Terza incursione in quello che ormai ha sorpassato Harry Potter come
mio fandom preferito. Il protagonista è Nick Lassard, il nipote del
comandante dell'Accademia, e (mormora Wikipedia) probabilmente figlio
di suo fratello Pete apparso nel secondo film.
In "Destinazione Miami" il personaggio di Nick ha l'arduo compito di
sostituire Mahoney nel cuore dei fan, e secondo me non ci riesce fino
in fondo: sarà che Matt McCoy non ha l'aria sbarazzina di Steve
Guttenberg, ma tant'è. Nel film successivo fa inspiegabilmente parte
del gruppo: la mia sfida personale è stata creare un missing moment che
raccontasse perché.
Questa storia partecipa all'iniziativa Temporal-mente
del sito Criticoni.
FAREWELL
MIAMI
"It's not a day for work,
it's a day for catching tan." (All that she wants – Ace of Base)
Il buio è rosso.
Nel buio qualcosa si muove.
La tua prima sensazione al risveglio è la gola riarsa. La seconda è un
bruciore insopportabile alla schiena.
Provi a tirarti su, ma rinunci immediatamente, mugolando.
Sei
rimasto addormentato per quattro ore di fila in spiaggia, sotto il sole
cocente. Ora inizia a fare meno caldo, ma ormai il danno è fatto: non
riesci a muoverti senza doverti mordere le labbra dal dolore.
"Qualche
problema, Lassard?" È una voce roca e sarcastica, quella che ti si
rivolge a qualche passo da dove sei immobilizzato, in fiamme. È la voce
di lei... una lei qualunque che ti ha tenuto compagnia per più di un
pomeriggio e oltre, ma di cui a malapena ricordi il nome.
"Nessun
problema. È sempre la stessa storia." tagli corto. Detesti le
battutine, detesti Miami, detesti quel caldo insopportabile, da sempre.
Non hai mai avuto il coraggio di dirlo a nessuno, ma è così.
Ogni
volta che chiami tuo padre al telefono, lui sembra convincerti che sei
così fortunato a vivere e lavorare qui, che la vostra città è noiosa
con le sue rapine da quattro soldi, ora che persino il capo della banda
di teppisti indossa una divisa come la vostra. La malavita chic sta lì
a Miami, traffici di droga gestiti da uomini vestiti di bianco che
indossano il panama e hanno le guance lisce profumate di dopobarba. E
la gloria è tutta tua, se riesci a coglierli con le mani nel sacco, i
pesci grossi insieme ai pesci piccoli.
"Ti sei preso un giorno di ferie? Bravo, figliolo. Cos'hai fatto?"
"Beh, sono stato in spiaggia, ad abbronzarmi un po'..."
"E ad abbordare ragazze, vero? Non me la racconti, ci somigliamo
troppo, Nick!"
"Colto nel segno, papà."
Gli
vuoi un gran bene, ti manca. Però raccontargli le solite stupidaggini,
fingere che i suoi sogni per te si siano avverati e rassicurarlo in
quel senso, cercando di prendere in giro anche te stesso, alla lunga ti
ha stancato. A volte vorresti che ti raccontasse di quello che succede
a lui, al suo distretto... dei suoi agenti, di quel tale Mauser che
voleva soffiargli il posto... quanto avevate riso, quella volta.
Vorresti essere sicuro che non si senta solo.
Che non si senta come te, sperduto in un falso paradiso.
"Se stai fermo, ti metto a posto io."
Lei
si è avvicinata con in mano un tubetto di crema. Indossa un bikini
rosso che contrasta splendidamente con la pelle ambrata e i capelli
bagnati sulle spalle.
Il suo tocco è fresco, sensuale. Ti dà un
sollievo insperato... e altre sensazioni... soprattutto adesso che non
si concentra più sulla schiena, che esplora altre zone del tuo corpo.
"Non qui, baby. Andiamo a casa mia" ti sorprendi a mormorare.
Non
riusciresti comunque a dormire, il bruciore è tornato. Lei si è presa
anche la tua parte di letto, borbotta nel sonno, si rigira. Stai meglio
qui, sulla poltrona, con la TV a volume spento che trasmette una
vecchia partita di football. Ripensi a zio Eric, alla sua ingenuità
disarmante, e sorridi. Il suo ricordo è una boccata d'aria pura, in
mezzo a tanta finzione, in quest'aria soffocante anche di notte.
Quanta
forza c'è nei suoi occhi da bambino; quanto ottimismo, che nemmeno i
piani più loschi architettati alle sue spalle hanno saputo spegnere.
Chiudi
gli occhi... senti lei muoversi piano tra le lenzuola, ma con la mente
sei già in un altro luogo. Lontano da questo paesaggio stucchevole e
abbagliante, di nuovo a casa, sotto le nuvole. Sì, hai deciso.
Cambierai le palme con gli alberi rinsecchiti del parco dove giocavi da
bambino, le donne abbronzate e prosperose con le fragili bellezze di
città - figurette dalla pelle di luna che dovrai portare a cena fuori
almeno un paio di sere per farti strappare un bacio a fior di labbra.
