Chi
non muore si rivede, a quanto pare.
Eh,
già. Era da una vita che non
riprendevo in mano il mio account autore (e si vede, non ricordo un
finferlo di formattazione html per il testo XD) e... e niente, la
Prompt Challenge proposta dalla pagina Dragon Age - Italia mi ha dato
spunto e voglia di riprendere a scrivere. E chissà che non
riesca a
sfornare anche qualche altro pezzo. Ma mi conosco abbastanza bene da
non voler assicurare nulla. Ad ogni modo, ecco qui, il mio modesto
tributo (tempo e ispirazione permettendo vedrò di
aggiungerne altri)
per questa deliziosa Challenge :3
Prompt:
Lettera
Pairing:
Alistair Theirin x
Evangeline Cousland
Ambientata durante
gli eventi di
Inquisition (post “Sussurri
nell'oscurità”). Ci
sono
minimi riferimenti a “Those who speak”, ma
nulla di
eccessivamente rilevante ai fini della trama)
Waiting
for Tomorrow
29 Cloudreach,
9:4x
Alla stimata
Comandante dei Custodi Grigi del Ferelden, Evangeline Cousland
Alla Regina del
Ferelden e del mio cuore
Mia amata Evangeline,
ecco, guarda, non riesco
nemmeno a cominciare una lettera senza fare, come sempre, un macello.
Non è nemmeno la prima che ti invio, e questo rende il tutto
ancora
più ridicolo. Ah! Lo so, stai sorridendo di fronte alla mia
goffaggine anche con carta e penna alla mano. Tranquilla, sono
capacissimo di scrivere anche lettere formali senza per forza buttare
nel fuoco almeno cinque copie sbagliate.
Va bene, lo ammetto, più
di qualche almeno una copia preliminare la faccio. Anche
se
qui a corte gli scribi insistono nel volermi negare anche
questo – paura che mi consumi le mani, forse? Dubitano della
mia
abilità di dialettica? Fanno bene. No,
d'accordo, sto
scherzando! Non ho ancora disegnato un dito medio in una missiva per
l'Orlais. Ma il fatto che questo sia il mio settimo tentativo di
scriverti una lettera darebbe da pensare a chiunque.
Certo,
nonostante siano anni che siedo sul trono, talvolta mi risulta
difficile obbligarmi ad essere formale. Ma giuro che sto facendo del
mio meglio per essere un re di cui poter essere orgogliosi, e per far
tornare il Ferelden ad essere la nazione forte ed orgogliosa che era
prima che il Flagello ci piombasse addosso – anche se, come
ben
sai, parecchi nobili ce l'hanno ancora a morte con me per il mio
essere un bastardo. Nella mia bastarda
regalità cerco di
ignorarli e continuare a prendermi cura del regno di cui ora sono,
anzi siamo, sovrani.
È amaramente ironico
pensare che ci siamo conosciuti proprio... ah, grazie al Flagello.
È
l'unica cosa di cui poter essere grati – certo, anche delle
amicizie e legami stretti in quel periodo, ma tu fra tutti sei stata
il dono più prezioso, la sorpresa più grande. Barkspawn
mi
ha appena morso un piede. Credo perché non l'ho incluso nel
pensiero... a volte ho il vago sospetto che questa palla di pelo
abbia qualche strano potere. O forse è particolarmente
sveglio. Ma
mi prendo regolarmente cura di lui, giuro sul Creatore. Dorme sempre
nella sua cuccia vicino al caminetto.
Comunque sia, stavo
dicendo: non so che vento tiri dalle tue parti, ovunque tu sia ora (e
credimi, non saperlo mi angoscia a morte. Ma posso capire le tue
riserve, vista la delicatezza della missione), ma qui... beh, maghi e
templari hanno deciso che palle di fuoco e spade sguainate sono
un'alternativa più valida alla cara, vecchia diplomazia.
Certo, ai
tempi in cui ero una recluta dei Templari, e successivamente dei
Custodi, una bella scazzottata ha spesso risolto battibecchi e
litigi, il massimo dei danni poteva essere un naso rotto o un occhio
pesto per un paio di giorni (e se eri tra i Templari, anche recitare
tutto il Canto della Luce a voce alta per almeno dieci volte. E dato
che mi conosci così bene, saprai anche che razza di angoscia
sia
stata per me una punizione simile. Chissà se un re dovrebbe
vantarsi
di avere simili trascorsi...). Oh Creatore, sto continuando a perdere
il filo del discorso. Dicevo, i casini ovviamente non mancano.
