.
.
.
Choji's
Last Chance
1.
Capii
di essere nei pasticci già dal
momento in cui entrai nell'ufficio dell'Hokage.
Seduti dietro la scrivania trovai ad accogliermi -beh, accogliermi
è una parola
grossa, non mi degnarono nemmeno di un saluto!- i tre consiglieri
anziani
insieme ad un paio di ANBU incappucciati, che si precipitarono subito a
richiudere la porta alle mie spalle. Di Tsunade-sama non c'era traccia.
Mi sentivo quasi come un condannato a morte, ma provai a non darlo a
vedere.
-Buon-buongiorno- salutai -p-perdonatemi, ma dov'è
Tsunade-sama?...
-In visita nel Paese del Ferro per questioni diplomatiche. Il che
significa che durante la sua breve assenza saremo noi tre a disporre di
potere decisionale, suppur purtroppo limitato... Ma veniamo al motivo
per cui ti abbiamo convocato- sbottò il consigliere seduto
al centro, Danzou -Choji Akimichi, dai rapporti delle tue ultime
missioni è
emerso che non hai mai il polso della situazione, devi essere spronato
più
volte quando ti viene chiesto di compiere azioni pericolose, e, cosa
ancora più
grave, hai sempre protestato ogni volta che è stato
necessario adottare una
strategia che esponesse te od i tuoi compagni a concreti rischi di
perdere la
vita! Il tuo rendimento è oltremodo scandaloso! Hai
qualcosa da dire
a tua discolpa?
Caddi dalle nuvole.
-B-b-beh- provai a giustificarmi, senza nemmeno capire
perché dovessi farlo
-io, Shikamaru e Ino formiamo un team molto legato... Da sempre, lo
formiamo!... Per
questo cerco di fare in modo che nessuno di noi tre si metta in
pericolo di
vita. Quando posso. Voi sapete, credo... che abbiamo già
perso Asuma-sensei, non
potrei sopportare l'idea che un altro del mio team rimanga ucciso in
missio...
-MALE!- urlò Danzou, facendomi sobbalzare come un pallone
per lo spavento -un
ninja che si rispetti deve essere sempre pronto ad immolarsi per il
futuro
della gente che protegge! Se nemmeno la morte valorosa di Asuma
Sarutobi è
servita ad insegnartelo... Choji Akimichi, ci vediamo
costretti a destituirti con
effetto immediato dal tuo ruolo di ninja, con la perdita di tutti i
diritti e i
doveri di cui disponevi!
-NO!
In preda al panico alzai una mano e
feci un passo avanti. I due ANBU mi bloccarono, ma io continuai a
dimenarmi per
avanzare.
-No! Vi prego, datemi un'altra possibilità! Anche se qualche
volta ho paura,
non voglio smettere di essere un ninja! Vi scongiuro, farò
qualsiasi cosa per...
?
Danzou sorrise. Avrei dovuto prenderlo come un buon segno, ma
quell'uomo per
qualche strana ragione mi faceva paura.
-È quello che speravo di sentire. Non possiamo permetterci
di avere tra le
nostre fila un ninja fifone, ma non possiamo nemmeno permetterci di
avere un
ninja in meno.
Danzou schioccò le dita; a quel comando
i due incappucciati mi tolsero le mani di dosso e gli portarono dei
documenti
che tenevano nascosti sotto il mantello.
-Ovviamente, stavo mentendo per vedere la tua reazione. Non ė vero che
sarai
destituito. Non ancora.
-Non... ancora?
-Questo dipende da te. Ti verrà
assegnata una nuova missione, e se la fallirai allora confermeremo il
tuo licenziamento. In caso contrario, se la porterai a compimento con
successo,
cosa di cui ci auguriamo, potrai continuare a servire Konoha in
qualità di
ninja.
-Oh, grazie! Grazie! Non vi deluderò!- esclamai euforico,
come se potessi
toccare il cielo con un dito -vi prometto che non sarò
più un peso per la mia
squadra!
-Questo non lo mettiamo in dubbio- disse l'unica consigliera donna
-infatti non
agirai insieme ai tuoi compagni. Sarai solo.
Se prima pensavo di poter toccare il cielo, dopo quella notizia mi
sentii
sprofondare fino al centro della Terra.
-Co-co-come? V-vole... togliermi dal Team 10?
La donna anziana scosse la testa.
-No, tranquillo. Semplicemente, in questa particolare missione agirai
da solo,
poiché è solo della possibilità che tu
possa essere ancora un ninja in sé e per
sé che stiamo parlando. Ora, dai un'occhiata a queste
immagini.
