Iniquity

di Lady Samhain
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Iniquity

Prologo

Ragion di stato


Justice defines the truth and the lies
Where is the end to stop the fall
Seems hard to find our balance in life
With the sense of all
Iniquity rise, you cannot stay blind
Thoughtless while searching for the core
We can't deny our sacrifice
If we stop the fall

(Iniquity – Serenity, Codex Atlanticus)


***


Il primo ricordo cosciente di Percival Graves era una luce bianca. Poi lenzuola bianche. Poi delle voci accanto a lui e ancora dopo una sensazione orribile di bruciore alla bocca dello stomaco.

Come se le sue interiora stessero letteralmente andando a fuoco.

In mezzo a tutto quel bianco accecante e al dolore non si accorse di una leggera puntura sul braccio e della pozione sedativa che gli veniva iniettata in vena.

La seconda volta andò un pò meglio. Aveva tutto il corpo indolenzito, faticava a coordinare movimenti e parole, ma almeno si sentiva di nuovo sé stesso.

La sua mente non era più vuota, e lui preferiva un dolore vigile in cui era padrone di sé stesso ad uno stato di nulla senza alcuna sensazione spiacevole.

Seppe in seguito che i medici lo avevano dato per spacciato, perchè non credevano che qualcuno potesse sopravvivere a sei mesi quasi ininterrotti di maledizione Imperius e a tutte le pozioni che Grindelwald gli aveva fatto bere per tenerlo incosciente senza usare sempre lo stesso incantesimo.

Una volta appurato che non sarebbe stato necessario un funerale, il MACUSA si era adoperato per fare in modo di farlo tornare a vivere, il che aveva significato una lunga riabilitazione fisica e mentale.

Tre mesi in un ospedale per malattie magiche e poi il trasferimento in un reparto di lunga degenza, dove Graves ebbe undici lunghi mesi di tempo per recuperare il suo fisico, convincere i medici che no, il suo stato di salute mentale non aveva riportato danni permanenti, e maledire sé stesso per aver permesso a Grindelwald di impossessarsi della sua vita.

Sapeva perfettamente perchè il mago oscuro lo aveva tenuto in vita invece di ucciderlo: informazioni.

Lui era una miniera vivente di informazioni, e Grindewald era troppo furbo per credere di poter prendere il suo posto senza poter accedere ad informazioni e ricordi di prima mano.

E lui glieli aveva dati.

Porca puttana! Aveva spiattellato a quel bastardo ogni sorta di informazioni che gli avrebbero permesso di arrivare ad ogni angolo del MACUSA se avesse voluto.

Lui era un pezzo grosso, era una pietra di volta. Quando aveva ceduto lui l'intera struttura non era collassata su sé stessa per una serie di coincidenze così sbalorditive da poter essere definite un miracolo.

In ogni caso, anche se Grindelwald era stato momentaneamente messo sotto custodia, la sua débâcle era costata al Ministero della Magia degli Stati Uniti un'operazione enorme in termini di tempo e denaro per smantellare e ricostruire daccapo sistemi di sicurezza che, per colpa sua, non servivano più a nulla.

L'umiliazione bruciava più che la pozione che lo costringevano a bere, e l'unica cosa che gli permetteva di andare avanti era mantenersi vivo ed in grado di intendere e di volere per poter testimoniare al processo contro quel bastardo che gli aveva rovinato la vita.

***

Si era presentato al processo nonostante il parere contrario dei medimaghi.

Gli dicevano che non c'era bisogno che andasse di persona, che di sicuro date le sue condizioni una testimoianza scritta sarebbe stata sufficiente, ma no, Percival Graves ci voleva essere a quel processo.

Voleva guardare Grindelwald negli occhi mentre testimoniava contro di lui ed aggiungeva qualche altra pietra al carico di accuse che già stava ampiamente seppellendo il mago tedesco.

Credeva che si sarebbe sentito meglio se lo avesse visto sconfitto, anzi ci credette fermamente fino a quando fu dimesso dalla clinica, poi si rese conto di un'altra amara verità: il fatto che Grindelwald fosse stato condannato ed incarcerato non restituiva a lui niente di ciò che aveva perso.

***

Una volta firmato l'ultimo modulo per la dimissione (la scarcerazione, come la percepiva lui) Graves non era tornato alla sua casa nel centro di New York. Non sarebbe riuscito a viverci con il pensiero che quel maledetto infame si era aggirato per mesi tra le sue cose e che lo aveva tenuto prigioniero nella sua stessa casa.

La sua idea era di trasferirsi in una piccola proprietà nel New England che apparteneva alla sua famiglia.

Era piccola, fuori mano, ma era sua.

Non era abbastanza importante da attirare l'attenzione dei piani grandiosi di Grindewald, per cui era certo che il mago oscuro non ne conoscesse l'esistenza, o almeno che l'avesse ignorata.

