Il cigno grigio

di Nivees
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Il cigno grigio

 

 

Il lago è un lago ghiacciato, è una lunga, fredda distesa di acqua immobile che intorpidisce le membra e condensa il fiato. Il lago è ghiacciato, ma Yuri continua a nuotare, a danzare, a mostrare le sue piume candide al principe che, piano, si avvicina incantato e che ha abbandonato un fucile tra l'erba illuminata da cristalli di rugiada. Si mostra al principe come si mostrerebbe una sposa in abito bianco, un po' spaurita e imbarazzata. Yuri però non si nasconde, si lascia guardare, si lascia ammirare, mentre nuota tra il ghiaccio, lasciando graffi bianchi dietro di sé.
     «Come sei bello» sussurra il principe, che segue la sua danza per potersi avvicinare un po' di più, «Sei bellissimo.»
     
Yuri lo guarda, e vorrebbe dire no, sei tu quello bello. Il principe ha i capelli come il colore del ghiaccio del lago durante una giornata nuvolosa, gli cadono lisci sul viso e gli coprono i begli occhi. Vorrebbe urlargli che si è innamorato di lui, perché l'ha sempre visto cacciare in prossimità del lago ma non si è mai accorto di lui. Yuri, invece, l'ha sempre seguito, senza farsi vedere, senza rischiare di finire nel mirino del suo fucile, per riuscire a guardarlo qualche attimo in più, per bearsi della sua bellezza poco prima che il sole tramonti dietro agli alberi rinsecchiti.
     
«Non vorrei sporcarti,» dice il principe, e sorride quando Yuri muove il suo collo lungo in diniego, «hai delle piume così bianche, e io... sono macchiato dal terriccio e dal sangue delle mie prede.»
     
Ma a Yuri non importa. Apre le sue candide ali e avvolge il principe. Si sporca le piume, si ingrigiscono, ma l'unica cosa che gli interessa è l'essere riuscito a trascinare anche il suo amato tra le onde ghiacciate del lago, anche se solo fino al tramonto.

Lo specchio davanti a lui ritrae un ragazzo di nero vestito, avvolto da piume di pece intorno alla testa, sui polsi e sulle cosce. Si guarda e storce il naso, osservandosi con sguardo critico; non piace, a Yuri, quel che vede. Victor, dietro di lui, lo guarda con un dolce sorriso ad incurvargli le belle labbra e con un pizzico di orgoglio che brilla negli occhi malandrini, mentre con le mani gli aggiusta il colletto dietro la nuca. Non parla e probabilmente sta aspettando che Yuri sospiri ed esterni ciò che lo turba di più – nel frattempo attende, e lo guarda.
     Infine, Yuri sbuffa. «Non sono adatto a questo ruolo.»
     «Come mai dici così?» dice Victor, posandogli delicatamente le dita sulle spalle. Lo distrae, così, e lo tranquillizza allo stesso tempo. Quando Victor lo tocca, si sente sempre meglio, è come bere una tisana dopo essere sopravvissuto ad un temporale, o come una doccia fresca dopo una lunga camminata sotto il sole. «Se vuoi sapere la mia... Ma aspetta, immagino tu sappia già cosa penso. Non è la prima volta che affrontiamo l'argomento», mostra i denti, adesso, quando sorride, e Yuri abbassa lo sguardo sulle sue mani pur di non guardarlo, perdendosi nel notare solo in quel momento come anche i gioielli, in quel costume, siano irrimediabilmente neri, «sai bene che sei perfetto per il cigno nero.»
     «Non è vero!»
     Sbotta, e si gira, fronteggiando Victor. Chiude gli occhi, e dietro le palpebre vede ancora le immagini che popolano i suoi sogni, vede lunghe distese grigie e fredde, vede se stesso circondato da due larghe ali bianche e vede Victor che lo segue, che lo cerca e lo stringe. Che ama lui, non una sua brutta imitazione oscura. Ha sempre odiato il cigno nero, e men che meno, adesso, vuole essere il cigno nero di Victor. Quindi apre gli occhi, e Victor è ancora lì davanti a lui, con il suo solito sorriso. Solo che adesso le sue lunghe dita non sono più ancorate sulle sue spalle, ma sono pigramente appoggiate sul suo petto e si muovono lentamente, facendo grattini che Yuri non ha richiesto.
     Prima che potesse lamentarsi in qualche modo, Victor interrompe ogni cosa stesse per dire. «Il cigno bianco è la purezza che ha attratto il principe e l'ha fatto innamorare, è quello cigno che ama. Ma quello che lo intriga, quello che lo eccita, quello che vuole e che desidera è il cigno nero. E io voglio e desidero te. Solo con te voglio pattinare ed eccitarmi allo stesso momen–»
     «Okay, Victor! Ho capito. Basta. Ho capito.»
     «Bene, spero che questa sia l'ultima volta che io debba spiegarti perché tu sia perfetto per fare il cigno nero con me. In caso contrario,» continua, allonanandosi verso la porta, camminando sicuro ed elegante nel suo costume e nei suoi pattini, «te lo spiegherò ancora meglio.»
     Così concludendo, Victor se ne va, chiudendo la porta dietro di sé. Yuri si gira di nuovo verso lo specchio e ricomincia a specchiarsi in modo truce, aggiunstandosi con una smorfia le piume nere dei pantaloni. Con la coda dell'occhio, però, nota un luccichio sul petto e all'improvviso sorride – e nuove scene del suo sogno riaffiorano, e si reputa finalmente pronto per entrare in scena e pattinare di fronte a milioni di persone. Pattinare insieme a Victor, come fosse la prima volta.