Sospirai di sollievo molto vistosamente, mentre la consigliera mi
indicò le
carte nelle mani di Danzou.
Mi avvicinati per guardarle, e...
Oh.
Mamma.
Tolsi
subito lo sguardo, ma così facendo incappai
nelle occhiatacce di Danzou e degli altri due. Era ovvio quello che
stavano
pensando: se non avevo abbastanza fegato per sopportare quella visione,
potevo
anche restituire subito il mio coprifronte e dare le dimissioni.
Così, tornai a fissare quelle terribili
immagini.
Qualcuno con uno stomaco più forte del
mio aveva scattato una serie di fotografie a dei cadaveri di ninja
caduti in
battaglia. Tutti quanti erano accomunati dal fatto... che... che non
avevano più la
faccia.
Qualcuno gli aveva tagliato via la pelle, e anche gli occhi. Dalla cima
della
fronte alla punta del mento, tutto quello che era rimasto del viso di
quei
poveretti era un teschio macchiato di sangue.
-Chi... Chi erano?- domandai, cercando di non balbettare e deglutire
più di quanto stessi già
facendo.
-Dovresti chiederti, piuttosto, chi è stato a ridurli cosi.
Danzou mise via le fotografie -grazie
al cielo!- e mi mostrò uno schizzo fatto a matita di un
ninja dal volto
coperto, rannicchiato come un gatto pronto a saltare addosso ad un topo.
-Tutto quello che conosciamo del suo aspetto
lo dobbiamo alle testimonianze oculari- spiegò Danzou -lo
chiamiamo “Il
Mascheratore”. Di lui, o di lei, sappiamo che è un
assassino che uccide per
denaro, e di cui diversi paesi nemici di Konoha si sono serviti per
avere un
vantaggio in più nei vari conflitti che ci ha visti
coinvolti. Nella scorsa
grande guerra molti dei nostri soldati hanno perso la vita nel
sonno per
mano sua. È da più di due decenni che una squadra
di ANBU di Konoha gli sta
dando la caccia. Le indagini sono state lunghe, serrate, e
più di una volta
hanno portato su una falsa pista. Fino a che, poco più di un
anno fa, i miei
uomini sono riusciti finalmente a localizzare il nascondiglio
dell’assassino.
Un sotterraneo segreto, scavato nel cuore di una foresta.
Danzou mi mostrò altre due fotografie. Vi
erano immortalate due stanze di quello che doveva essere il covo
dell’assassino: sulle pareti di entrambe erano appese
maschere sorridenti,
delle più svariate forme e dimensioni.
-Ah, capisco adesso perché lo avete
soprannominato “Il Mascheratore”!- dissi, con una
mezza risatina.
Risatina che mi rimase soffocata in gola, quando capii con cosa dovevano
essere state prodotte quelle maschere.
-La squadra di ANBU è rimasta in
appostamento nei pressi dell’ingresso del covo per giorni e
notti, finché, finalmente,
il nostro killer non si è fatto vivo.
-Lo avete preso?!?- domandai
speranzoso, ma l’occhiata storta di Danzou e degli altri due
bastò come
risposta.
-È riuscito a dileguarsi, ma non a far
perdere le tracce di sé. I miei uomini lo hanno inseguito
per diversi
chilometri, separandosi nel tentativo di accerchiarlo. Alla fine, lo
hanno
circoscritto in quest’area.
Danzou spostò tutti i documenti da una
parte e spiegò sulla scrivania una cartina del mondo, su cui
spiccava una
zona cerchiata di rosso.
-Quindi... è lì che si nasconde adesso?
Ne sono sicuri?- chiesi.
-All’inizio, non ne erano proprio certi. Ma dopo altri mesi
di
appostamento ininterrotto, per controllare che nessuno uscisse
dall’area
circoscritta, un mese fa hanno riferito di aver visto due donne
seppellire un
corpo racchiuso in una coperta proprio ai limiti della zona. Questo
corpo.
Danzou mi porse un’altra fotografia.
Inspirai a fondo, per prepararmi a
vedere un altro cadavere privo di faccia. E in effetti, il corpo
ritratto nella
fotografia non era molto diverso da quelli che avevo visto prima. Ma
non era il
corpo di un ninja. Era nudo come un verme, ed era minuto, molto
minuto...
Le mie mani cominciarono a tremare. La
fotografia mi sfuggì dalle dita e cadde ai miei piedi.
Alzai la testa e guardai Danzou.
Probabilmente avevo il terrore dipinto in faccia, ma in quel momento
non mi importava di
nasconderlo. Non ci sarei mai riuscito.
