Incubo del Natale Passato
Incubo del Natale Passato
Prefazione
dell’Autrice:
È arrivato il Natale!
E ovunque ci troviamo circondati “da luci colorate, da stelle
ritagliate e da sorrisi ed allegria [...] profumo di biscotti, odore di
felicità…”
E sì… se avete colto la strofa capirete anche
perché ho scelto proprio Crane come soggetto per una fic di
Natale XD
Perché non bastano un paio di canzoncine, la neve e lo
zabaione a far Natale… il Natale è qualcosa di
più profondo, intimo e personale… e Crane mi
ispira sempre temi alla Dickens, Burton, Poe e compagnia
gotico/malinconica ^^”
Complici anche una chiacchierata/brainstorming con Sixela e uno schizzo
a matita di Robinshapeshifter, che mi hanno dato il là per
scrivere questa shot in tempo per le feste ^_-
Buona lettura e Buon Natale a tutti voi!
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(Manicomio di Arkham, il
giovane neodirettore Jeremiah è a
colloquio con il Dottor Bartholomew)
Direttore Arkham:
È sicuro che sia affidabile?
Dottor Bartholomew:
Assolutamente certo: il Test di Voight-Kampff
è necessario per valutare lo stato emotivo dello staff del
manicomio.
Direttore Arkham: (Sospettoso)
Non sono stati riscontrati problemi di
alcun tipo nei miei dipendenti…
Dottor Bartholomew:
Beh, il lavoro qui è notoriamente
stressante... Un’accurata valutazione intropatica
può aiutare a prevenire reazioni
“estreme”...
(Jeremiah lo guarda
storto e rimugina)
Direttore Arkham: Si
dice che per lavorare qui non occorra essere
pazzi… ma potrebbe essere d’aiuto…
(Sospira)
Va bene, valutiamo lo staff con questo test e vediamo che
succede…
Dottor Bartholomew:
Mi creda, non se ne pentirà.
(Poco dopo: la sala dei
colloqui è stata organizzata, gli
strumenti del test sono apparecchiati sul tavolo e connessi ai monitor,
i due dottori fanno accomodare il capo della sicurezza Lyle Bolton)
Bolton: È
un test per l’intelligenza?! No,
perché ne ho già fatti prima di essere assunto
qui, dico davvero, se volete vi porto quelli vecchi…
Direttore Arkham:
Si rilassi, Bolton, non è sotto
esame… i tempi di reazione saranno fondamentali, quindi si
concentri sulle domande.
Bolton: (Teso) Ok…
Dottor Bartholomew: Iniziamo:
sei nel deserto…
Bolton: E
che ci faccio lì?!
(I dottori si guardano
stupiti)
Direttore Arkham: Non
ha importanza…
Bolton: (Orgoglioso) Ho reagito
abbastanza in fretta?
Dottor Bartholomew:
Non avevo ancora finito la domanda…
Bolton: (Deluso) Oh…
quindi quello non era il test?
Dottor Bartholomew: Ci
sto arrivando… dicevo: sei nel
deserto e all’improvviso vedi una testuggine…
Bolton: Una
che?!
Direttore Arkham: (Stressato)
Una tartaruga, Bolton, è una
tartaruga…
Bolton: E
perché l’ha chiamata così?!
È una domanda trabocchetto?!
Dottor Bartholomew:
No, solo un sinonimo… comunque, la
testuggine giace sul dorso, la sua pancia arrostisce al sole rovente,
agita le zampe cercando di rigirarsi, ma non può, non senza
il tuo aiuto… cosa fai?
(Bolton resta in
silenzio per alcuni secondi, sembra si stia seriamente
sforzando di pensare…)
Bolton:
Potrebbe essere una trappola! Questa situazione non mi convince!
Dottori: (Perplessi) Eh?
Bolton: Mi
apposto dietro un riparo e creo un perimetro sicuro! Non mi
farò fottere da una tartaruga! È tutto troppo
strano! E perché sono nel deserto?!
