AMORTENTIA
–
È inutile che fai il finto tonto! Tanto lo so che sei
stato tu a cambiare i miei ingredienti per la pozione! È
colpa tua se mi è
esplosa in faccia! – strillò Katie Gardner,
infuriatissima.
La
giovane Tassorosso stava puntando minacciosa la bacchetta
contro il naso di uno sbigottito Travis Stoll.
Era
tornata nell'aula di Pozioni per parlare con Lumacorno,
ma si era trovata di fonte solo quel dannato Serpeverde, il quale le
aveva l’aveva
informata che il professore era appena uscito. Le aveva rivolto la
parola con
il suo abituale sorrisino da schiaffi e la ragazza aveva perso le
staffe.
–
Sei un vero stupido! Se non vuoi proprio prendere un buon
G.U.F.O. in Pozioni, lascia almeno che chi si impegna e non sta fissare
il
soffitto come te lo possa ottenere! – sibilò
assottigliando pericolosamente lo
sguardo.
–
Ma... veramente... io non ho fatto niente... –
balbettò
lui provando a difendersi.
Katie
gli avvicinò ancora di più la bacchetta al volto:
–
Non m'incanti, Stoll! Dal tuo cognome uno non si fida neppure in
partenza!
–
Ma che cavolo c'entra il mio cognome?! E poi io oggi non
ero nemmeno vicino al tuo bancone! – si riscosse Travis.
Prese
in contropiede la castana e le afferrò il polso che
reggeva la bacchetta allontanandolo dal suo viso con un gesto
repentino; la
ragazza reagì di scatto provando a divincolarsi dalla
stretta, ma senza successo.
–
E allora, sentiamo un po’, chi avrebbe scambiato il mio
rametto di asfodelo con uno di belladonna?! Magari è stato
Pix, eh?
–
Ti ripeto che non sono stato io a farti quello scherzo! –
esclamò Travis stringendo le dita sulla pelle della giovane.
Lei
ringhiò qualcosa decisamente poco adatto a una ragazza
gentile come lei e provò di nuovo a dimenarsi dalla sua
presa, ma il ragazzo
non aveva intenzione di lasciarla. Katie mosse il braccio destro
bruscamente a
destra e a sinistra e in alto e in basso, si agitò
così tanto che sarebbe
finita con la schiena contro uno dei banconi se il Serpeverde non
l'avesse
tirata a sé.
–
Smettila di muoverti così tanto, idiota! – la
riprese lui
– Ti ho detto che non sono stato io a sabotarti quella
pozione. E poi non sono
un maniaco, perciò finisci di dimenarti all'impazzata
– incurvò le labbra in un
casto sorrisino divertito.
–
Allora perché non mi molli? – lo fissò
torva la
Tassorosso.
–
Perché sei una testona e se ti mollassi mi punteresti di
nuovo la bacchetta alla gola. E, grazie, ma non ci tengo proprio.
La
castana osservò il giovane inarcando un sopracciglio, non
capiva proprio perché si stesse sforzando così
tanto di rifilarle una qualsiasi
scusa per discolparsi dalla storia di quella mattina. Finché
stava scambiando
gli ingredienti era stato notato da Miranda Gardiner – cugina
della ragazza – e
anche Katie ricordava di averlo visto con la coda dell'occhio mentre
stava
armeggiando con qualcosa, ma non aveva prestato molta attenzione a
cosa; era
certa, però, di averlo sentito parlottare con Ottaviano, un
Serpeverde che
suscitava antipatia e sospetto alla prima occhiata.
Quando
ringhiò tutto questo in faccia a Travis, la fronte
del ragazzo si corrugò.
–
È proprio quello che cercavo di dirti prima che mi
puntassi la bacchetta sul naso! – sbottò il
ragazzo fissandola intensamente
negli occhi.
Mosse
bruscamente l'arto che teneva il polso di Katie e,
facendo ciò, il corpo della ragazza traballò e
urtò un recipiente che le stava
dietro rovesciandone parte del contenuto, ma nessuno dei due vi fece
molto
caso.
–
È stato quel cretino di Ottaviano a rovinarti la pozione
–
borbottò lui.
Le
sue parole fecero sgranare gli occhi verde prato alla
giovane strega, ma subito Katie tornò ad assumere un
cipiglio sospettoso: – E allora
perché ti sei messo a parlare con quello lì?
–
Secondo te come mai? – replicò l'altro con tono
piatto.
–
Non so, Stoll, da te cosa potrei mai aspettarmi? – fece
ironica – Di certo non uno scherzo. Non sono certi quattro
anni che continui a
farmi scherzi, no...
Il
ragazzo stava per ribattere che lui aveva cercato di
convincere quell'odioso a non fare un dispetto, quando tutta la sua
attenzione
venne d'improvviso catalizzata dall'aria.
–
Non... non ti pare di sentire uno strano profumo? – chiese
a un tratto.
–
Eh? Ti sei ammattito? Di che razza di profumo stai
parlan...? – iniziò la ragazza, ma si interruppe
non appena anche lei fiutò
l'aria.
