"Si,per mio Nipote..o
forse per il padre del nipote?" La sua mano aveva toccato quella di
Frank,che l'aveva ritratta immediatamente.
"Non provare a
toccarmi,devi solo sparire dalla circolazione. Per colpa tua ho perso
tutto...Mi rimane solo Mikes. Quindi sparisci" Il cuore di Frank
batteva,minacciava di uscire dal petto e di sfondare le ossa che lo
rinchiudevano a scrigno.
Non immaginava
minimamente che il suo autocontrollo si sciogliesse di fronte ad un
contatto così minimo.
"...Allora
perchè hai portato Mikes al concerto del gruppo?"
"Non potevo dirgli di
no...sarà lui a decidere con chi stare,dovevo fare in modo
che amasse questa città..e che amasse me.." aveva risposto
spostando l'attenzione sul piccolo,che correva a destra e a sinistra
cercando di prendere un piccione.
"Non c'è
bisogno di comprarlo...ti vuole bene"
"Ossì,certo
mi parla lo zio che l'ha visto la prima volta al concerto...Brian per
favore,sparisci.."
"Appunto
perchè l'ho visto solo al concerto!no? Voglio partecipare
nella vita di mio nipote.."
"Come? Come colui che ha
sfasciato il matrimonio del padre e della madre,o come lo zio ricco
sfondato che se lo porta in tour?" chiedeva acido.
"Come lo zio,punto."
"Beh,quando
tornerà a casa dalla madre sarà tutto tuo."
"...In America?
Frank...per favore"
Frank non lo
guardava,non voleva guardare quegli occhi.
Se gli avrebbe guardati
troppo a lungo il suo autocontrollo sarebbe andato a puttane e gli
avrebbe lasciato Mikes,forse per sempre.
Non voleva farlo per
rispetto,non solo di se stesso ma anche di una persona che ora non
c'era più...
"No,esci dalla mia
vita." Frank si era diretto verso Mikes,lo aveva preso in braccio e se
ne era andato via,correndo.
Mikes giocava con la
play-station,incurante del padre che tirava la palla da tennis sul
muro,per poi riprenderla ogni volta che rimbalzava.
Aveva bisogno di sentire
una voce,una soltanto...
"Hey..." aveva detto al
telefono,dopo aver aspettato che quello squillasse.
"Frank? Oh,mio Dio! Da
quanto tempo...come stai??"
"Tutto bene...te?"
"Tutto ok...a cosa devo
la tua telefonata?" era sempre stato così,non voleva
aspettare mai nulla,voleva subito arrivare al dunque.
"Al fatto che ho bisogno
urgentemente di parlare con te..."
"Sospettavo anche
questo. Dimmi dove e quando e ci sarò,devo chiamare qualcun
altro?"
"Fai un pò
come vuoi...l'importante è che ci sei tu"
La risata cristallina
del ragazzo,aveva preso il posto della voce dura.
"Allo starbucks,il
solito, domani verso le nove di mattina.."
Alle nove il piccolo
Mikes andava a scuola,quindi non sarebbe stato d'intralcio.
"Ci saremo...buona notte
mio piccolo Frank"
"Buona notte,mio grande
Toro"
La vostra Rafiki è qui ù.ù
Ieri ha messo piede fuori casa *.* ed è stato
bellissimo,anche perchè c'era il mio amore <3 quindi..
Comunque era per dirvi,che da lunedì comincerò ad
andare a scuola,di nuovo =-= e che fino a giugno inoltrato
sarò impegnata con compiti e tesina.
ù.ù ma conto di farcela.
Ringrazio le quattro lovvose che hanno commentato,grazie di cuore!
Quelle che hannno aggiunto tra i preferiti e quelle che stanno seguendo!
Buon week-end,mie dolci fanciulle +.+
Meggy *.*
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