-Questo è... è un bambino?
I tre consiglieri annuirono.
-Uno dei membri della squadra in appostamento ha rinvenuto il corpo e
lo ha portato al villaggio- spiegò la consigliera donna
-l’autopsia ha confermato che la
pelle del viso è stata tagliata con una lama affilata, in
senso orario, proprio
come tutte le altre vittime del Mascheratore. Ma
c’è di più: oltre a quella del
viso, anche la pelle del collo è stata rimossa. Ne abbiamo
dedotto che questo
bambino è stato strangolato a mani nude, e
l’assassino si è visto costretto a
usare il suo metodo preferito per rimuovere le sue impronte digitali.
-Un’attenzione ai dettagli notevole-
commentò l’altro consigliere anziano, quello che
non aveva ancora detto nulla.
-Infine, sotto le unghie delle mani del
cadavere gli esperti hanno rinvenuto particelle d’oro. Il
bambino non portava
oggetti dorati su di sé, quindi si può dedurre
che sia il nostro killer a
possedere oggetti fatti con questo metallo.
Scioccato com’ero, non avevo fatto
molta attenzione ai dettagli che la consigliera anziana aveva elencato.
Mi
ripromisi però di prenderne nota in futuro.
Per il momento, c’erano solo due
domande che mi rimbombavano in testa.
La prima domanda era “Perché quel
mostro se l’è presa con un bambino?”, ma
sapevo che non avrei ottenuto risposta
da Danzou. Così, dopo essermi asciugato il sudore freddo
dalla fronte con una
manica, passai direttamente alla seconda.
-P-perché... perché gli ANBU non
l’hanno
ancora arrestato?
-Se guardi con attenzione la mappa ci
arriverai da solo.
Seguii il consiglio, e notai un
dettaglio che prima mi era sfuggito. L’area cerchiata di
rosso si trovava nella
Nazione dei Fiumi, appena appena al di là dei confini della
Nazione del Fuoco, in
cui si trova Konoha.
-Anche se sarebbe la soluzione più
facile, i miei uomini non possono fare irruzione, mettere tutto a ferro
e fuoco
e catturare il killer. Agirebbero fuori dalla loro giurisdizione, con
il
rischio di scatenare un incidente diplomatico.
Un’altra domanda in quel momento mi
sorse spontanea.
-Fare irruzione... dove? Che cosa c’è
esattamente in questa zona?
-Un orfanotrofio- rispose Danzou con
tranquillità.
Un
orfanotrofio, ripetei
nella mia testa. Un orfanotrofio.
Immediatamente
compresi la gravità
della situazione, e senza quasi accorgermene dissi ad alta voce tutto
quello
che avevo capito.
-Il Mascheratore ha assunto le
sembianze di un bambino... o di una bambina... per entrare
nell’orfanotrofio e... e
mettersi al sicuro dagli ANBU. Uno degli orfani ha scoperto il suo
segreto... e... e...
il Mascheratore l’ha ucciso...
-Per metterlo a tacere- concluse per me Danzou, sorridendo -molto bene.
Se la situazione ti è
chiara, allora non c’è bisogno che ti spieghi gli
obiettivi della missione.
-Ma… un momento- obiettai -se gli ANBU
non possono intervenire per arrestare il killer, allora non posso farlo
neanch’io!
-Ma puoi stanarlo con discrezione. Non
ci sarà nessun incidente diplomatico, se la sua cattura
avverrà per mano di un
solo ninja e senza fare scalpore.
Mi grattai la testa, confuso. Come
avrei potuto entrare in un orfanotrofio e trovare il Mascheratore senza
farmi
notare?
-Choji Akimichi- dichiarò Danzou
solenne -la tua prossima missione consiste nell’introdurti in
questo
orfanotrofiosituato nella Nazione dei Fiumi, facendoti passare per un
orfano di guerra, scoprire l’identità
del Mascheratore e arrestarlo per porre fine ai suoi crimini una volta
per
tutte. È tutto chiaro?
Deglutii, mentre con la mente ripassavo
tutti gli aspetti della missione.
Mi era già capitato in passato di fare
missioni da solo, ma si trattava di appostamenti o di fare da guardia
del corpo
a dei messaggeri. Non mi era mai stato chiesto di infiltrarmi tra altra
gente,
sotto falsa identità. Per me era una faccenda totalmente
nuova e sconosciuta.
Se ci fossero stati Shikamaru e Ino al mio fianco sarei stato di sicuro
più
tranquillo. Ma da solo, in mezzo a bambini e ragazzi che non avevo mai
visto
prima -tra cui si nascondeva un assassino, non dovevo mai
dimenticarmene!- era tutta un'altra storia.
