CAPITOLO 1
A Londra ci sono scuole molto grandi, fra cui la houk school.
Fuori da scuola sono radunati studenti divisi in gruppetti, escludendo alcuni
che passano da un gruppo all’altro o che vagano senza meta.
Una di questi ultimi è una ragazza dai capelli biondi, corti e con gli
occhi verdi. Emily.
Alle varie finestre si intravedono vari professori o bidelli che
attendono il suono della campanella, ma la sua attenzione viene attirata da
quello che sembra uno studente di 17 anni con la pelle scura e i capelli afro che,
nonostante non siano ancora iniziate le lezioni, sta accordando una chitarra,
come se agli studenti non fosse severamente vietato entrare a scuola prima del
suono della campana.
Tuttavia non ci fa troppo caso, poiché la campanella suona e tutti gli
studenti, volenti o nolenti, si avviano nelle rispettive classi.
Emily entra nella classe che le è stata assegnata: la 3^B.
I suoi nuovi compagni stanno chiacchierando fra loro e nessuno sembra
notarla, così si siede ad un banco libero in prima fila.
Nonostante sia sempre stata timida cerca quantomeno di ascoltare i discorsi
di un gruppetto di compagni seduti al banco accanto.
-...secondo te quale avremo oggi? -
-magari avessimo il rosso: oggi ho proprio voglia di giocare a palla! -
-e se invece fosse la giapponesina? -
Per passare il tempo Emily tira fuori il programma delle lezioni e vede
che ha per le prime due ore geostoria.
“Che palle, spero che sia meno noiosa dell’altra scuola” sono questi i
suoi pensieri mentre nota che tutti gli altri compagni tornano a posto dopo
l’avviso da parte di un compagno dell’arrivo del professore.
-Buongiorno Vincent-
-Ciao a tutti! - l’arrivo del professore viene accolto da vari sospiri,
che vengono semplicemente ignorati con un banale -spiritosi-.
Il professore è un uomo sulla ventina, di certo troppo giovane per il suo
lavoro; ha i capelli castani e molto corti, una barbetta appena accennata dello
stesso colore e gli occhi di un verde quasi innaturale. Gli unici vestiti che
indossa sono una maglietta bianca e un paio di jeans.
Si siede con tranquillità e apre il registro.
-partiamo dalle informazioni importanti: abbiamo una nuova compagna,
Emily- la diretta interessata si alza immediatamente e si presenta alla classe
sotto gli sguardi annoiati dei compagni.
-inoltre hanno finalmente aperto un distributore di merendine anche su
questo piano- la cosa più strana è che dopo quell’affermazione nessuno dei
compagni pare più interessarsi a Emily, ma a lei non importa: è sempre stata
abituata a stare per conto suo a causa della sua timidezza.
-Adesso ragazzi, unite i banchi che iniziamo la prima vera lezione di
storia di quest’anno! –
Pur non capendo il motivo, Emily obbedisce e fa quello che fanno gli
altri, che, al contrario, sembrano conoscere la ragione di quella sistemazione
dei banchi.
Una volta uniti i banchi il professore, o Vincent, appoggia un’enorme
cartina del mondo sull’enorme piano venutosi a creare.
-Chi vuole spiegare a Emily come funzionano le lezioni di storia in
questi momenti? - Visto che anche Emily ha capito che quello non è un
professore comune, non fa troppo caso al fatto che abbia cercato di
sottolineare le ultime tre parole.
-In questi momenti noi cerchiamo di immedesimarci nei personaggi
dell’epoca che stiamo studiando, così da poter capire in prima persona i loro
comportamenti e le loro azioni, senza che a dircele sia un libro- risponde
prontamente uno degli alunni.
-esattamente, in particolare oggi ripassiamo quello fatto l’anno scorso-
Inizialmente Emily pensa sia una cavolata, ma poi scopre di non sapere un
sacco di cose sul medioevo e si diverte anche.
Tutto dura per circa un’ora e dieci fino a che, improvvisamente, Vincent
si alza e, uscendo, dice: -io esco un attimo, voi intanto rimettete a posto i
banchi-
Nonostante Emily non capisca questo improvviso cambio di decisione,
obbedisce e si mette al suo posto, finché, circa dopo un minuto, la porta
dell’aula si riapre, solo che ad entrare non è il professore, bensì una ragazza
di circa quindici anni dai tratti orientali. Sia gli occhi che i capelli sono
neri, solo che i primi sono a mandorla, mentre i secondi sono legati in due
codini. Gli occhi sono inoltre circondati da grandissime occhiaie.
La ragazza entra in classe e si siede alla cattedra come se fosse la regina
Elisabetta.
-Tu, Manzari-san, leggi pagina 7- Emily è senza parole, non solo perché
una quindicenne si finge un professore, ma anche perché questa quindicenne si
addormenta subito dopo aver chiesto di leggere.
-Ma chi è la “supplente”? - chiede Emily ad uno dei compagni di banco.
-Giusto, tu non puoi saperlo: non ci ha raccontato i particolari, ma devi
sapere che Vincent era andato in viaggio in America, ma da quando è tornato
soffre di una condizione per cui ogni tanto cambia completamente aspetto e
carattere-
-Quindi quella quindicenne dai tratti
asiatici che sta dormendo sulla scrivania è Vincent?!- Neanche Emily riesce a
credere a ciò che sta dicendo.
-Esattamente! Ha sei personalità: e sono- non riesce neanche a finire la
frase che la classe si trasforma magicamente nel più completo pandemonio.
Intanto Emily cerca, inutilmente, di svegliare la professoress... cioè il
professore, il quale continua a dormire, almeno fino al suono della campanella,
quando si sveglia e esce dalla classe come se nulla fosse.
Nonostante durante la giornata abbia
incontrato molti altri professori, per tutto il ritorno a casa Emily continua a
riflettere su Vincent, senza sapere quanto entrerà a far parte della sua
vita...
Ciao a tutti ed ecco a voi la mia prima storia originale! Spero che la
storia vi interessi! Il bollino è giallo perché non ho idea di come continuerà
la storia! Recensite!