L'ultima rosa

di Harryet
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Il tempo uggioso delle ultime settimane sembrava essere il più fedele compagno dei cittadini di Everwood, la graziosa cittadina incastonata tra le Montagne Rocciose.

Le bellezze naturali del posto, però, cozzavano in netto contrasto con l’umore di tutti dopo il terribile tiro che il destino aveva giocato.

Il Dottor Brown ormai era disprezzato e biasimato da quelli che, l’anno prima, lo avevano accolto come un Dio della medicina sceso in terra ed era ritenuto responsabile della morte di Colin.

Lui ce l’aveva messa davvero tutta per salvare il giovane, o almeno per cercare di ridargli una vita dignitosa. Che valeva la pena di essere vissuta! Come aveva detto Colin stesso.

Ma forse aveva ragione Amy Abbott: non ci aveva provato fino in fondo. E il motivo per cui non aveva insistito era perché aveva fatto una promessa proprio al suo paziente: a Colin che non voleva essere riattaccato alle macchine, che non avrebbe voluto nessuna forma di accanimento terapeutico.

Lasciarlo andare aveva significato, in un certo senso, salvarlo.


Amy non era stata dello stesso avviso e, adesso, si logorava giorno dopo giorno nel rimpianto di quello che lei e Colin non avrebbero mai avuto.

Non era più riuscita ad andare al cimitero dal giorno del funerale ma, quel giorno di inizio autunno, con la pioggia a fare da colonna sonora alla sua tristezza, decise di deviare il passo prima di recarsi da sua nonna.

Tra le mani teneva una rosa, un po’ sgualcita dalla pioggia e non le importava nemmeno che una spina le avesse punto la pelle del dito. Con gli occhi gonfi di lacrime si inginocchiò sulla terra ancora nuda, davanti alla pietra commemorativa del giovanissimo Hart.

“Ciao amore mio…”

La sua voce si confuse con un boato nel cielo ma sentirla le diede il coraggio di continuare a parlare.

“Lo sai, vero, che questo è l’ultimo posto dove dovresti stare? Pensavo che venirti a trovare in ospedale, mente eri in coma, fosse la parte peggiore ma non avevo mai messo in conto che sarebbe potuta finire così! Non immagini quanto mi senta vuota e straziata senza di te. Ti amerò per sempre e non ci sarà giorno che non penserò a te! Ti amo, Colin!”

E asciugandosi una lacrima posò la rosa sulla tomba del suo primo, vero, amore.





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