Daisy

di meiousetsuna
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Documento senza titolo

Daisy

Quella mattina avevo voglia di giocare, non lo nego.
Sono timida, ma non priva di spirito come mi accusano; ho pensato di nascondermi dove non mi avrebbe trovata, se non troppo tardi.
Parlo di quell’uomo gentile che mi tiene sul fasciatoio, vicino alla sua bambina ― rose e margherite vanno d’accordo, non è vero? La prima è più bella, ma a modo nostro parliamo entrambe di primavera e dolci affetti.
M’ama o non m’ama?
Un petalo per un sospiro del cuore, il secondo per una bugia.
M’ama o non m’ama?
La mia natura fedele si è ribellata quando è stata un’altra, che non ha diritto, a smascherarmi; una ragazza sfacciata come un garofano rosso che le ballerine spagnole portano tra i capelli, seducente e odoroso di peccato.
Lui mi ha strappata via dal suo viso, come qualcosa di cui vergognarsi, rinnegando il legame che c’è tra noi.
Le mani che mi sfioravano lievi, profumate di innocenza mentre usava la mia corolla di stoffa per accarezzare il viso della piccola Rosie, si sono strette crudelmente sul mio stelo, che è finto, e non può sentire nulla.
Eppure il mio piccolo cuore di bambagia si è incrinato in quel momento, ma senza far rumore, per non dare fastidio, non è da me.
‘Non gettarmi via’, ho gridato senza voce, piano; in silenzio.


Per il linguaggio dei fiori, la rosa rappresenta l’amore, la margherita la fedeltà, il garofano rosso ammirazione

Doppia drabble: non le scrivo mai così, 220 parole unite. Ma neanche credevo esistesse un contenuto come quello della storia...Sono ossessionata da questa scena della margherita  ― che se non fosse stata chiamata apertamente col suo nome, a me pareva una rosa canina… non ho parole. Davvero. Grazie, Koa__ , però, di avermi invitata a pensarci bene.

 





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