Gli sembrava la sistemazione migliore.

Credeva di passare da casa sua a prendere qualche vestito, ma quando fu dentro scoprì che il pensiero che tutti i suoi effetti personali, dalla bancheria al rasoio da barba fossero stati violati, gli dava la nausea.

Uscì pochi minuti dopo sbattendo la porta e piangendo di rabbia, e per trasferirsi dovette rifarsi un guardaroba.

***

La casa era un problema, ma ancora non era il peggiore.

Il peggiore era il pensiero di tornare al lavoro.

Lui voleva tornare a fare ciò che aveva sempre fatto, ma il potere non perdona: più in alto arrivi e più ti fai male quando cadi, e lui era caduto da molto in alto.

Decine di maghi oscuri catturati, attentati alla sicurezza magica sventati, più duelli vinti di quanti riuscisse a ricordarne, e per il MACUSA sarebbe stato ricordato come "quello che si è fatto fregare da Grindewald".

Dopo tre settimane di inattività a casa, senza uno straccio di comunicazione ufficiale e senza nessuno a cui chiedere informazioni, Percival Graves fu costretto ad inghiottire il bolo spinoso del suo orgoglio e a scrivere a Seraphina Picquery.

Al diavolo! Poteva permettersi di scrivere direttamente alla presidente del MACUSA perché lui era ancora un consigliere del MACUSA, nonché il Capo della Sicurezza Magica e Direttore dell'Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia.

Almeno si sarebbe considerato tale finché qualcuno non si fosse degnato di comunicargli il contrario, possibilmente in faccia.

Se doveva essere scaricato, pretendeva di essere scaricato con dignità.

Attese la risposta per altre due settimane.

Aveva già deciso di andare a rinchiudersi in una cella accanto a Grindelwald piuttosto che abbassarsi ad elemosinare di nuovo attenzione, quando finalmente un gufo dall'aria impettita e parecchio sussiegosa bussò alla sua finestra, recapitandogli una busta di pergamena pesante con il sigillo del MACUSA.

Stette a lungo seduto in poltrona a rigirarsi la busta tra le mani. Improvvisamente la voglia di avere notizie dal Ministero sembrava essersi dileguata da qualche parte sotto le assi del pavimento.

"Assurdo. Dopo che sono stato io a contattarla non posso fare finta di nulla"

Si passò le mani tra i capelli, si preparò caffè e poi wiskey incendiario ma ancora nulla. Più il tempo passava e più avrebbe voluto non aver mai ricevuto quella lettera.

"Avanti, Percival, non fare il codardo! Tanto lo sai già che qualunque cosa ci sia scritta non ti piacerà"

La pendola battè mezzogiorno prima che lui si scuotesse e si decidesse a rompere il sigillo di ceralacca blu scuro.


***

-Revelio!-

Non era quella l'accoglienza che si aspettava quando era entrato nell'ufficio di Seraphina Picquery.

La strega aveva lanciato l'incantesimo appena lui aveva messo pede nella stanza, e l'aveva fatto con tanta forza da spingerlo indietro.

Rimase a guardarla mentre lei lo esaminava a sua volta, poi, quando fu soddisfatta, fece un cenno alle due guardie ed ordinò un secco "uscite".

Percival comprendeva le sue ragioni: quella che poteva sembrare una smargiassata aveva uno scopo ben preciso, ed era far uscire da quell'ufficio insieme alle due guardie il messaggio che Percival Graver era di nuovo sotto il controllo del Ministero.

Capiva le ragioni di quel gesto, ma non significava che le accettasse.

-Era davvero necessario, Madama Presidente? Se fossi stato Grindelwald o un altro mago oscuro sarebbe stato oltremodo sciocco servirmi dell'aspetto della stessa persona. Diciamo pure di un sospettato-

-Oppure avrebbe potuto essere oltremodo furbo e servirsi di un aspetto di cui si era già servito e che quindi dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto-

Graves non trovò nulla da ribattere. Dopotutto c'era un motivo se Seraphina Picquery era al suo secondo mandato da presidente.

-Prego, si accomodi, signor Graves-

Entrambi si sedettero dopo un momento in cui si erano scrutati come per valutarsi.

-Allora, lei ha richiesto la mia attenzione. Di cosa voleva parlarmi?-

-Madama Presidente, vorrei sapere qual'è esattamente il mo ruolo all'interno del MACUSA in questo momento-

Madame Picquery lo scrutò con i suoi profondi occhi neri, e Graves lesse la risposta che già sospettava da quando aveva scritto la prima lettera.