Travis
non avrebbe saputo specificare di che profumo si
trattasse, era un miscuglio di aromi che lottavano l'uno contro l'altro
per prevalere.
Riconosceva l'intenso odore della terra umida mischiato a quello della
pioggia,
sentiva l’aroma piacevole che emetteva l'erba appena
tagliata, sapeva che erano
fiori quelli che emettevano un fragranza delicata e fresca e sapeva
anche che
quella fragranza delicata e fresca era quella di cui profumava... Katie. Era Katie quella che gli
ricordava quel miscuglio di aromi.
Batté
più volte le ciglia provando a convincersi che sentiva
profumo di fiori perché se l'era spruzzato la ragazza
stamattina quando si era
alzata... Eppure sapeva che non era vero, la conosceva; alla giovane
strega non
piacevano le boccette di essenze – non le trovava naturali e
per questo non ne
aveva nessuna. Quel profumo, invece, naturale lo era eccome e si era
creato
come dal nulla.
Il
ragazzo spostò i suoi occhi nocciola sul viso della
Tassorosso e si rese conto che anche lei aveva lo sguardo fisso nel
vuoto.
Non
sapeva che la streghetta avvertiva un fresco profumo di
limone accompagnato da qualcos'altro che le ricordava un posto lontano
e
misterioso, non avrebbe saputo descriverlo bene perché
cambiava di continuo:
passava dall'essere un pungente aroma di aghi di pino a uno tropicale
di frutta
a uno caldo e secco fino a uno umido e freddo come il Polo Nord. A
Katie pareva
di compiere un viaggio attorno al mondo...
Trasalì
quando la sua mente le fece fare due più due. Travis.
Travis era uno spirito libero,
Travis aveva quell'enigmatico sorriso da schiaffi che faceva mettere la
mano
sul portafoglio e al contempo sognare ad occhi aperti; avere a che fare
con Travis
era come compiere un viaggio, imprevedibile e avventuriero,
straordinario e –
le fece un effetto assurdo pensarlo – affascinante.
–
Amortentia… – sussurrò, e allo stesso
tempo le sue guance
assumevano un leggero colorito roseo.
Mentre
pronunciava questa parola si rese conto del suo
significato: Lumacorno aveva spiegato che l'Amortentia era un pozione
con cui
chiunque poteva sentire il profumo della propria anima gemella.
E
lei aveva sentito quello di Travis Stoll... Sbarrò gli
occhi.
Il
ragazzo non aveva un colorito diverso dal suo, ma non
sembrava così sconvolto come lei.
D'improvviso
le parve che la pelle a contatto con la mano
del Serpeverde stesse andando a fuoco e quindi provò di
nuovo a divincolarsi
invano dalla sua presa col solo risultato di venire afferrata anche per
l'altro
polso.
–
Senti, Katie, è questo quello che volevo dirti... Beh, non
è proprio questo, ma è... è simile,
diciamo così – farfugliò il giovane
perdendo tutto a un tratto la sua aria sicura.
Katie
lo osservò sorpresa e lo lasciò continuare. Non
avrebbe saputo cosa dire.
–
Vedi… – iniziò lui –
Stamattina, sì, in un certo senso è
stata anche colpa mia, però è stato quel cretino
di Ottaviano ad avere l'idea
di farti lo scherzo. Lui ti ha rubato l'asfodelo e voleva scambiarlo
con la
belladonna, solo che io ero vicino a lui e ho visto cosa voleva
fare… – fece una
pausa.
La
Tassorosso lo fissava senza parole.
Travis
continuò: – Così sono andato da lui e
l'ho convinto a
farmi dare entrambi i rametti; gli ho detto che ti avrei passato la
belladonna
e lui se l'è bevuta. In realtà io volevo darti
l'asfodelo e tenermi la pianta
sbagliata, solo che...
–
Solo che...? – lo incalzò Katie, ma non c'era
irritazione
nella sua voce.
–
...Solo che, da bravo idiota, li ho posati un attimo, sono
andato avanti con la mia pozione finché Lumacorno mi stava
guardando e poi, per
sbaglio, ti ho dato davvero la belladonna!
Tacque
in attesa della reazione della ragazza.
La
giovane strega piegò la testa leggermente di lato e
inarcò un sopracciglio, le guance arrossate che la facevano
sembrare una
bambina: – Tu... tu non mi hai fatto uno scherzo... Stento a
crederci. Ma
perché?
–
Come perché? – il ragazzo riacquistò il suo
inconfondibile ghigno – Perché sei tu, Katie!
Perché mi piaci praticamente dal
primo anno! Perché ti adoro!
–
E tutti gli scherzi che mi hai sempre fatto? – di nuovo
lei assottigliò lo sguardo in maniera poco rassicurante.
–
Ehm... Chiamali "inesperienza"... Ho chiesto
aiuto a Luke Castellan e lui mi ha detto di provare in questo modo. Mi
ha
assicurato che con la sua ragazza Talia aveva funzionato –
sorrise sghembo
Travis – E poi fare scherzi è parte del DNA Stoll!
