Anima Mundi
In
origine, quando il mondo ancora era giovane e non aveva conosciuto né guerre
né violenza, esisteva nell'estremo occidente un arcipelago. Un
arcipelago enorme, governato dalle sue quattro più grandi isole
ancora non unite sotto un unico essere, tanta era la diversità dei
quattro popoli che le popolavano.
Ma in un
mondo dove la parola “conflitto” non esisteva ancora, dove nessun
dissidio aveva trovato ancora modo di nascere, nessuno poteva
tollerare che la diversità costituisse motivo di guerra.
Così a
lungo, in quell'arcipelago, la pace regnò sovrana tra gli esseri
delle isole, animali e Pokémon.
Ma avvenne
che il terzogenito di Arceus volle far conoscere al mondo la dualità
delle cose, mostrar loro il bene che c'era nel male e il male che
c'era nel bene.
Portò nel
mondo morte e distruzione, portò la sofferenza, la violenza, la
cupidigia, la rovina.
Per i suoi
atti contro la natura venne esiliato in un mondo distorto, con
l'unica possibilità di vedere da esso i frutti del suo operato.
Così il
mondo ebbe il dono della totale conoscenza, e i suoi abitanti videro
nell'altro un pericolo piuttosto che un compagno. Scoprirono come
sopraffare e piegare la natura al loro volere, plasmandola a seconda
dei loro interessi. Vennero sopraffatti dall'ambizione di poter
eguagliare e superare Arceus, avvicinandosi così pericolosamente al
Caduto con i loro atti innaturali.
E questo
Arceus non poteva perdonarlo.
Condannò gli
Abissali, esseri acquatici protettori dei mari, alla prigionia nelle
nere acque che scorrevano su Poni*, dimentichi di quello che era il
Sole e la luce, trasformandoli in prede cieche e confuse di Pokémon
che loro poco prima avevan sfruttato.
Maledisse i
Celestiali, creature alate protettrici dell'aria, per la loro
condotta malevola verso tutte le specie dell'arcipelago, che patirono
i loro capricci e la loro prepotenza, facendoli cadere nell'isola più
piccola e piatta delle quattro maggiori. E così molti Celestiali
popolarono Mele Mele.
Punì gli
Koxol**, elementari del fuoco protettori dei vulcani, per i loro
crimini contro Pokémon e Terra: per la loro avidità e sete di
ricchezza inquinarono le terre e le trivellarono senza criterio,
senza pensare alle conseguenze dannose sull'ambiente, servendosi del
loro ascendente sui vulcani per spegnerli o farli eruttare,
sottomettendo e logorando i Pokémon. E così vennero esiliati ad
Akala con il triste compito di badare solo al vulcano Wela.
E infine
Arceus infuriò anche contro gli uomini, colpevoli di aver seguito
Giratina per primi, per poi trascinare con loro gli altri popoli e
infine raggirarli una volta davanti al suo cospetto. Tutto ciò, solo
per arrivare all'essenza delle cose e chiamarle con il loro vero
nome.
Arceus
decretò l'allontanamento dall'arcipelago per alcuni e la prigionia
su Ula Ula per altri, lacerando famiglie e affetti.
Creò infine
quattro Pokémon leggendari, quattro Tapu in grado di tenere a bada
queste creature e al tempo stesso per proteggerli: Fini per gli
Abissali, Koko per i Celestiali, Lele per i Koxol e Bulu per gli
uomini.
Sfinito,
Arceus si ritirò nelle più alte sfere celesti, e restò in muta
contemplazione del suo mondo, in attesa...
Note
dell'Autrice.
Uhm...
Salve!
Come al
solito, passano eoni di totale assenza nel mio account e poi... bum!
L'ispirazione di nuovo fa capolino di nuovo, a caso.
A volte basta
solo la visione di un film per accendere la miccia, far connettere
idee vaganti e far muovere il mio cervello. E concepire di
conseguenza una storia.
In questo
caso è stata la combo Pokémon Sole e Luna +
Oceania della Disney a
farmi pensare a qualcosa, e dopo vari pensieri e ripensamenti ecco
che nasce la miniserie di Anima Mundi e del suo seguito. Sì, Panta Rei è concepita come una sorta di
“prequel” per la storia vera
e propria, quella che per prima mi è venuta in mente. Ma,
giustamente, conviene andare con ordine.
Questa serie avrà
circa cinque capitoli, di lunghezza variabile. Per cui non tutte le
storie saranno flashfic come questa, forse rientreranno tra le os.
Bhe, si vedrà!
Qui di
seguito ci sono un paio di voci che ho segnalato nel testo per
favorire la comprensione.
Bhe, al
prossimo capitolo ^^
-Danail.
*Pensando
alle stratificazioni del Canyon di Pony e alla sua conformazione (e
al legame che l'isola ha con il Popolo del Mare) ho pensato che in
tempi primordiali Poni fosse semisommersa, e quindi patria ideale per
creature come gli Abissali. In fondo, si parla di ere fa ai giochi
canonici, potrebbe essere possibile una cosa del genere.
**
Gli Koxol
sono tratti dal mito dei Zakikoxol , spiriti presenti principalmente
nella mitologia Maya e raffigurati come omuncoli o folletti della
foresta, capaci di penetrare il corpo di chi s'avventura nei loro
territori. La versione che qui porterò è però
quella dei Cakchiquel,
che indicavano con questo nome i protettori di un vulcano e un
gigante del fuoco.
Lascio
qui il link al post dove ho trovato questo mito:
http://ilcrepuscolo.altervista.org/php5/index.php/Zakikoxol
EDIT:
12/07/2018
Avvisetto
rivolto più ai vecchi lettori che ai nuovi, anche se forse potrebbe
essere interessante pure per questi ultimi (?)
Ho
concluso finalmente l'esame di maturità e, negli spazi di tempo
libero, sto correggendo questa storia prima di pubblicare l'ultimo
capitolo. Lungi da me riuscire a metter su qualcosa di perfetto, se
anche nella rilettura mi sfugga qualche erroruccio non abbiate timore
di segnalarmelo, anzi <3
Tuttavia
c'è una cosa importante da segnalare in questo capitolo, cosa che
farò anche con l'ultimo (e quindi è probabile che qualche lettore
vecchio torni qui a rivedere proprio per questo motivo. A questo
lettore scrivo solo: ehilà, da quanto non ci si vede?), e cioè:
l'abilità acquisita a quel popolo più simile all'umano.
In
origine questi esseri erano... sì insomma, persone normali. Come noi
o, banalmente, come ogni personaggio umanoide presente nella saga
canonica.
Tuttavia
ho voluto cambiare la razza e darle una sorta di abilità o potere
peculiare, che ovviamente verrà presentato in maniera più decente
più avanti. Il poter conoscere ciò che c'è dietro all'apparenza,
il percepire la vera realtà (il noumeno kantiano, l'iperuranio di
Platone) e chiamarla attraverso una parola o una breve frase è
un'abilità che, sebbene possa essere condivisa ed estesa, è più
forte nella razza che, nella vita reale, ha provato ad andare oltre.
D'altra
parte, questa abilità di “richiamo”, è fondamentale non solo
per lo sviluppo immediatamente successivo di Unvorsum, ma deve
esistere perché presupposto dell'universo che verrà dopo la fine di
quest'ultima long.
E...
niente, questo è tutto. Mi
auguro.
|