-Nessun ruolo, signor Graves. Volevo darle la possibilità di uscre di scena senza clamore. Speravo che l'avrebbe colta-

All'improvviso lui si sentiva seduto sui carboni ardenti. Non era un uomo impulsivo, altrimenti non sarebbe arrivato dove era arrivato, ma quello che gli stavano facendo metteva a dura prova i suoi nervi.

-State cercando di dimenticarmi. Questa non una possibilità, questo è un insulto. È un affronto a tutte le cicatrici che ho collezionato da quando ho iniziato a lavorare come Auror-

-Signor Graves, lei sa che non ho scelta. Non posso reintegrarla nelle sue funzioni. Lei reintegrerebbe un Auror che è stato soggiogato da un mago oscuro?-

Graves rimase insilenzio, ma la risposta era ovvia.

-Vedo che comprende. Non posso creare precedenti pericolosi in questo senso-

-Madama Presidente, non lo faccio perché amo il potere, glielo assicuro. Lo faccio per mantenere un minimo di dignità. Sparire come un ladro e lasciare che i pettegolezzi su come Grindelwald ha rovinato la mia salute mentale rovinino la mia reputazione... Madama Presidente, è una cosa che non posso sopportare-

-E allora cosa vorrebbe, signor Graves?-

Non poteva crederci! Doveva abbassarsi a chiedere un lavoro come l'ultimo novellino appena sfornato dall'accademia!

-Madama Presidente, le chiedo di affidarmi un ultimo incarico. Voglio la possibilità di andarmene dopo aver ricordato che ho servito lealmente questo paese-

Seraphina picquery lo guardò a lungo.

Lo stava valutando, e Graves sapeva che di rado la strega sbagliava nel valutare una persona.

Per un uomo di potere come lui, esporsi in quel modo era stato umiliante, ma tutto sommato poteva essere stata la scelta giusta.

-E sia, signor Graves. Un ultimo incarico. Avrà mie notizie via gufo entro la prossima settimana-

***

La settimana era passata e ne era cominciata un'altra.

Percival Graves seguiva le notizie del mondo magico attraverso il giornale che gli arrivava ogni giorno.

La sua vita si stava inesorabilmente appiattendo, ingrigiva come le ultime foglie che restavano attaccate ai rami di novembre; caparbie, tenaci, ma oggettivamente senza alcuna possibilità di opporsi ad un destino segnato.

Graves odiava pensare a sè stesso come ad un uomo finito, ma doveva essere realista.

Per questo, quando finalmente gli arrivò una busta con il sigillo del Ministero e dentro una convocazione ufficiale di Seraphina Picquery, scattò in piedi col cuore che gli batteva forte come quando era un ragazzo e gli veniva assegnato un nuovo caso.

Non era specificato l'oggetto del suo nuovo incarico, e questo in un altro momento gli avrebbe fatto subodorare che qualcosa non andava, ma in quel momento lui era troppo preso dall'ebrezza di sentirsi di nuovo in gioco.

***

Stavolta quando entrò nell'ufficio presidenziale fu accolto da un buon giorno civile.

Seraphina Picquery lo fece accomodare ma non si sedette, invece cominciò a muoversi in giro per lo studio con la sua consueta eleganza.

Quello non era un buon segno.

Una persona che non si siede è probabilmente una persona che è innervosita da qualcosa o che prevede di far innervosire l'interlocutore.

-Immagino che lei abbia letto l'incartamento sul caso dell'oscuriale Credence Barebone-

-Sì, Madama Presidente-

-Bene, allora posso evitare di raccontarle tutto dall'inizio e passare alla parte che interessa noi-

Perchè mai la presidente gli parlava dell'oscuriale? Non riusciva a capire, ma non avrebbe osato interromperla per chiedere subito quale fosse il suo incarico.

-Signor Graves, nel rapporto ufficiale sul caso Barebone c'è scritto che l'obscurus ed il ragazzo ospite sono stati eliminati dagli Auror. Ebbene, poche settimane fa i nostri servizi di informazione all'estero ci hanno comunicato che il ragazzo è ancora vivo. Attualmente si trova nel Regno Unito. Presumiamo che sia stato aiutato a lasciare il paese da un magizoologo inglese e da una ex Auror del suo dipartimento. Il nome di Porpentina Goldstein le risulta familiare, presumo-

Graves annuì. Non era sicuro che gli piacesse la piega che quella conversazione stava prendendo.

-Signor Graves, la situazione del nosro paese sta degenerando agli occhi della politica estera. Siamo stati attaccati dal più pericoloso mago oscuro del secolo, ci siamo fatti prendere in giro per mesi, tutti noi compresa la sottoscritta. Abbiamo permesso l'ingresso non autorizzato di animali magici che hanno causato danni alla città. Siamo stati incapaci di riconoscere e fermare in tempo uno dei pochi casi moderni di oscuriale ed infine, dopo aver assicurato che era stato neutralizzato, scopriamo che invece è stato fatto espatriare illegalmente- fece un respiro profondo per riprendere il controllo e poi terminò -Dentro una valigia-

Seraphina Picquery era davvero una donna d'acciaio. Chiunque altro avrebbe tremato di rabbia o si sarebbe messo a gridare, invece lei era rimasta composta e solo lo scintillio degli occhi tradiva quanto fosse alterata.

