Fanfiction vincitrice del
contest "Le cinque cose che amo di te" indetto da xxxValexxx
Le cinque cose che amo di
te
Una musica vivace e un'atmosfera di gioia avvolgevano il
Regno Solare, impegnato a festeggiare il sedicesimo compleanno delle sue
scatenate principesse.
Le
due ragazze, istruite a dovere da Camelot, avevano salutato tutti gli ospiti,
ringraziandoli per la loro presenza, intrattenendosi di più con gli amici ma
dando comunque prova d'essere maturate. Almeno in
apparenza.
-I
miei più sinceri auguri, principesse- disse Bright, facendo quasi svenire Rein
per l'emozione.
-Grazie, Bright- rispose
infatti Fine, vedendo la sorella completamente in tilt. Finiva regolarmente in
quel modo quando vedeva il suo principe e la rossa si era ormai abituata a
spingerla letteralmente tra le braccia di quel ragazzo fin troppo paziente.
–Stanno iniziando le danze…io vi lascio- si eclissò, lanciando a Rein
un'occhiata allusiva e dirigendosi al tavolo del buffet, dove si concesse un
sospiro. Era tutto perfetto, la festa era stupenda, lei non aveva ancora fatto
una delle sue solite figuracce…eppure non si sentiva
felice.
E
non doveva indagare a lungo per scoprire il motivo di quella tristezza. Shade
non era lì, non si era presentato al party.
-Bhe, in fondo non era
obbligato a venire- pensò, cercando di convincere più che altro sé stessa.
–Noi…noi non siamo niente… Sono solo baci…non una storia…- continuò,
torturandosi una ciocca di capelli con fare nervoso. Per la ragazza, il principe
della Luna non era niente. Era tutto.
Ma
evidentemente per lui non era lo stesso.
La
principessa non immaginava quanto fosse lontana dalla verità. O quanto le fosse
vicino Shade.
Silenzioso ed invisibile
come un'ombra lungo il muro, il giovane rimaneva nascosto dietro una colonna a
vegliare sulla sua innamorata come un tempo. In effetti, quella situazione
pareva riavvolgere il nastro della vita e riportare il mondo ad alcuni anni
prima, quando aveva avuto inizio tutto. Anche allora c'era stata una festa nel
Regno Solare…anche allora aveva seguito gli avvenimenti lontano dagli occhi di
tutti…
E
poi Fine si era voltata, forse mossa da un presentimento…forse per uno scherzo
del destino che, in quell'istante, li aveva legati l'uno
all'altra.
Shade tornò al presente,
accorgendosi che un ragazzo si era avvicinato alla fanciulla: dominando a stento
la gelosia, lo osservò mentre le chiedeva di ballare, sorridendole con
incredibile naturalezza. Ci stava provando in maniera a dir poco palese, ignaro
dello sguardo omicida che incombeva su di lui e, soprattutto, dei mille modi in
cui il principe della Luna intendeva ucciderlo.
Inconsapevolmente, fu
proprio la persona al centro della contesa a salvare il suo indifeso e innocente
corteggiatore, rifiutando con gentilezza il suo cortese invito e costringendolo
a cercare un'altra dama. La furia di Shade si placò come il mare dopo una
tempesta: ripose la frusta che, senza neppure rendersene conto, aveva estratto
dalla tasca e riprese a fissare Fine.
Non
era per crudeltà o per farle uno scherzo che aveva scelto di restare in
disparte: si era deciso a compiere un passo importante, che avrebbe cambiato
sicuramente il loro rapporto. Ma ancora non capiva come quella ragazza fosse
riuscita a catturare il suo cuore senza lasciargli possibilità di
scampo.
Cosa amava di
lei?
Era
la principessa meno principesca di Wonder, un vero disastro. Era pasticciona e
ingorda, non aveva alcuna grazia, non sapeva ballare (e i suoi piedi calpestati
più volte ne avevano avuto la prova) e si imbarazzava alla minima
cosa.
Un
osservatore esterno avrebbe trovato impossibile che un principe si innamorasse
di lei. Invece Shade l'amava più della sua stessa vita.
Ma
perché proprio Fine tra tante principesse?
Il
ragazzo spostò l'attenzione sulla sala e sulle invitate: erano tutte belle e
aggraziate, però pareva mancare loro qualcosa, quasi fossero solo bei manichini
appena usciti da un negozio d'abiti. Impeccabili nei loro vestiti sfarzosi,
attente a non sfigurare, preoccupate solo dell'acconciatura o del trucco. Una
splendida facciata e nient'altro.