(I due dottori si abbandonano a un facepalm, constatando che
quella era
la prima di 20 domande…)
(Cambio di scena, i due stanno facendo il test a Cash)
Dottor Bartholomew:
Sei nel deserto e all’improvviso vedi una
testuggine…
(Un brutto tic coglie
l’agente, che istintivamente porta
l’unica mano rimasta all’uncino)
Cash: Te-testuggine…?
Tipo un rettile, giusto?
Direttore Arkham: (Sconfortato)
Oh, no…
Cash: (Nervoso) È una
prova per vedere se sono idoneo a
tornare al lavoro?! Vorrei vedere voi, dopo che un mostro simile vi ha
mangiato la mano!
(Cash si alza in piedi invalidando il test, i due cercano
inutilmente
di calmarlo)
(Cambio di scena: è il turno del dottor Crane)
Dottor Bartholomew:
…agita le zampe cercando di rigirarsi,
ma non può, non senza il tuo aiuto… cosa fai?
(Un guizzo sinistro
balena nelle pupille di Crane, mentre
l’ombra di un ghigno gli increspa le labbra)
Crane: Affascinante…
Direttore Arkham:
Come prego?
(Crane inclina la testa,
come se si stesse figurando la scena e
risponde più tra sé e sé che agli
interlocutori)
Crane: Le
tartarughe non possono sopravvivere in quella
condizione… sono vulnerabili ai predatori o come minimo
condannate a morire per fame e disidratazione… la bestia
sarà terrorizzata…
(C’è qualcosa di disturbante nel modo in
cui ha
esalato l’ultima parola, i due dottori lo fissano
agghiacciati e in crescente disagio)
(Cambio di scena: la dottoressa Leland è a colloquio)
Dottor Bartholomew:
…la testuggine giace sul dorso
e…
Dottoressa Leland: Oh,
poverina! La aiuto subito a girarsi. Sempre se
ci riesco… insomma, quanto è grande?
(I due si guardano
raggianti e le sorridono congratulandosi)
Direttore Arkham:
Non si preoccupi: basta così! Il suo test
finisce qui e può considerarsi superato appieno!
(Poco dopo, ufficio del
direttore: Jeremiah sembra sconfortato)
Direttore Arkham:
Non è andata molto bene, vero?
Dottor Bartholomew: È
presto per dirlo… ci
vorranno 3 mesi per l’analisi completa di tutti i parametri
di ogni intervista: tono della voce, tempi di reazione, fluttuazione
della pupilla, dilatazione involontaria dell’iride…
Direttore Arkham: (Mormorando)
Se ci arriviamo a 3 mesi…
(Dissolvenza)
§§§
(Cortile di Arkham, lo staff è in pausa e i dottori
si
stanno rilassando tra una sigaretta e un caffè
all’aria aperta)
(Crane è seduto in disparte a leggere, ignorando i colleghi
che stanno conversando lì accanto)
Brusio: Hai
letto il giornale ieri…? Sì, sembra
l’abbiano avvistato di nuovo…
(Jonathan non si cura di
loro, captando una frase su 2)
Brusio:
Questa volta l’hanno proprio visto…
c’era anche una foto…
“Cra…”
(Crane alza il naso dal libro e tende le orecchie…)
(Silenzio, il cortile di cemento non sembra avere altri rumori,
all’infuori del chiacchiericcio dei colleghi)
Brusio: Ehi Crane, tu che ne dici?
(Il professore guarda
stranito il gruppetto e si riscuote)
Crane: A
che proposito?
Collega:
Beh, di questo “Uomo Pipistrello” di cui
parlano i giornali…
Crane: Non
ho fatto caso alla notizia e…
“Cra…”
(Di nuovo quel verso… flebile, appena percepibile,
ma incredibilmente vicino)
(Jonathan si guarda intorno spaesato… l’ha udito
solo lui? Possibile?)
Brusio: Dai, sarà una bufala…
pensi sul serio che
a Gotham ci sia un pazzo in maschera che si aggira per i vicoli?
(Crane alza le spalle, come volesse scrollarsi di dosso tutto
questo e
torna a leggere cercando di concentrarsi sul libro)
“Cra…”
(Eccolo di nuovo! Questa volta chiaro e distinto! Che
cos’è?)