-Rendo la gravità della situazione, signor Graves? Il nostro paese perde credibilità sul piano internazionale. Gli altri stati ci deridono. Ci tengono così in poco conto da interferire con la nostra giustizia e fare fuggire un assassino che ha messo in pericolo l'intera comunità magica-

A quel punto Graves aveva abbastanza chiaro dove volesse andare a finire l'intero discorso.

-Lei vuole che io trovi l'oscuriale e lo elimini definitivamente?-

-No, non le chiedo questo. Si trova in un paese straniero ed eliminarlo crerebbe un incidente diplomatico che non possiamo permetterci. No, io voglio che lei vada nel Regno Unito, incontri questo ragazzo e trovi una scusa, una scusa qualsiasi, anche il più minimo motivo per ottenere la sua estradizione. Il suo compito è riportarlo qui negli Stati Uniti, signor Graves-

Lui non rispose subito. Tutto ciò che gli veniva in mente non era adatto ad un contesto civile.

-Quindi è questo il mio ultimo incarico? Andare a ritirare un ragazzino disagiato?-

Seraphina Picquery si avvicinò alla scrivania e si sedette.

-Lei mi aveva chiesto un'occasione, e questa è la migliore che posso offrirle. Mercoledì mattina c'è un transatlantico che salpa da New York a Southampton. Mercoledì mattina lei sarà su quella nave oppure le sue dimissioni saranno sulla mia scrivania. È tutto, signor Graves-

***

A quel punto che poteva fare?


Per esempio avrebbe potuto decidersi a rimettere il tappo alla bottiglia di whiskey incendiario, invece ne buttò giù un altro bicchiere in due sorsi.

Il liquido denso gli bruciò lungo l'esofago e poi gli esplose nello stomaco come una bolla di lava.

Erano quelli i momenti in cui ringraziava di non avere una vita privata.

Nessun parente, moglie, figlio, fratello o qualsiasi altro genere di buon samaritano che poteva infastidirlo salvandolo da sé stesso.

Per quanto riguardava la questione del suo incarico... bè... accettare sarebbe stato umiliante.

Occuparsi di casi come quello era un lavoro che facevano i tirocinanti.

Però non accettare, consegnare semplicemente le sue dimissioni in silenzio e sparire nell'oblio sarebbe stato peggio.

Graves non era ancora abbastanza ubrico da evitare di pensare che si era messo il capio al collo da solo, e che lo aveva pure stretto forte.


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Nel cerchio della Strega


Benvenuti in questa terza parte della serie.

Dunque. Partiamo da Percival Graves. Come personaggio mi affascina molto, e ci sono davvero rimasta male quando alla fine de film si è scoperto che Percival non era Percival. E quindi ho deciso di scrivere qualcosa sul Percival Graves originale, dopo le vicende del film.

Però era troppo facile scrivere una storia sul povero piccolo Percy che era tanto tanto buono e che Grindelwald ha fatto comportare da cattivone, per cui mi sono complicata la vita ed ho mantenuto un Percival Graves non proprio cattivo ma nemmeno buono nel senso convenzionale del termine.

Per come lo vedo lui è un uomo di potere. Onesto, leale, bravo nel suo lavoro e tutta una serie di qualità, ma di sicuro è anche molto severo, non certo una persona gioviale o con cui puoi andare al bar a bere una burrobirra facendo battute sui goblin.

Ed è complesso perché deve avere una sua debolezza, che io ho individuato nell'orgoglio.

Quindi in questa storia dimenticatevi il Percival Gaves/Babbo Natale che finisce per farsi intenerire dalla triste storia di Credence.

Graves è un militare, per come lo vedo io è l'Ispettore Javert del Potterverse.

E poi c'è Seraphina Picquery.

Se Graves è l'ispettore Javert, Madama Presidente è l'Angela Merkel del mondo magico.

Sembra una stronza, ma in realtà è anche lei una donna di potere. Punto. Lei deve reggere uno stato con mille problemi, non deve vincere il concorso di miss America e fare la ragazzina carina e gentile.

Non è ben voluta ma sa fare il suo lavoro. Ok, sì, è una stronza, ma è una personalità che ammiro.

A parte le mie considerazioni politiche, vi prometto che ci sarà spazio anche per la dolshezza e l'ammore in questa storia. Ma non è questo il giorno.


Lady Shamain









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