–
Quello che però Luke ti ha omesso è che, prima di
mettersi
con Talia, lei l'ha quasi Schiantato
contro un muro della Sala Grande intimandogli di starle
lontano almeno
due metri. Me l’ha raccontato Annabeth Chase – rise
la Tassorosso.
–
Ah – commentò il giovane, spiazzato.
Rimase
per qualche secondo fermo imbambolato a guardare la
ragazza: le sue iridi verde prato, i suoi lunghi capelli biondo scuro
lisci, il
suo viso minuto e dall’aspetto apparentemente gentile, che
nascondeva un
caratterino degno di un leone.
Mossa
da sola, la sua fronte andò a posarsi contro quella
della giovane – era più bassa di lui di una spanna
– mentre le mani si
spostarono dai polsi a quelle di lei e le dita si intrecciarono tra
loro.
–
Però, sbaglio o il farti scherzi è servito ad
attirare la
tua attenzione? – ghignò.
–
Sei un idiota, Stoll – sbuffò lei, ma subito dopo
distese
le labbra in un sorriso: – Un bell'idiota, però...
Travis
abbassò pian piano il suo viso verso quello di Katie,
i loro nasi si sfioravano e le loro bocche erano a un millimetro dal
toccarsi...
–
Ah, signorina Gardner, signor... ehm... Stell? – fece una
voce allegra dietro di loro.
I
due si allontanarono di scatto e osservarono l'appena
entrato Lumacorno pieni di imbarazzo.
–
Come mai siete qui? - domandò il professore.
–
Ah... eh... Sono Stoll... Comunque... io me ne... me ne
stavo andando, signore. Katie le deve parlare… – borbottò il
Serpeverde con un sorrisone molto
finto, uscì dall'aula incespicando nei propri passi non
prima di aver fatto
ciao-ciao alla ragazza.
–
Strano ragazzo, quello Stell… – mugugnò
Lumacorno –
Allora, di cosa doveva parlarmi, signorina Gardner?
–
Beh ,ecco… – iniziò la Tassorosso, ma
non poté dire
nemmeno mezza parola che subito il professore fu attratto da
qualcos'altro
dietro di lei.
–
Oh, cielo! – esclamò – Chi ha rovesciato
l'Amortentia che
avevo preparato?! Ha visto chi è stato per caso, signorina?
–
No – rispose lei soffocando una risatina – Non ne
ho la
minima idea...
***
Stava
camminando per il corridoio con passo tranquillo
quando si sentì afferrare per il polso. Si voltò
verso l'altra persona e
sorrise: – Vuoi proprio lasciarmi un segno, eh, Stoll?
Il
ragazzo ghignò: – Andiamo, guarda che se mi chiami
Travis
non muori mica!
–
Sei un idiota, Stoll.
Il
Serpeverde le prese anche l'altra mano: – Nah, ridillo
meglio.
–
Ho detto che sei un idiota... Travis –
rise Katie.
Il
castano ridacchiò e poi avvicinò il volto a
quello di
lei: – Dovevamo riprendere da dove Lumacorno ci aveva
interrotti...
Appoggiò
di nuovo la fronte contro quella della giovane e
intrecciò le dita con le sue. I nasi quasi si toccavano,
mentre le labbra erano
a meno di un millimetro...
E
finalmente il contatto avvenne. Morbido, dolce e
sorprendente. Nessuno dei due avrebbe potuto desiderare un primo bacio
migliore, era come ricevere una scarica di elettricità
benigna in tutte le ossa
del corpo e in tutte le vene; la sensazione era bellissima.
SI
separarono solo quando i loro polmoni reclamarono aria,
rimasero a guardarsi negli occhi per qualche secondo: ne erano ancora
un po'
imbarazzati, si erano appena baciati eppure a Katie non sembrava vero,
temeva
potesse essere un altro scherzo.
–
Stavi andando in Sala Grande? - le chiese Travis.
Annuì.
–
Che ne dici se invece andiamo in uno dei cortili?
–
Solo se mi prometti che non ti metti a fare lo scemo
arrampicato su un albero come l'altro giorno –
acconsentì la ragazza
premendogli un dito sulla guancia.
Il
Serpeverde rispose con un sorriso enigmatico che non
stava a significare né sì né no e
Katie alzò gli occhi al cielo sospirando.
Strinse
forte la mano di Travis e poi, abbracciati uno
all'altra, i due innamorati uscirono all'aria aperta.
Hola gente
Ho modificato la
storia, perché dopo averla pubblicata il lontanissimo (si fa
per dire XD) 1 gennaio, mi sono resa conto soltanto ora che avevo
scritto Amortentia sbagliato! n.n'' (Potrei candidarmi al premio "Scema
dell'anno")
Il finale rimane
sempre melenso, I know, ma onestamente mi va di tenerlo
così...
Alla prossima gente
Adios
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