Capitolo 19 ter Calici Imperatore
Capitolo 19^
Tornati a casa e raccontati i fatti a Helena,
beh, non proprio tutti i fatti, Tobias ed il figlio ripresero la loro vita
normale. Ora però c'era da organizzare il rientro del tesoro in Austria. Padre
Valentin, subitamente avvisato dell'andamento delle cose, raccomandò però il
massimo riserbo sull'operazione. In molti avrebbero dovuto fornire scomodi
dettagli circa le circostanze del recupero e Tobias fu pienamente d'accordo. Fu
organizzato da parte del sacerdote un trasporto eccezionale, a cura di appositi
corrieri che poterono eseguire il trasporto eludendo i normali controlli. Prima
però c'era una cosa sacrosanta che Tobias doveva fare. Non ci avrebbe
rinunciato per nulla al mondo. Una sera, dopo una cena durante la quale era
sembrato particolarmente ansioso, Tobias invitò il sergente nel suo studio e
dette ordine a chiunque di non disturbare. Beker si chiedeva cosa avrebbero
dovuto fare di così riservato. Rimase comunque sorpreso quando sulla scrivania
di Tobias vide due delle prezione bottiglie della riserva speciale di Lukas
Heder etichetta nera, stappate e pronte per il consumo. Poco distante, c'era
qualcosa di relativamente voluminoso, coperto con un telo di mussola bianca che
nascondeva alla vista ciò che stava sotto. Tobias era seduto alla scrivania con
uno sguardo molto strano che il sergente non riusciva a decifrare. Capì che
voleva brindare con lui per il successo dell'iniziativa. Si accomodò davanti
alla scrivania e osservò i gesti dell'altro che lentamente, senza dire una
parola, cominciò a scostare il piccolo telo bianco finchè non cominciò a
intravedere ciò che poco prima era coperto. Beker, in un primo momento, sembrò
non capire poi, come se si fosse chiuso un contatto nella sua mente, ebbe quasi
un sobbalzo, rimanendo con lo sguardo fisso, magnetizzato da quei due oggetti
particolari ora completamente scoperti ed in piena vista. Tobias lo guardava
con uno strano sorriso, misto di simpatia e soddisfazione, di fronte
all'arcobaleno di espressioni che si succedevano sul viso del sergente.
"Non mi dire che questi sono... - disse il sergente indicandoli con un
dito. "Sono proprio loro, e sono quì, concreti reali, davanti a noi, per
esaudire un'antica promessa che ho fatto tanto tempo fa ad una persona che ha
permesso tutto questo e che ora non c'è più, ma è come se in questo momento
fosse quì assieme a noi". Infatti Tobias non aveva mai dimenticato che era
stato proprio Lukas Helder a dare una svolta alla sua vita. "Un giorno
aveva detto che il nostro vino sarebbe stato degno dei calici dell'imperatore
ed ora noi facciamo che questa affermazione si avveri. E' come se il destino ci
avesse portato a questo evento - poi dopo un breve silenzio - Ma solo noi due,
noi due che eravamo lì e sappiamo di cosa stiamo parlando e che soli,
possiamo capire il peso e l'importanza
di questo gesto". "Beker emozionatissimo seguiva ogni movimento di
Tobias, emozionato a sua volta, che con mano sicura però stappò una delle
bottiglie di quel vino speciale che aveva preparato e poi, con decisione e dopo
aver fatto un bel respiro profondo, riempì i calici. Quindi, ostentando una
sicurezza che però non aveva, afferrò uno dei calici e fece segno al sergente
di prendere l'altro. Beker esitava, quasi che avesse paura che toccando
quell'oggetto eccezionale lo potesse in qualche modo danneggiare o sminuire in
qualche modo."Fatti coraggio sergente - gli disse Tobias che capiva bene
quell'atteggiamento per esserci passato a anche lui - Non si danneggia mica.
Pensa che è passato per le manacce di Stainer e dei suoi amici".