Brusio: Bah, per me sono i soliti drogati che hanno
preso
“spinelli” per
“Pipistrelli”…
(Un gracchiare più forte richiama la sua attenzione
verso
l’alto… un nido tra i rami torti della quercia
antica di Amadeus Arkham… vecchio albero nodoso al centro
del cortile e lasciato lì a memoria dell’impazzito
fondatore)
(Crane lo fissa aguzzando la vista: una coppia di corvi sta nutrendo i
piccoli nel nido… niente di strano, ma allora
perché non riesce a distrarsi?)
“Cra…”
(Eccolo! Quel debole palpito non proviene dal nido, ma più
giù… dalle foglie secche ai piedi del tronco...
Come mai? Cos’è?!)
“Cra…”
(Gli altri non sembrano percepirlo né notarlo…
eppure c’è un uccellino laggiù...
è lì! Solo, indifeso e ignorato dai
genitori… Perché?!)
“Cra…”
(Un orfano rifiutato perché troppo debole? O forse
respinto…? O solo perduto e dimenticato?)
“Cra…”
(Il suo gracchiare ha un ritmo costante e sempre più
fioco... una richiesta di aiuto che non troverà risposta mai
più…)
“Cra…”
(Crane scatta in piedi! Il verso lo lacera dentro, come
un’angoscia soffocante. I colleghi lo guardano incuriositi,
mentre attraversa a grandi passi il cortile fino alle radici
dell’albero, per chinarsi su quel mucchietto di foglie)
(Ed eccolo nei suoi palmi… piccola indifesa creatura
implume, con appena la forza di esalare il suo flebile richiamo dal
becco spalancato dalla fame)
(Crane racchiude leggermente le dita lunghe e sottili come artigli a
protezione di quell’esserino sfinito e infreddolito, senza
rendersi nemmeno conto che un sorriso di puro sollievo è
affiorato sul suo cipiglio, mentre mormora un
“ciao” simile a un rantolo)
Crane: (Rincuorato)
“‘Mai più’
disse il corvo… e nulla più”
(Dissolvenza)
§§§
(Tre mesi dopo: il
Dottor Batholomew è
nell’ufficio del Direttore Arkham)
Dottor Bartholomew:
Ho i risultati del test… e temo che non
tutte le notizie le piaceranno…
Dottor Arkham: (Scettico) Ma
davvero…?
Dottor Bartholomew:
Sì, purtroppo il Dottor Crane non ha
superato la prova... a dire il vero non si è nemmeno
avvicinato al minimo sindacale…
(Mostra i dati: quasi
tutti i parametri di valutazione
dell’empatia rasentano lo zero!)
Dottor Bartholomew:
Vede? La contrazione delle pupille e la
registrazione delle microespressioni facciali non lasciano dubbi: non
ha manifestato nessun legame o pietà… anzi,
c’era una vena sadica nelle sue risposte e una punta di
morbosità nell’analizzare chirurgicamente lo
scenario…
(Jeremiah lo interrompe
con un gesto della mano)
Dottor Arkham:
Sta dicendo che il dottor Crane non è in
grado di creare legami con gli animali?
Dottor Bartholomew: (Greve)
Sì... e temo che sia il sintomo
di qualcosa di peggiore...
(Jeremiah sbuffa
contrariato)
Direttore Arkham:
Sa cos’ha fatto il Professor Crane negli
ultimi mesi? Ha allevato un corvo domestico.
Dottor Bartholomew: (Sbalordito)
Davvero?!
Direttore Arkham:
Già… era caduto dal nido e
l’ha raccolto in cortile… sa quante lamentele ho
ricevuto per quella bestiaccia?!
Dottor Bartholomew:
No… quante?
Direttore Arkham: (Stressato)
42! Dallo staff, dai pazienti, dalle
famiglie dei pazienti, dagli avvocati dei pazienti e dagli avvocati
stessi!
Dottor Bartholomew:
In effetti è un animale
insolito…
Direttore Arkham:
Quel dannato uccellaccio gracchia in continuazione e
tiene svegli gli internati di notte, entra all’improvviso
dalle finestre aperte, terrorizza i pazienti durante le sedute con
Crane e lo segue dappertutto!