-Perché proprio io?- chiesi,
vergognandomi subito di aver fatto una domanda così patetica
-voglio dire,
perché pensate che io possa riuscire a spacciarmi per un
orfano?
-Perché hai l’età giusta e la
personalità adatta per recitare questa parte- mi rispose il
terzo consigliere
-non dovrai nemmeno assumere un altro aspetto, ti basterà
giusto fare qualche
modifica al tuo vestiario e ai tuoi tratti distintivi e nessuno
guardandoti
potrà pensare che sei un ninja in incognito. ...credo che
non ci sia altro da aggiungere. L'ultima parola spetta a te, Choji.
Per
un attimo, fui tentato di rifiutare
la missione.
E ovviamente
chiederne un'altra, non mi ero dimenticato di essere
a rischio declassamento...
Però
poi lo sguardo mi ricadde, quasi per sbaglio, sul
pavimento davanti ai miei piedi.
La foto spaventosa dell'ultima vittima del
Mascheratore era ancora lì.
Ero terrorizzato, spaventato, nauseato, ma non
riuscii a staccarvi gli occhi di dosso.
D'istinto strinsi i punti, e
improvvisamente fra tutte le mie paure sentii emergere la rabbia.
Il "Mascheratore"... quel bastardo avrebbe
potuto semplicemente fuggire dall'orfanotrofio e cercare un altro
nascondiglio,
e invece si è portato via la vita di un bambino innocente,
la cui unica colpa era stata
quella di essere troppo curioso.
Non sapevo il suo nome, né conoscevo il
suo volto, ma mi sentii molto triste per lui. Triste ed arrabbiato. Una
parte
di me moriva dalla voglie di trovare il mostro che lo aveva ucciso e
schiacciarlo sotto i miei pugni finché non avessi esaurito
tutto il mio chakra.
-Accetto
la missione- dissi di colpo
-datemi il tempo di prepararmi. Partirò domattina stessa.
I tre consiglieri annuirono
soddisfatti.
-Era ciò che volevamo sentire- disse
Danzou, consegnandomi la cartina e una matita -per ogni evenienza,
segna qui il
percorso che userai per arrivare alla zona segnalata. Così,
nel caso ci fossero
cambiamenti imprevisti, sapremo dove rintracciarti per informarti.
Obbedii, e nei minuti successivi io e i
consiglieri restammo nella stanza di Tsunade a discutere di dettagli
secondari
della missione, come la dimensione dell’area controllata
dagli ANBU, le
caratteristiche della Nazione dei Fiumi, l’aspetto fisico
delle due donne che
avevano sepolto il corpo di quel bambino e altre cose.
Alla fine dell’incontro, quando Danzou
mi augurò buona fortuna e mi congedò, non sapevo
proprio come sentirmi. Ero
ancora furioso al pensiero di quell’assassino, e non vedevo
l’ora di trovarlo e
consegnarlo alla giustizia...
SE
ci fossi riuscito.
Ed
era un “se” grosso come una casa,
considerato che, beh, ero io quello
che doveva portare a termine la missione.
.
.
.
Angolino dell'autore:
per questa storia, rispetto alla raccolta di one-shot, conto invece di
dare degli aggiornamenti più frequenti. Si tratta di una
fanfiction che mi stava frullando in testa già da un anno e
che volevo assolutamente dare alla luce prima o poi, per due motivi.
Primo, perché di storie con Choji assoluto protagonista
(quindi senza Shikamaru o Ino) ce ne sono davvero troppo, troppo poche,
e dunque ho deciso di scendere in campo di persona per ovviare a questa
lacuna ^^
Secondo, perché avevo anche voglia di mettermi alla prova
con un giallo vero e proprio.
Ebbene, questa fanfiction sarà -tra gli altri generi. un
giallo a tutti gli effetti, con sospettati e indizi che verranno
forniti poco per volta.
Spero di riuscire nel creare dunque un mistero che il lettore possa
risolvere, ma che riesca anche a stupire il lettore nel caso non sia
riuscito a capire il colpevole a una prima lettura.
Nel caso vi vada di lasciare una recensione o un commentino, non
abbiate paura a farmi qualche critica nel caso io commetta qualche
ingenuità o qualche facilonata nella trama: oltre che
sfogare la mia creatività e intrattenere, sono qui anche per
imparare, e ogni osservazione costruttiva per aiutarmi a migliorarmi -e
magari chissà, a scrivere in futuro un altro giallo-
è ben accetta :)