Fine, al contrario, era
sempre sé stessa e lui amava quella spontanea vivacità che la caratterizzava,
che la rendeva viva e sincera in mezzo alle stampelle addobbate di lustrini e
apparenze. Era capace di ridere anche dopo aver fatto una caduta plateale, o di
gettarsi a capofitto in un'avventura senza pensare a pericoli o
difficoltà.
Scosse la testa ricordando
le innumerevoli occasioni in cui si era cacciata nei guai: aveva un'abilità
particolare in questo, glielo aveva detto anche nelle vesti di
Eclipse.
Eclipse, già…il paladino che
aveva seguito e difeso le gemelle. E l'unico rivale in amore di
Shade.
La
rossa si era lasciata affascinare da quel tenebroso personaggio avvolto dai
segreti, malgrado tutto fosse contro di lui e lo dipingesse come il cattivo
della storia.
Ma
Fine aveva un buon cuore, quello che il principe adorava, un cuore libero dai
pregiudizi, che voleva cercare le sue risposte senza affidarsi alle opinioni
degli altri. Che l'aveva portata a fidarsi di Eclipse, a capire che non era
malvagio e infine a svelarne l'identità.
-Ciao, Fine- la salutò una
voce allegra e gioviale. –Tanti auguri.
-Ciao, Tio e
grazie.
Il
principino di Mera-Mera si guardò attorno, come a cercare qualcuno che ancora
non aveva visto.
-Non c'è
Shade?
-No, o almeno non è ancora
arrivato.
-Quindi posso invitarti a
ballare senza rischiare di uscirne con qualche osso rotto…
-Certo, ma potevi farlo
comunque- ribatté l'amica. –Sono libera di scegliere il mio
cavaliere.
-Sì, e lui è libero di
ucciderlo.
-Se
fosse così geloso, sarebbe qui- replicò Fine con una nota di
delusione.
-Sono sicuro che non è
lontano- le assicurò, accompagnandola verso la pista. –Non si perderebbe questa
festa per nulla al mondo.
Stranamente Shade non provò
il solito istinto omicida osservando la sua ragazza volteggiare tra le braccia
di Tio: tutti volevano bene a quel ragazzino…anche lui, nonostante sembrasse
sopportarlo a malapena.
Ciò
che lo sconvolgeva era il calore divampato nel suo cuore nel vedere il sorriso
di Fine: non c'era nient'altro capace di fargli lo stesso effetto. Era come
vedere l'alba, un sole radioso che le illuminava il viso e stregava chi le stava
intorno.
Ricordava la prima volta che
quel sorriso gli era stato rivolto: aveva provato un'emozione talmente forte dal
ritrarsene immediatamente, per evitare di diventarne preda. Ma era già troppo
tardi, era già sua vittima e schiavo.
Forse era ciò che amava di
più in lei, ciò che lo aveva conquistato, che inizialmente gli aveva reso
insopportabile quella principessa. In realtà non sopportava il fatto che fosse
diventata il suo pensiero fisso, che non riuscisse a levarsela dalla
mente.
E
poi aveva dovuto arrendersi all'evidenza, accettare l'idea che non si potesse
sfuggire al disegno del fato che aveva annodato le loro esistenza. Il principe
della Luna, il più schivo e introverso tra i principi di Wonder, si era
innamorato di colei che gli era l'esatto opposto, era capitolato davanti a
quegli occhi cremisi che brillavano come le stelle dell'aurora. Era finito
prigioniero di un semplice gioco di sguardi, di un'occhiata di sfuggita nel
cambio delle lezioni, di un paio d'iridi che adorava, sia quando lei era felice,
che quando gli teneva il broncio per una battuta fuori luogo o uno
scherzo.
Il
ballo con Tio, intanto, era terminato e Fine uscì sul balcone: c'era la luna
piena quella sera, una luna che la faceva pensare a lui.
-Perché non la smetti di
tormentarti e non ti diverti?- si ripeteva, distruggendo quello che restava
della sua acconciatura. –Tanto non verrà, rassegnati.
Improvvisamente, un paio di
braccia la afferrarono da dietro, cingendola in vita e una voce le
sussurrò:
-Auguri,
Fine.
