capitolo 1
1
Era
inverno a San Francisco: la neve cadeva fitta sui tetti delle case, era un
evento eccezionale per una città calda
come San Francisco che nevicasse, in quanto non accadeva da anni, i fumi dei
camini uscivano fuori e due ragazzini stavano giocando dentro casa.
“
Monopoli. Caro Matt, ti ho battuto un’altra volta.”
“
uffa, non c’è gusto a giocare con te” disse Matt sbuffando con aria
contrariata.
“
ragazzi, sono le 5, venite a fare merenda. Ci sono le ciambelle con la
cioccolata calda”
“
Forte, mamma, ha fatto le ciambelle, sei mitica.”
“
Veramente l’ha fatte Martha, perché fra poco io devo uscire per lavoro.”
“ Non
fa niente… mmmm, sono buone lo stesso….”
“
grazie signora.” I due ragazzi si misero a mangiare assaporando quei sapori
dolci.
“ Li
avete finiti i compiti di matematica?” chiese prendendo la borsetta sulla
sedia.
“ Sì,
Lydia è bravissima in matematica.”Il telefono squillò e la signora Mannelli
andò a rispondere a telefono.
“
Allora ci andiamo a pattinare questo finesettimana? Chiese Lydia.
“ Ho
gli allenamenti di tennis con Bob e Peter, le semifinali di gennaio si stanno
avvicinando e il nostro coach ha chiesto più impegno. Comunque ogni volta che
pattiniamo io casco sempre, non sono per me i pattini.”
“ Sei
un impiastro infatti, tu adori solo il tennis, di sicuro vincerai sei il
migliore..”
“ Sei
sporca di cioccolata…”disse .
“
Anche tu…che buffo!” rise.
“ Matthew….”
Il nome di Matt di battesimo era Matthew Daniel Mannelli e la madre preferiva
chiamarlo con il suo nome di battesimo, ma lui piaceva farsi chiamare solo Matt.
“ Che
c’è mamma?” rispose pulendosi con il tovagliolo, mentre Lydia rideva ancora.
“ Tuo
padre non torna a cena, si deve protrarre a Bergen un altro giorno, le linee
aeree sono ferme a causa della bufera di neve.”
“ Che
peccato!”
“Dove
si trova Bergen ,signora Mannelli?” chiese Lydia curiosa.
“ in
Norvegia ,mia cara, territorio con piogge molto abbondanti.”
“
Come un luminare di scienza come te non lo sa…” disse ironico Matt.
“
matthew…non fare lo sbruffone!” Lydia gli fece un’occhiataccia.
“
uffa..”sbuffò Matt. La madre prese il cappotto per uscire e guardò il tempo
fuori dalla finestra. “ Lydia, ti conviene fermarti da noi per cena, sta
nevicando molto forte e non credo che abbia intenzione di smettere per ore. Ci
penso io ad avvisare i tuoi mentre vado in macchina.”
“ non
lo so…”
“ Dai
Lydia, rimani.” Incitò Matt e l’amica
decise di rimanere.
“
Allora a posto, ci vediamo più tardi.”
“
ciao mamma”
“
salve signora..”
La
giornata era diventata lunga e i due ragazzi erano stanchi. Dopo cena Matt e
Lydia erano sul letto a guardare la televisione dove una coppia si baciava.
“
Lydia, secondo te, le ragazze si potranno mai innamorare di me?”
“ Di
che ti preoccupi? Hai uno stuolo di ragazze che ti vengono dietro in classe.”
“
solo perché sono carino,loro dicono, sul serio Lydia sono da baciare?” I due
ragazzini si guardarono.
“ Tu,
tu sei un ranocchio puzzolente, se ti baciano dopo devono scappare…”
“ E
tu sei una pulce fastidiosa.”
“ Che
insolente! Vieni qua!” I ragazzi cominciarono a sbattersi con i cuscini.
“Lydia,vieni
giù, tua madre è venuta a prenderti.” Urlò la madre di Matt da fuori della
camera di cui la porta era aperta.
“
arrivo…” I ragazzi ridevano e trotterellavano sul letto, all’improvviso Matt si
trovò vicino al viso di Lydia, al suo
corpo, alle sue piccole forme, non si era mai accorto di quanto fosse bella!
“Lydia,
tua madre sta aspettando.” Arrivò la madre di Matt in camera che ruppe
quell’incantesimo.
“ va
beh Matt, ora ti devo proprio salutare, ci
vediamo domani a scuola.” Lydia mise indietro una ciocca di capelli
e si alzò per mettersi le scarpe.
“okay,ciao.”
La porta della camera si chiuse e Matt per la prima volta nella sua vita sentì
un buco nello stomaco, aveva un brutto presentimento.
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