E
bla bla … bleah.
Io
sono... bleeeah
Salve
a tutti, sono Sumire ho... lol non ve lo dico quanti anni ho, forse
più avanti, dipende.
Comunque
sono una ragazza, sono un disastro, ho sempre sonno, sempre fame,
sempre qualche lavoro arretrato e questa è la storia di come sono
morta.
Na
scherzo.
Sono
viva e vegeta anche se la suddetta vita non è del tutto rose e
fiori: sono perseguitata dalla sfiga, dovrei perdere cinque o sei
chili, dovrei reiscrivermi in palestra e questa volta frequentarla in
modo serio, dovrei ammettere a me stessa che gelato, cereali al miele
e nesquik non sostituisce una cena bilanciata e il mio armadio sembra
la porta per Narnia.
Ho
un incubo: Il mio capo.
Il
più grande, stronzo, borioso, megagalattico, testa di cazzo sulla
faccia della terra.
Sempre
con quel suo atteggiamento da: “c'è l'ho solo io, è ricoperto
d'oro e costellato di diamanti”.
Capo
di numerose aziende, ereditate da papà ovviamente.
<<
Ciao Sumy io sto uscendo >>
Quella
che vedete, ops pardon, quella che leggete, perché nonostante il
tono da commediola americana questa e una fanfiction, ah e mi
sentirete leggerete sproloquiare spesso, alle volte
con discorsi sconnessi o inutili.
“Bla
bla bla” sapete...
Comunque
quella è mia sorella, gemella.
Omozigote
di fatto, eterozigote anzi completamente opposta nella vita.
Da
quando i nostri genitori sono morti investiti da uno stronzo sulla
sua Lamborghini di merda (che grazie ai verdoni è riuscito a
scomparire magicamente nel nulla), lei ha deciso di cambiare la sua
vita.
Forse
perchè lei ha assistito alla scena mentre io ero in casa a cercare
le chiavi, o forse perchè lei è lei, o forse è stata baciata dagli
Dei.
Boh.
Avete
presente quelle persone che un giorno si alzano dal letto e decidono
che butteranno giù cinque o sei chili, andranno bene all'università,
troveranno un buon lavoro, inizieranno a mangiare sano, bere tanta
acqua … e ci riescono? Ci riescono per davvero? Ecco, quella è mia
sorella.
Già
la odiate vero?
In
realtà non è una brutta persona, anzi è una bellissima persona,
dolce e simpatica. E' una che si impegna e fa le cose come devono
essere fatte.
Io,
come accennato, l'opposto.
Non
è sempre stato così: fino a qualche anno fa eravamo molto simili,
ci piaceva uscire con le amiche, mangiare la pizza, guardare la tv.
Il solito insomma.
Ma
quando mamma e papà sono venuti a mancare ci hanno affidato ad una
biondona con due enormi, stratosferiche tette.
Era
quasi sempre ubriaca ma anche tanto simpatica.
Dato
che i suoi amici “birra” e “sakè” la tenevano occupata per
la maggior parte del tempo io mi sono occupata di mia sorella,
l'aiutavo a studiare, cucinavo per lei, pulivo casa...
Lei
era distrutta, ha impiegato anni a superare il trauma.
Poi
all'università, a metà dei corsi per l'esattezza, lei è diventata
“the perfect woman” ed io la … bleeeh.
Lei
è infermiera, aiuta la gente, adora aiutare la gente e la gente la
adora.
Io
“laggente” la detesto.
A
proposito torniamo al mio capo.
<<
Sumire devi prendere tutte le fatture dello scorso mese e catalogarle
in ordine alfabetico >>
<<
Ma aveva detto che le voleva in ordine cronologico... >>
<<
Ho cambiato idea >>
Cinque
anni di sudare sui libri per diventare l'assistente di questo
maledetto...
Lo
uccido.
Lo
uccido così sto in una cella a dormire h24.
<<
Mi stai ascoltando? >>
<<
Si Mr. Sabaku. Vado subito >>
<<
E portami un caffè, con un cucchiaino di zucchero di canna >>
Il
cianuro ti metto nel caffè.
<<
Si Mr. Sabaku >>
*
<<
Hai la faccia raggiante Sumy >>
<<
E tu due palle in testa Ten ten >>
Ten
ten, ufficio acquisti, una tipa simpatica, gira sempre con quelle
palle in testa e a natale se le decora con dei fiocchettini rossi.