La sala gremita di gente è grande, troppo grande e con troppi occhi indiscreti puntati su di lui, ma non ne ricambia neanche uno, Yuri, troppo occupato a danzare verso il principe dagli occhi belli. Il pavimento sembra un lago ghiacciato, è freddo e grigio ma non gli ricorda il colore dei capelli del principe che ha finalmente di fronte, che può guardare da vicino e puà toccare senza che niente e nessuno possa fermarlo. Il suo amante punta gli occhi su di lui e non li stacca più. Yuri si lascia ammirare, si lascia guardare come se fossero durante un incontro notturno e peccaminoso.
     
«Come sei bello» sussurra il principe direttamente nel suo orecchio, senza avere paura di avvicinarsi sempre di più, «Sei bellissimo.»
     
Yuri lo carezza e sorride mentre danzano. Sa che il principe è incantato e ignora il resto degli invitati presenti, nei suoi occhi non c'è altri che il meraviglioso cigno dalle piume scure che gli tocca il viso, il petto e un po' più giù.
     
«Non vorrei sporcarti,» dice Yuri, e sorride quando il principe scuote la testa come a dirgli non importa, fa' quel che vuoi di me. «la tua pelle e i tuoi vestiti son così bianchi ed io... io no.»
     
Ma Yuri sa che il principe non risponderà, che non avrà niente da ridire. E con lo sguardo di tutti addosso – e uno candido in particolare, da qualche parte – apre le sue oscure ali e lo avvolge. Gli sporca la pelle, gli ingrigisce i vestiti, ma l'unica cosa che gli importa è solo che il principe, adesso, non ha occhi se non per lui, anche se solo fino al tramonto.




 


niv's blabla: heeey, come va?? spero bene, spero che quest'anno nuovo sia cominciato bene almeno per voi, perché per quanto mi riguarda ho iniziato l'anno con tutti i possibili malanni prendibili, quindi vbb. per iniziare l'anno un pochetto meglio, ho deciso di entrare in questo fandom!! per quanto riguarda le ficcine dico, nel fandom ahimé ci sono da sempre e mi distrugge, come sono belli tutti. okay, questa non so che è, una os così a casissimo, ma avevo voglia di victuri, avevo voglia del lago dei cigni, ho fatto due più due e questo è il risultato anche se, come ormai da una vita a questa parte, non mi soddisfa per niente, e purtroppo so che dire che nella mia testa era meglio non è una giustificazione valida, ma è così!! giuro. sono l'una e un quarto di notte e l'ho appena terminata e ricorretta, quindi abbiate pietà, vvb e soprattutto voglio bene a katsudon perché sì - lui è un cigno nero punto e basta. se mi lasciate una recensioncina ovviamente sarei molto felicia, thx!! adieu, niv.





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