Redcliffe è stata teatro di non poche tragedie, partendo dai
già
citati scontri tra maghi e templari, al fatto che un Magister del
Tevinter aveva preso praticamente il controllo della città,
scacciando perfino zio Arl Teagan dal
palazzo. E
dire che ero partito con le migliori intenzioni, offrendo rifugio ai
maghi fuggiaschi... la Grande Incantatrice m'era sembrata una persona
con la testa sulle spalle – peccato abbia mandato tutto in
malora
alleandosi con il suddetto Magister. L'Inquisizione s'è
dovuta
scontrare con lui, hanno preso i maghi come alleati poiché
necessitavano di supporto – e potere – per riuscire a
chiudere lo
Squarcio. Un grande, enorme buco verde nel cielo che vomitava demoni
e porcherie della peggior specie. Fiona s'è rassegnata ad
accettare,
visto e considerato che non poteva più essere la benvenuta
nelle
nostre terre. Ammetto che forse non l'ho trattata nel migliore dei
modi, ma – sì, so che pare incredibile –
ero davvero furioso per
quel che avevano fatto.
Se non altro, siamo
riusciti a tenere rapporti civili con l'Inquisizione. Lady Montilyet,
l'ambasciatrice, è una donna sorprendentemente abile in
ambito
diplomatico – tiene testa a chiunque senza mai scomporsi
minimamente, ti assicuro che c'è da restare incantati (o
sbalorditi)
nell'ascoltarla durante le trattative! E anche se al nostro primo
incontro non sono stato un mostro di cortesia, viste le circostanze,
ho avuto modo di incontrare con più calma anche
l'Inquisitrice, Lady
Lavellan. Un'elfa Dalish, maga per di più, l'avresti mai
detto? È
merito suo se è possibile richiudere gli squarci che
infestano le
nostre terre, lei e quella strana... cosa, un taglio
(“Marchio”,
l'hanno definito) capace di ricucire quei maledetti varchi. L'ironia
del Creatore è qualcosa di assurdo, a volte –
voglio dire,
mandarci come salvatrice un'elfa che non crede nei canoni della
Chiesa come Araldo della sua sacra sposa... sembra uno scherzo, anche
più pessimo di quelli che facevo io durante le nostre marce,
non
credi?
Ah, e indovina chi è il
comandante delle armate? Te lo ricordi Cullen, l'unico Templare
sopravvissuto al massacro del Circolo di Kinloch? Tranquilla, non
è
più ossessionato alla caccia ai maghi come un tempo. Non
voglio
entrare nel merito di ciò che ha passato, penso che di
traumi ne
abbia subiti a sufficienza nella sua vita, ma da quel che mi
è stato
riferito pare si sia rimesso sulla retta via, specie dopo
ciò che è
successo a Kirkwall, e ha abbandonato l'Ordine. Dai soldati ne ho
sentito parlare soltanto in maniera positiva, pare ci metta davvero
cuore e anima per curare al meglio l'esercito dell'Inquisizione e
tutti gli uomini che ne fanno parte. Prima o poi gli
chiederò perché
non han pensato di avere anche dei Mabari... un comandante fereldiano
senza Mabari, ma si può?
Barkspawn mi sta
mordicchiando una coscia per ricordarmi che io, invece, sovrano e
guerriero fereldiano, ho l'immensa fortuna di avere un esemplare
sveglio e capace al mio fianco. Mi ha già bucato due paia di
pantaloni e quattro paia di calzini ma, per il Creatore, stavolta non
posso dargli torto.
Perché ti sto raccontando
tutto questo, Evangeline? Scommetto che te lo stai chiedendo pure tu.
Perché...
perché così
mi sembra di averti ancora al mio fianco – no, che idiota, se
così
fosse queste cose le sapresti già. Diciamo piuttosto... che
mi
sembra di riaverti finalmente al mio fianco. Di
averti qui,
davanti a me, e tu saresti seduta tra le mie gambe, stretta tra le
mie braccia, verresti investita dal fiume di parole che non riuscirei
a trattenere, imprigionata in abbracci che non riuscirei a frenare
–
e probabilmente non me ne fregherebbe un accidente di raccontarti
cosa sta succedendo in queste terre. Probabilmente riuscirei solo a
ripeterti fino allo sfinimento quanto ti amo e... sì, quanto
tu mi
sia mancata, quanto ancora mi manchi.
Ecco, l'ho detto.
Mi manchi da morire, Eva.
E mi sento un vero
bastardo per averlo ammesso, averlo messo nero su bianco su questa
lettera che non sono nemmeno sicuro riuscirò a spedirti.
Perdonami,
perdonami, ti prego. Tu sei lì fuori chissà dove
a rischiare la
vita per noi, e io sto qui a lagnarmi. Sì, lo so, hai
perfettamente
ragione – uno di noi due doveva restare per governare il
Ferelden,
per guidarlo, rimetterlo in sesto. Ma talvolta mi riesce difficile
accettare il fatto che ciò mi ha impedito di essere con te
in questo
momento. Non ti colpevolizzerò mai, mai e poi mai per
com'è andata
all'Incontro dei Popoli – per anni ho sempre lasciato che
fossero
gli altri a decidere per me, a muovermi come meglio preferivano. Non
avevo serie ambizioni per nulla, ero solo un moccioso pieno di rabbia
prima, e che non faceva nulla per dare il proprio meglio in seguito.