Cinque
anni fa il suo fidanzato è morto sul lavoro. Faceva la scorta per
conto di una famiglia molto ricca. Si sarebbero dovuti sposare sei
mesi dopo.
C'est
la vie... de merde.
Mi
ha chiesto due o tre volte di uscire per conoscerci fuori
dall'ufficio ma l'occasione non è mai capitata.
<<
Questa battuta sta diventando vecchia. Che ti ha fatto questa volta
il grande capo? >>
<<
Quello che fa ogni giorno: tentare di farmi venire un esaurimento
>>
Lei
ride, una bella risata allegra e sincera.
<<
Non te la prendere. Affronta la vita con un sorriso >>
Ecco,
da quando frequentava Rock Lee, l'istruttore della palestra qui
sotto, è diventata tutta filosofica.
<<
Si, sorrido, sorrido... dov'è lo zucchero di canna? >>
<<
E' finito >>
<<
Fanculo >>
*
<<
Casa dolce dolcissima casa. Per piccina che tu sia tu mi sembri...
>>
In
quel momento apro il frigo. Il vuoto cosmico, solo uno yogurt bianco
che supplica pietà sul fondo.
<<
… uno schifo >>
Porto
gli occhi al cielo chiudo il frigo e dopo l'ennesima imprecazione
della giornata guardo l'orologio.
19.35
Il
supermercato chiude alle otto e mezza in punto.
Ce
la posso fare!
Armata
di sacchetti di plastica robusta e di buona volontà esco di casa con
l'intenzione di fare una corsa.
Piove.
Quando
è successo?
Torno
a casa e prendo le chiavi della mini cooper che condivido con mia
sorella, soprannominata Sheldon dalla sottoscritta.
Si,
lo so, che fantasia...
Ovviamente
la macchina è asperger, quindi non appena si accende lo spioncino
rosso non parte.
<<
Dai lo so che c'è un altro po' di benzina... le altre macchine
camminano anche se c'è lo spioncino rosso acceso! >>
Ma
ovviamente Sheldon non parte.
<<
Vaffanculo >>
Corro
come una centometrista e raggiungo il supermercato, entro bagnata
fradicia e comincio a gettare nel carrello roba a caso, anche un po'
di verdure così Matsu è contenta.
Ah
mia sorella si chiama Matsuri.
Arrivo
alla cassa e mi accoglie una tizia che ha una voglia di vivere
peggiore della mia che mi guarda male malissimo mentre mastica
svogliatamente una gomma.
<<
Scusa, pago sta roba e mi tolgo dai piedi >>
<<
Lo sai che sono le otto e venticinque? >>
Si,
si che lo so. E tu devi far stare il tuo culone seduto su quello
sgabello per altri cinque e dico cinque minuti. Quindi passa queste
cose alla cassa e taci stronzetta.
Questo
dovrei dire, invece rispondo:
<<
Si, scusa. Ho finito di lavorare poco fa... >>
Lei
annuisce visibilmente storcendo le labbra e getta malamente i
prodotti sul rullo facendo partire la mia ansia da prestazione da
“riempimento sacchetti alla cassa”.
Mi
parte sempre il panico quando devo fare a gara con la tizia che passa
i prodotti alla cassa ed io che devo prenderli al volo manco fossi un
portiere di serie A e metterli nel sacchetto.
Primo
sacchetto pieno.
La
tizia mi guarda male malissimissimo.
<<
Che per caso ti serve un sacchetto? >>
<<
No ne ho un altro >>
Ah!
Alla faccia tua!
Ovviamente
il secondo sacchetto è mezzo vuoto, la tizia mi guarda troppo male
perchè io possa spartire equamente la roba quindi mi avvio verso
casa “torre di Pisa style” fermandomi ogni cinque minuti a
riprendere fiato.
Sotto
la pioggia.
Vaffanculo.
***
Angolo dell'autrice.
Salve a tutti.
Vi presento la long-fic del
2017, numero perfetto viste le vicissitudini che dovrà affrotare la
protagonista.
Per chi mi conosce, so bene che
devo aggiornare "Omeostasi", cercherò di far conciliare entrambe le
storie.
Spero che questo primo capitolo
vi sia piaciuto, è un genere un po' diverso dal mio solito quindi
fatemi sapere che ne pensate.
Un bacione e spero abbiate
passato un buon capodanno.
Violetta_
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