Chissà perché, questa prospettiva non ti dispiace affatto.
Lei
- che dorme senza un pensiero al mondo - non scoppierà a piangere
quando domattina le svelerai i tuoi progetti. Semmai, deriderà la tua
scelta insensata, e si allontanerà ancora di più dal tuo cuore... se
mai ha avuto un posto da quelle parti.
L'unica sabbia che vuoi
vedere d'ora in poi è quella del fiume dove fingevi di pescare da
bambino, con tuo padre a sorvegliarti a due passi, la mascella
contratta e i capelli già inargentati dal dolore. Senza divisa era
impacciato e quando lo abbracciavi ti ricambiava con imbarazzo,
rendendoti ancora più triste...
Con zio Eric era diverso, lui sorrideva sempre,
(anche se era sposato con una strega)
per lui c'era una soluzione a tutti i problemi del mondo.
(ma non poteva morire lei, la strega, invece che la mamma?)
La
sua Accademia era il vanto della vostra città, si diceva che solo pochi
eletti potessero entrarvi ogni anno - nulla di simile alla libertà
degli
ultimi anni... e quel cretino di Thad Harris era tra questi, proprio
lui che
vorrebbe pugnalarlo a tradimento, lui così viscido e privo del benché
minimo briciolo di coscienza. Lo odi con tutto te stesso, e provi ad
immaginare se fossi stato nei panni di Hightower, quando è stato il
momento di salvargli la vita: il cuore ti si sarebbe fatto di ghiaccio
e avresti fatto il tifo per l'alligatore.
Nessuno conosce questi
tuoi pensieri. Nessuno sa che Nicholas, il bravo bambino, il bravo
poliziotto, quello che piace alle ragazze e anche alle loro mamme, con
quegli occhi trasparenti e il nasino sottile, sa covare vendette. E
questa volta non ti accontenterai di fargli un tatuaggio con la crema
solare, no, no. Dimostrerai che è un coglione davanti al suo distretto,
al commissario, all'intero corpo di Polizia della sua
(la tua)
città.
Una
camicia è rimasta ad asciugare sul balcone durante la notte, quando la
temperatura si è abbassata di colpo. Sta arrivando un uragano.
(ma domani non sarai qui ad aspettarlo)
La
indossi mentre cerchi le scarpe per la stanza - una sensazione di
freschezza ti rasserena - ed esci senza nemmeno leggere il biglietto
che lei ti ha lasciato sul comodino, forse scritto con il kajal o la
matita per le labbra: non ci saranno più incontri, nessun altro
appuntamento, nessuna scottatura da curare.
Tutto ciò che era sbocciato per te, qui, è sfiorito sotto il sole
troppo forte.
L'amore
che avevi trovato nel turbine di quell'avventura, ma che non hai saputo
trattenere... le certezze, l'orgoglio, la convinzione che questo è il
paradiso e sarebbe da stupidi andarsene... tutto è svanito nell'afa che
rende l'aria tremula e la sabbia rovente.
A quest'ora c'è ancora ossigeno, c'è una via di fuga.
"Papà?"
"Hai dimenticato il fuso orario, ragazzo, è notte fonda. Cosa ti
capita?"
"Ascoltami, sto per fare una follia, ma tu dimmi che ne sarai felice."
E
pensa che fortuna: non solo è felicissimo di sapere che stai per
abbandonare le spiagge della Florida, ma stava proprio per proportelo.
Sembra che la criminalità sia aumentata a dismisura negli ultimi tempi,
dalle sue
(vostre)
parti, in un distretto in particolare: quello
dove spadroneggia Harris, il topo di fogna. Il commissario
Hurst ha promesso al sindaco di mobilitare tutte le forze a
disposizione, e il capitano spera di fare bella figura, ma...
naturalmente
quella carogna non sa ancora che stai arrivando tu.
"Non sembra
che Harris sia molto entusiasta di lavorare di nuovo a fianco di
zio Eric" ha aggiunto tuo padre. "Temo che stia complottando di nuovo
qualcosa, sta per esplodere"
"Per implodere, spero, ma non preoccuparti. Lo marcherò molto stretto,
e ci sarà da divertirsi"
Un
pensiero si insinua distrattamente tra le pieghe del dormiveglia,
quando l'aereo è già ad alta quota e il gomito del tuo vicino ha ormai
preso posto contro il tuo zigomo.
"Non sarebbe stato meglio vestirmi più pesante?"
Ma
un'apparizione in maniche corte e scarpe da tennis ha proprio il sapore
del grande ritorno. Sarebbe un peccato togliere al tuo vecchio questo
bello spettacolo, no?
Non vedi l'ora di rivedere i compagni con cui
hai vissuto le vicende della scorsa estate: Jones, Tack, Hightower e la
piccola Hooks. E anche quella gran gnocca del tenente Callahan, anche
se non è poi così diversa dalle donne di Miami... tanto fuoco, e
nessuna emozione degna di questo nome. Ma sarà tutto diverso... a
casa...
Poi il sonno ti prende tra le braccia come una madre.
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