(Il dottor Bartholomew
lo fissa perplesso e si rigira tra le mani il
test)
Direttore Arkham:
Gli abbiamo chiesto di liberarsene… ma a
quanto pare non si può, perché i due sono
estremamente “affezionati” e il corvo non vola via,
ma rimane in zona… quindi, glielo richiedo: è
davvero sicuro che quel test sia affidabile?!
(Il dottore non sa che dire, i risultati indicano alti livelli
di
sociopatia in praticamente metà dello staff…
quindi si limita a scusarsi, raccogliere le sue cose e uscire
dall’ufficio)
(L’uomo attraversa i corridoi, chiuso nei suoi pensieri,
cercando di capire cos’abbia sbagliato)
(Arrivato all’ingresso esce in cortile e… il corvo
lo fa sobbalzare, alzandosi in volo all’improvviso
gracchiando da un cespuglio lì accanto!)
(Il dottore fissa interdetto l’uccello, che va a posarsi
sulla spalla di Crane, seduto a leggere poco più in
là)
Crane: (Insinuante)
‘Incubo’ l’ha per
caso spaventata…?
(Il dottor Bartholomew
deglutisce a vuoto cercando di darsi un
contegno, mentre Crane gli rivolge un sogghigno storto alzandosi in
piedi)
Crane: (Soddisfatto) Lo
immaginavo…
(Il dottore si allontana
a disagio, cercando di non voltarsi a guardare
quella silhouette da Spaventapasseri con un corvo appollaiato sopra, il
cui gracchiare lo sta ancora inseguendo e forse non lo
lascerà “mai più”)
***: Ed ecco
qui il mio piccolo spaccato nel passato di Crane ^_-
Certo, non si parla espressamente di un Fantasma del Natale Passato, ma
come ho detto nell’intro il Natale non è
necessariamente l’evento, la ricorrenza, la Festa…
Il Natale è anche scoprire che un serial killer come Crane
ha un cuore da qualche parte sotto quella scorza dura ^_-
Ci sono dozzine di fumetti dove si sottolinea il fatto che nonostante
tutto sia davvero affezionato al suo corvo e di come l’abbia
allevato fin da pulcino… come può
conciliarsi una cosa simile con uno come lui, così crudele
ed insensibile alla pietà?!
Beh, come sempre a Gotham City non esistono nette divisioni tra buoni e
cattivi: gli eroi possono commettere azioni terribili nei momenti di
rabbia e anche i criminali più feroci sono (sporadicamente)
in grado di amare… ^_-
(O come minimo desiderosi di essere amati...)
Ho sempre pensato che trovare Incubo per Crane sia stata
un’Epifania… un fulmine gli è passato
per il cervello e quel flebile “cra” è
diventato dirompente come il Cuore Rivelatore di Poe!
Un figlio rifiutato dai genitori, un orfano abbandonato e mai amato,
una condanna ingiusta che lui ha vissuto sulla sua pelle e della cui
sofferenza non potrà liberarsi “mai
più”! >_<
Crane a ben vedere ha molto in comune
con sua nonna: austero, crudele, severo e freddo… ma
ciò che davvero ha patito dalla vecchia megera che
l’ha cresciuto è stata
l’anaffettività: la consapevolezza di essere
odiato e respinto e che nessuno al mondo l’abbia mai
amato…
E la visione di quel gracile pulcino sfinito deve avergli fatto
scattare qualcosa dentro… perché sì,
non tutti i serial killer vanno in giro a uccidere animali indifesi o a
ribaltare testuggini nel deserto! XD
(Sì, è una citazione a Blade Runner! Complimenti
se l’avete beccata XD)
Ah, prima che qualcuno faccia “awww” figurandosi un
piccolo Calimero puccioso, vi ricordo che i corvi da piccoli sono
bruttissimi, spennacchiati, grinzosi e fanno un casino bestiale:
https://www.youtube.com/watch?v=pnfawe1qPwI
Quindi no: non era affatto scontato raccogliere quella
“cosa” e prendersene cura come si farebbe con un
pappagallino o altri uccellini carini e coccolosi… ^^”
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