"Beker si decise a prendere la coppa anche se con grande rispetto e disse:
"Allora brindiamo!". Fecero toccare leggermente i bordi dei calici. Poi
li sollevarono in alto e poi Tobias disse solennemente :"A Lukas Helder,
ringraziandolo di tutto questo, dal più profondo del cuore". "A Lukas
- ripetè il sergente. E poi tutti e due si portarono il calice alle labbra e
bevvero il vino che conteneva. Tobias nel bere sentì la magia dei secoli, gli
sembrò di percepire la presenza di figure importanti che erano lì ad osservare
la scena, gli tornarono in mente tutti quei nomi altisonanti, che avevano
stretto quella coppa in mano e a loro volta avevano bevuto come ora lui stava
bevendo: Settimio Severo, Giulia Domna, Caracalla, Teodosio, gli imperatori di
Oriente e tanti altri. Si sentiva come trasportato in una diversa dimensione,
come sollevato e portato da quella sensazione magica e speciale. Finito di
bere, rimase ancora un po' di tempo con gli occhi chiusi per cercare di
prolungare il più possibile quei momenti. Mai avrebbero previsto di avere
un'esperienza simile ma quegli oggetti erano indubbiamente dotati di una magia
acquisita nei secoli della storia dell'uomo ed ora, seppure per brevi istanti,
anche lui era entrato a far parte di quella storia. Alla fine riaprì gli occhi
e abbassato il braccio che aveva usato per bere, rimase qualche istante ancora
in contemplezione del calice. Poi, alzando lo sguardo, osservò il sergente,
notando che anche lui era rimasto molto scosso da quell'esperienza. "E'
stato fantastico, una cosa speciale. Non credevo che alla mia età e dopo averne
passate tante, ancora qualcosa sarebbe riuscito a toccarmi in questo modo, così
in profondità - Poi dopo aver osservato per un poco l'oggetto che aveva in
mano, aggiunse - Chissà cosa avrebbe pagato il 'professore' per avere questa
esperienza"."Si, il 'professore' che nelle trincee, in mezzo al
fango, ci raccontava la storia dei Romani, dell'Impero e ci faceva sognare per
qualche istante in mezzo a quel macello"."Si, il 'professore' e
tanti, tanti altri - disse Beker che sembrò commuoversi. E raccogliendo gli
antichi ricordi, fecero molti altri brindisi, non dimenticando i vecchi compagni,
facendo onore sia al vino che ai calici. Per parecchio tempo Tobias non ebbe
contatti con Dowson e d'altronde non ne cercò. Quell'ultima avventura era stata
molto, troppo coinvolgente per lui e, se Raphael, per fortuna, non ne aveva
riportato conseguenze, lui invece si era reso conto di essere stato di nuovo a
contatto con la morte, il dolore, la violenza estrema e come al solito, ne era
stato pesantemente provato. Avrebbe ricordato a lungo quel mese di luglio del
1959. Perciò, per completare la sua missione, decise di tornare personalmente
all'abbazia di Klosteneuburg per ritrovare un po' di serenità fra quelle mura,
con il suo amico padre Valentin. Aveva già preso in modo riservato accordi con
lui per la restituzione del tesoro. Decise quindi di seguire la consegna personalmente,
rifacendo quello stesso viaggio per mare che tanti anni prima aveva fatto in
modo assolutamente avventuroso e anche molto incosciente con la moglie.
Stavolta però la nave era un comodo e bellissimo transatlantico, il Trident,
che offrì a lui e alla moglie che lo aveva voluto accompagnare, la possibilità
di rivivere una serie incredibile di ricordi. Ora lui aveva 62 anni e Helena 60.
Avevano vissuto fino a quel momento una bella vita, certo con momenti difficili
ma anche con molte soddisfazioni. Il viaggio consentì a tutti e due di tornare
a ritroso nella memoria, stringendo ancora di più, anche se non ce ne era
nessun bisogno, il legame fra di loro. Con il tesoro,Tobias consegnò nelle mani
di padre Valentin anche tutti i documenti raccolti sulla faccenda argentina.
Questi disse di essere in contatto con persone che da anni cercavano i
responsabili di vari crimini di guerra per assicurarli alla giustizia e per far
pagare loro il male che avevano commesso. Così fu che fra il 1960 ed il 1962,
furono catturati alcuni importanti criminali di guerra che erano riusciti in un
primo momento a far perdere le loro tracce. Erano stati scovati in alcuni
rifugi in Argentina. Forse fu per quello che uno di loro, che in seguito venne
identificato dalle impronte come l'ex colonnello delle SS Gustaf Shafer,
sentendosi braccato e non volendo ammettere di essere in trappola, aveva deciso
di togliersi la vita, anche se aveva scelto un modo alquanto e insolito e
plateale. Si era ucciso dandosi fuoco. Tornati in America, Tobias e la moglie,
continuarono la loro vita serenamente, per molti anni. Il loro vino è sempre
speciale e molto richiesto. L'etichetta con i due calici è conosciuta ed
apprezzata tutt'ora dai migliori collezionisti di vini del mondo ed alle aste
che si svolgono nei diversi paesi, sono sempre presenti dei pezzi della casa
vinicola di Tobias. Alcuni collezionisti sarebbero disposti a pagare cifre
favolose per una bottiglia di Lukas Helder etichetta nera ma Tobias che ne
conservava ancora numerose, non le avrebbe cedute per nulla al mondo. Preferiva
condividerle con le persone che gli erano più care nelle grandi occasioni. Solo
così, riteneva, di rendere giustizia a quel particolare ricordo del passato.
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