Dark Angel

di DreamerGiada_emip
(/viewuser.php?uid=991885)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


«Quella bambina ha qualcosa di stranamente misterioso e inquietante: non ha fatto amicizia con nessuno, sta sempre da sola, inoltre… quegli occhi… non avevo mai visto uno sguardo così freddo e distaccato in una bambina, mi paralizzo ogni volta che incrocio quelle lame di ghiaccio»
 
«Ha dei gusti, diciamo, macabri. Avete visto cosa ha disegnato sul suo block notes? Nonostante l’età, è evidente il suo talento nel disegno, si distingueva perfettamente una colomba bianca in caduta libera con una freccia nera infiammata conficcata nel petto, intorno corvi neri dagli occhi rosso sangue la osservavano cadere, davvero inquietante»
 
«Anche quando viene un temporale, tutti gli altri bambini si lamentano di avere paura e di vedere strane ombre nella luce dei lampi, lei invece no. Resta alla finestra, con il suo block notes e osserva affascinata fuori, quando un fulmine squarcia il cielo i suoi occhi si illuminano e un sorrisetto le compare sul viso»
 
È questo che dicono di lei. Quella bambina, seduta ai piedi di un albero spoglio con il suo inseparabile block notes pieno di disegni, è protagonista di tutte le malelingue dell’orfanatrofio. Conosce perfettamente le voci che sono in giro su di lei, eppure non sembra importarle, continua imperterrita a disegnare. Il suo sguardo perso diretto verso il foglio, non sembra nemmeno cosciente, eppure la sua mano si muove decisa sulla carta tracciando linee su linee, finché il disegno non è concluso. I suoi occhi riprendono lucentezza e osserva la sua opera: un tunnel tenebroso senza una singola piccola luce con sopra scritto “Wonderland”.
 
Rialza gli occhi verso il cielo grigio, mentre una folata di vento le porta i capelli davanti al viso. Lei, così diversa da tutti gli altri, così solitaria e distaccata. Innamorata della notte e delle cose da cui gli altri bambini sono spaventati, sembra sempre in un mondo differente. Lei, i cui sguardi gelano e paralizzano, sguardi che non dovrebbero appartenere a una bambina di quella giovane età.
 
Osserva silenziosa il gruppetto di donne che sta parlottando indicandola ogni tanto e lanciandole occhiate veloci. Un’altra donna si avvicina di corsa a loro, è uscita dall’edificio e, a giudicare dalla sua espressione, ha una notizia che di sicuro farà ricominciare i pettegolezzi.
 
«Ho appena ricevuto una telefonata, Lilith è stata adottata, la famiglia si chiama Sakamaki» versi di stupore dilagano nel gruppo.
 
«Dicono che la verranno a prendere al compimento del suo sedicesimo compleanno, ora è troppo giovane»
 
«Troppo giovane? Per un’adozione sarebbe un po’ troppo grande anche adesso, dopotutto ha già 11 anni, dovremo dunque aspettare altri cinque anni?»
 
«Santo cielo, quella ragazza porterà sventure su questo posto! Non possiamo tenerla qui per tutto quel tempo» una di loro è superstiziosa, il comportamento anomalo della bambina la inquieta parecchio, stringe tra le mani la croce che porta al collo.
 
«Non abbiamo altra scelta resterà con noi fino ai 16 anni» tutte le donne si voltano verso di lei. La bambina è in piedi sotto l’albero senza foglie, i cui rami si tendono verso il cielo come dita scheletriche. In quel preciso istante, un fulmine squarcia il cielo e lei viene illuminata come una macabra figura vestita di nero e dagli occhi d’argento.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3606833