-Shade…- lo riconobbe,
mentre un brivido le percorreva il corpo e le lacrime le pungevano ai bordi
degli occhi in attesa d'essere liberate. Posò le mani sulle sue, appoggiandosi
con la schiena al suo petto, ricacciando nelle profondità dell'anima ogni
traccia di tristezza. –Credevo…
-…che non sarei venuto?-
completò per lei. –Bhe, ti sei sbagliata: ci sono troppi cascamorti in
giro.
-Ho
ballato solo con il tuo discepolo, anche se ho ricevuto un invito dal principe
Yural…
-Quello dopo fa i conti con
me- si appuntò mentalmente il ragazzo. La strinse di più a sé, avvertendo il suo
calore, il suo profumo…e l'amore che nutriva nei suoi
confronti.
E
Shade trovò finalmente la risposta che aveva cercato per tutta la
sera.
Di
Fine amava le emozioni che le sentiva provare quando le stava accanto, il sapere
senza alcuna ombra di dubbio che era parte di lei. Così come Fine era parte di
lui. La sua parte migliore.
-Cosa vorresti ricevere per
il tuo compleanno?
-Posso chiedere qualsiasi
cosa?
-Naturalmente. Anche se
potrei darti un suggerimento…- mormorò, stampandole un bacio sul
collo.
-Shade! Possibile che non
pensi ad altro?- esclamò, arrossendo.
-Mi
dispiace contraddirti, ma stavolta non pensavo a quello- replicò, liberandola
dal suo abbraccio e permettendole di voltarsi.
-Ma…che ci fai con i vestiti
di Eclipse?
-Forse voglio rapirti e
fuggire indisturbato- ipotizzò, portandole una mano sotto il mento e alzandole
il viso, avvicinandosi alle sue labbra. –I cunicoli del Palazzo della Luna sono
tanti…
-Sì, ma il rapimento non è
nel tuo stile.
-Dipende…- ribatté,
allontanandosi di un passo e cercando qualcosa in una
tasca.
-Dipende da cosa?
-Da te-
disse, porgendole una scatolina. –Coraggio, aprila: non
esplode.
Fine ubbidì, tremando per
l'emozione: non voleva credere che fosse ciò che pensava…era troppo romantico
per uno come Shade. Eppure era proprio un anello con uno splendido
rubino.
-Shade…io non…- balbettò,
non sapendo davvero cosa dire. O, più che altro, non sapendo come interpretare
quel regalo.
-Ti
piace?
-È
stupendo…
-Ed
è solo metà del tuo dono- annunciò, avvicinandosi di nuovo per infilarle
l'anello al dito. Trattenne la mano stretta nella sua e la giovane sentì
chiaramente il cuore fermarsi, attendendo una sua parola che spezzasse quel
silenzio: persino la musica sembrava lontana chilometri, assorbita dalla magia
creatasi tra loro due.
-Fine…- esordì, dopo quelle
che parvero ore, quasi avesse misurato ogni sillaba prima di pronunciarla. –Vuoi
sposarmi?
La
rossa sgranò gli occhi, il battito assente mentre affondava nel blu dello
sguardo del suo principe.
Sposarlo…
Trascorrere la vita con
lui…
Lei, che considerava già
incredibile il solo fatto di ricevere la sua attenzione.
-Sì.- Una semplice parola
che sgorgò dalla sua gola senza che la ragazza potesse
impedirlo.
La
risposta del suo cuore. La più sincera che potesse dargli.
Shade le sorrise,
attirandola a sé per un lunghissimo bacio, dimentichi entrambi del mondo che li
circondava: solo il loro amore contava, ciò che li aveva uniti fin dal primo
istante.
-Ma
tu sei davvero sicuro di volermi sposare?- gli domandò Fine quando si
separarono.
-Se
non lo fossi non ti avrei fatto questa proposta. Ti voglio al mio fianco…come
regina del Regno della Luna.
-Non correre: devi ancora
parlare con mio padre, e non lo convincerai così
facilmente.
-Ho
mille risorse, non sottovalutarmi… Potrei rispolverare l'idea del
rapimento…
-Ed
io sarei felice di essere il tuo ostaggio- sussurrò, passandogli le braccia
attorno al collo e abbracciandolo.
Quello era in assoluto il
compleanno più bello della sua vita. E di certo non l'avrebbe mai
dimenticato.
FINE