Truth or consequences

di Sakura Hikari
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Lo superiamo insieme




Prompt di Giandra: Connor//Michaela: "Lo superiamo insieme"
Parole: 417




 
Connor non poteva credere di trovarsi di nuovo nella medesima situazione di qualche mese prima: ancora una volta si trovava davanti ad un corpo che Lista d'attesa aveva ferito gravemente, ancora una volta lui e gli altri si trovavano complici in un crimine per il quale sarebbero finiti dritti in prigione. Questa volta però non ci sarebbe stata Annalise Keating a cavargli dai pasticci, perché la loro professoressa era distesa sul pavimento nella casa dei loro clienti, con una grave ferita all'addome, moribonda 
Il sangue continuava a fluire dalla ferita fresca, scendendo a macchiare l'elegante tappeto persiano. Connor si tolse la giacca e fece pressione. Fa che non muoia, fa che non muoia, ripeté mentalmente, oh ti prego, non ora, non adesso, proprio ora che con Oliver le cose andavano bene... 
"Connor!" 
La voce di Michaela giunse alle sue orecchie come uno squillo di tromba, facendolo sussultare. L'istante successivo lei era al suo fianco e lo stava tirando per la manica, gentilmente ma fermamente. "Dobbiamo andare Connor. Gli altri ci stanno aspettando", disse. 
"Sta morendo...", sussurrò, la voce roca. 
"Non possiamo fare niente per lei ora, Connor". La voce di Michaela era concitata, ma al tempo stesso era presente in essa una nota rassicurante. "Dobbiamo attenerci al piano. Se ci trovano qui ci mandano in galera". 
Connor sentì le braccia di Michaela afferrarlo sotto le ascelle e rimetterlo in piedi. Insieme si diressero verso il portone di ingresso. Una volta fuori l'aria fredda della notte lo colpì sul viso come uno schiaffo. Ciò non aiutò per niente ad avere un'idea più chiara di cosa fare ora. 
"Siamo fottuti. Questa volta siamo veramente fottuti", disse, e una parte di lui voleva mettersi a ridere per l'assurdità di tutta quella situazione.  
"Connor, per favore!", esclamò Michaela, scrollandolo per le spalle. La sua voce conteneva una minima di traccia di nervosismo, era animata principalmente dalla volontà di calmarlo e farlo tornare a ragionare lucidamente. "Ho bisogno che tu non vada nel panico. Ricordi com'è andata l'ultima volta?". Michaela sostenne il suo sguardo fermamente. "Ricordi che mi hai aiutato a non avere un completo crollo emotivo? Adesso ho bisogno che tu mi ascolti e faccia la stessa cosa. Ti prometto che lo supereremo, Connor. Lo supereremo insieme". 
Connor sentì le parole farsi strada nella sua mente e lentamente ramificarsi dentro di lui. Percepì il panico scese notevolmente, ma non sparire del tutto.  
Strinse Michaela a sé per alcuni istanti, riconoscente, dopodiché insieme scesero le scale, diretti verso il resto del gruppo.  




 




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