Paring: Delusional Beaker
Personaggi: Severus Piton e Sibilla Cooman
Contesto: contesto generale, vago
Genere: Angst, erotico
Titolo: Desiderio e sciagura
L'aria nell'aula è satura di incenso, dolce e soffocante coltre di fumo che borbotta dal calderone di rame, posto sul fuoco scarlatto.
L'aria però non è carica solo di questo odore, ma vi si respira anche un'energia piena di sospiri e sottintesi.
Segreti celati nella mente e nelle carte sparse sul vecchio pavimento, come una bizzarra decorazione, come un buffo tappeto di carta.
I flebili raggi del sole, che filtrano timidi dalle tende tirate, si specchiano sul cristallo delle sfere, illuminando l'ambiente e le figure che quasi sono nascoste dalla confusione cirostante.
Le due figure sono quelle di una donna e di un uomo. Le due figure giacciono per terra, o quasi.
La donna ha metà del corpo adagiato su una poltroncina foderata di chintz, l'altra che sfiora le assi di legno.
È una posizione piuttosto scomoda, ma non può cambiarla. L'uomo è sopra di lei che incombe, che la regge afferandola stretta per i fianchi.
Lui è inginocchio tra le sue gambe e non cenna a voler molare la presa, come un famelico vampiro marchia il collo e il petto magro della donna. Lascia sulle clavicole quasi scheletriche marchi, e i suoi scialli leggeri non possono proteggerla visto che sono scivolati come acqua e caduti come foglie al vento. Possiedono colori sgargianti, che spiccano maestosi sul letto di soffice velluto d'ebano del mantello del collega.
Lui è ancora vestito, invece. Ogni singolo bottone è nella sua rispettiva asola. È lui invece ad essere fuori posto in quella stanza che non gli appartiene quello non è il suo regno di tenebre e ombre, il fumo leggero non è quello venefico delle sue pozioni.
Non sembra però importare al momento. Troppo impegnato nel suo compito, troppo impegnato a sfigurare il busto della strega con la sua incontrollata lussuria. Curioso, lui mago del controllo e di un fato che controllo aimé non ha.
I gemiti della strega sono l'unico rumore, assieme a quello che proviene dal camino, che si odono su quella Torre solitaria. Il mago non emette fiato, solo il mortal respiro che proviene dai suoi polmoni.
Prova rabbia, oltre che piacere, Severus. Non vorrebbe trovarsi lì, ma non riesce a staccarsi da quel luogo infernale.
Vuole sfogarsi di tutto il dolore che prova da quando è nato, e lo fa su quella patetica donna patetica come lui che cede alla sua forza.
È colpa sua se la profezia che gli ha rovinato ulteriormente la vita è stata pronunciata, se Lily se ne andata. Per questo deve pagare.
Per questo riversa su Sibilla quelle carezze, quei baci che invece erano destinati all'altra, e li condisce con una buona dose di tutta la cattiveria di cui è capace. Sibilla non sa che è la sua valvola si sfogo, Sibilla che dovrebbe saperlo, non ha il dono della Vista, dopotutto? Non avresti dovuto prevedere l'avvento di questo demone dalle sembianze umane, che con i suoi occhi riesce a uccidere tutto ciò a cui rivolge lo sguardo e le brame?
Ah, no, d'altronde non possiede manco la vista normale. Senza i suoi enormi occhiali è cieca e nessun fondo di caffé può salvarla.
La tunica viola della Veggente è alzata. La sua intimità tocca quella dell'uomo, ancora rinchiusa nei pantaloni. Sente però che spinge, che struscia, e lo asseconda poiché lo vuole, segnando la sua condanna nell'oblio.
Oh, Sibilla, neanche tutti i tarocchi del mondo avrebbero potuto salvarla dalla sua incoscienza.
Le stelle sono rimaste mute a brillare sulla sua Torre, il posto in cui si nasconde dalle sue paure e dalle sue insicurezze, dalla sua depressione velata dall'alcolismo.
Ma c'è qualcuno più bugiardo e disperato di Sibilla su questo pianeta.
L'oscurità ha raggiunto la sua dimora, e neanche se n'è accorta, stolta.
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