Era tempo che prendessi davvero in mano le redini della mia vita, che
accettassi di diventare re, e con il ruolo tutte le
responsabilità
che esso comportava. Non dovrei lamentarmi, ma talvolta sfogarmi solo
con Barkspawn non mi basta. Davvero, perdonami, amore mio.
Ma ti prego, lascia che mi
tolga queste parole dalla gola. Puoi buttare la lettera nel fuoco,
appallottolarla e buttarla via, se non vuoi continuare.
Mi mancano le tue
battutacce, anche le pacche e i pizzicotti che mi davi sul sedere, il
modo in cui mi mordevi i lobi per stuzzicarmi.
Mi mancano le risatine che
trattenevi a stento quando ti facevo il solletico, infagottati nelle
coperte che condividevamo su quel misero giaciglio in tenda, cercando
di fare piano, 'ché gli altri non dovevano sentire (almeno
tu ti sei risparmiata le battutacce a doppio, triplo, anche quadruplo
senso da parte di Zevran. Per i mutandoni di Andraste, davvero,
quell'uomo non ha idea di cosa sia il ritegno. Ma che ti puoi
aspettare da uno a cui non piace il formaggio?).
Mi manca far l'amore
abbracciati stretti, lo spazio era poco, la privacy quasi nulla, e se
gemevi troppo forte rischiavamo di ritrovarci Barkspawn a fare di
nuovo irruzione nella tenda e mordermi ovunque gli capitasse a tiro,
convinto che ti stessi facendo male. Ho notato solo
l'altro
giorno, in bagno, di avere la cicatrice del suo morso sulla chiappa
destra. Posso sentirmi offeso o devo ringraziare il Creatore di avere
ancora il sedere tutto intero?
Mi mancano perfino i tuoi
capelli che mi facevano sempre starnutire quando mi dormivi addosso
–
no, no, no. Non mi sto lamentando perché dormivi
abbracciandomi.
Potresti anche usare il mio umile corpo come coperta, cuscino o
materasso, non mi lamenterei mai. Giuro. Ma i tuoi capelli mi
facevano sempre il solletico, e non so quante volte ho rischiato di
fracassarmi il naso sulla tua testa per colpa degli starnuti. Sai,
lascio sempre alcune gocce di aroma alla lavanda sul tuo cuscino. Lo
stesso profumo dei tuoi capelli. Chiamami scemo, ma mi fa pensare che
tu ti sia appena alzata dal letto, dopo avermi dormito accanto tutta
la notte.
Per assurdo mi mancano i
tempi in cui viaggiavamo insieme, durante il Flagello. Non mi mancano
i bagni nei fiumi ghiacciati, quello proprio no, ma l'atmosfera che,
nel mezzo della tragedia, si era creata nel nostro sgangherato
– e
decisamente variegato – gruppo. Le canzoni di Leliana attorno
al
nostro falò. Gli assurdi discorsi che Sten (che ora non si
fa
chiamare più Sten, ma Arishok. Ed è comunque un
grado, nemmeno il
suo vero nome. Lunga storia, te lo spiegherò un'altra volta)
faceva
a Barkspawn. Le ramanzine della vecchia Wynne quando, a suo parere,
m'ingozzavo come un maiale. Le velate minacce di Shale di ridurmi a
poltiglia spiaccicata sul terreno quando facevo qualche battuta
oggettivamente orrenda. Persino i rutti di Oghren! Anche i tentativi
di Zevran di dare “validi ed amichevoli consigli”
per la
nostra vita amorosa (ti risparmierò i dettagli su certe
posizioni da
contorsionisti che mi aveva suggerito. Davvero, non... no,
seriamente, ho rinunciato a chiedermi se certi... incastri
siano umanamente possibili). No, non mi mancano i furti di calzini e
biancheria da parte dell'unico quadrupede della compagnia –
non ha
perso il vizio. E fa ancora storie quando deve fare il bagno. Ma se
proprio vuole dormire sul letto quando ci sono temporali, esigo che
abbia un odore quantomeno sopportabil-
Mi ha morso la gamba.
Di nuovo.
Prima o poi gli legherò
il muso con una corda a quadruplo giro, lo giuro!
… che altro posso dirti,
Eva? Continuerei a ripeterti fino alla nausea quanto ti amo, e quando
il desiderio di riaverti al mio fianco superi, egoisticamente, ogni
altro desiderio. Forse dovrei iniziare a scrivere un breve congedo,
un saluto per finire questa lettera, ma... non lo so. Mi sembrerebbe
quasi di salutarti nuovamente come quel giorno: troppe parole,
altrettanti baci, tante lacrime che non mi sono permesso di versare
per non rendere quel saluto ancora più difficile. Mi sto
forzando a
scrivere stando con la schiena ben ritta. Non voglio macchiare questi
fogli e riscrivere daccapo questa lettera. Troverei altre cose da
dirti, sempre diverse, e probabilmente prima di riuscire a finirne
una senza fare pasticci riuscirei a riempire così tanti
fogli da
poterci fare un libro.
E nemmeno la bacio. Non
avrebbe la stessa morbidezza delle tue labbra, e onestamente con la
bocca sporca di inchiostro nero farei ridere chiunque.
Prego che questa mia
missiva ti trovi bene, Eva.
E prego che il Creatore e
la sacra Andraste possano vegliare sul tuo cammino, e che ti possano
riportare da me al più presto.
Io ti aspetterò, come
promesso, dovessi aspettarti anche altri cent'anni.
Con tutto il mio amore,
solo per te fino alla fine,
tuo Alistair
Theirin
*** *** *** *** ***
Evangeline si sistemò i
fogli in grembo, trattenendo a stento un sorriso. Anche a distanza di
tanto tempo, quelle parole la portavano sempre alle lacrime. Come
tutte le lettere che Alistair le aveva scritto, e che lei aveva
gelosamente conservato fino alla fine del suo viaggio. Le teneva
custodite in un cassetto della sua toeletta personale, insieme alla
rosa che Alistair le aveva regalato anni addietro, e che ancora
pareva rigogliosa grazie all'incantamento della vecchia Wynne.
Aveva preso l'abitudine di
rileggerle quasi ogni sera durante il suo viaggio ed ora, anche a
palazzo, faticava a farne a meno. Concentrata com'era sull'ultimo
foglio, non si accorse che Alistair aveva riposto il proprio libro e
aveva fatto scivolare un braccio dietro la sua schiena, per poi
circondarle la vita e trarla a sé.
“Un giorno o l'altro mi
spiegherai perché ti ostini ancora a leggere quelle lettere,
quando
puoi avere l'autore di quelle stesse parole dal vivo accanto a
te.”
mormorò, premendo le labbra contro i suoi capelli castani.
“Lo so.”
replicò lei,
sorridendo “Cosa ci vuoi fare, sono una nostalgica. E poi hai
scritto cose molto belle, mi piace rileggerle.”
“Le cronache di come
Barkspawn mi abbia fatto impazzire non erano belle.”
“Ma erano divertenti.
Sapevo che avreste legato come fratelli, se vi avessi lasciati
insieme.”
Alistair le prese
gentilmente i fogli dalle mani e allungò il braccio per
lasciarli
sopra il proprio comodino, mentre Evangeline si sistemava
più
comodamente contro di lui.
“Diciamo che avevamo
sancito una tregua ed una valida alleanza quando volevamo una pausa
dalle pressioni di corte.” tacque per un istante, lanciando
una
rapida occhiata alla donna che lo osservava divertita “Va
bene, lo
ammetto, ci divertivamo. E non credo sarebbe stato lo stesso, se non
lo avessi avuto accanto mentre eri via.”
“No, infatti. Ed
è
anche per questo che l'ho lasciato al tuo fianco.” Evangeline
si
lasciò scivolare sul materasso, cercando di far stendere con
sé il
marito “Non sai quanto ho atteso il giorno in cui sarei
tornata con
la Cura.”
Alistair rimase ancora in
silenzio, limitandosi a girarsi sul fianco per poterla abbracciare
più stretta. Inspirò a fondo contro i suoi
capelli beandosi di
come, finalmente, quel profumo di lavanda non fosse più
così
amaramente artificiale, ma meravigliosamente naturale.
Il profumo della sua
Evangeline, di nuovo tra le sue braccia.
E non l'avrebbe più
lasciata andare, non finché il Creatore non li avesse
richiamati
entrambi al suo fianco. Possibilmente dopo tanti anni, e dopo almeno
un paio di figli.
“Anch'io, Eva.”
sussurrò, baciandola dolcemente e stringendola di nuovo
“Anche
io.”
** ** **
Angolino Autore: ed ecco qui. Il mio
primissimo contributo al fandom di Dragon Age e, spero, non l'ultimo.
Evangeline era nata come personaggio unicamente destinato al matrimonio
con Alistair, e inaspettatamente è diventata la Custode a
cui mi sono affezionata di più e a cui ho dedicato molto
più background e caratterizzazione. Spero di avere altre
occasioni per scrivere su di lei, così come per la mia
Inquisitrice Lavellan. Anche se disegnarci su mi riesce molto
più semplice.
E niente, spero vi sia piaciuto,
bella gente.
Alla prossima :)
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