Le storie
< Ciao, ci
vediamo presto! > mi disse zia Rosalie, voltandosi una volta
ancora.
Tutta la mia
famiglia era in
sala. il clima sembrava quasi di separazione. certo sarebbero andati a
caccia per due giorni, mica se ne andavano per secoli! < Ciao!
>
risposi, sorridente. mi piaceva tanto la mia zia Rose, come tutta la
mia famiglia.
< Allora
andiamo. Fai la
brava > disse Emmett, lui era sempre così. Sorridente
e
spensierato. L'ultima parte del discorso però era un po'
troppo
apprensiva. piacevo anche a lui!
lentamente,
sfiorandomi la testa con un bacio, tutti uscirno. Tranne naturalmente
mamma, che mi teneva in braccio.
< Ho il
telefono acceso.
Per qualsiasi cosa chiama. > io le posai una mano sulla guancia,
mi
capiva molto meglio quando facevo così, e poi mi piaceva
tantissimo.
Le mostrai io e
Jake che
giocavamo nel prato, qualche settimana prima. < Va bene, ho
capito.
Non mi devo preoccupare. > disse sorridento e scoccandomi un
bacio
sulla guancia.
< Adesso
è il mio
turno. Bella, vai a cacciare, su! > disse Jacob entrando in quel
momento. Poco prima papà lo aveva portato fuori. Avevo
chiesto
il perchè a zio Jasper, mi aveva preso in braccio per
salutarmi,
ma lui aveva detto che doveva spiegargli delle cosa.
Mamma
sbuffò,
passandomi a papà. Anche lui doveva salutarmi. Un bacio
sulla
fronte. Poi sentii le braccia calde di Jake prendermi. Lui
seguì
mamma e papà fino alla porta. Salutai con la mano la mia
famiglia che si perdeva nel bosco. Rimasi lì a fissare il
giardino e gli enormi alberi.
Emmett non
vedeva l'ora di
cacciare qualche animale grande, non i soliti erbivori di Forks, quindi
avevo acconsentito alla partenza di tutta la famiglia. Mamma avrebbe
volto portarmi con se ma Jasper gli aveva fatto presente che sarebbe
stato un casino fermarsi tutte le notti per farmi dormire. A
malincuore, a papà e mamma non piaceva che stessi con Jake,
mi
avevano lascita con lui.
< Ora
Nessie, ci si diverte! > comunicò quest'ultimo.
sentivo che stava sorridendo.
< E cosa
facciamo? > chiesi curiosa. Aveva sempre delle idee fantastiche,
il mio Jake.
<
Andiamo a La
Push! > disse entusiata. < Ho bisogno di cambiare aria.
Sono
asfissiato da questa terribile puzza di succhiasangue >.
non
mi interessava il linguaggio che usava Jacob, tanto tentare di cambiare
le sue abitudini era tutto inutile. ci avevo provato con l'appoggio di
tutta la mia famiglia, ma niente, continuava per la sua strada!
La Push, riserva dei Quileutes. Protetta da un branco di licantropi,
quello di Sam. Quello di Jake invece bazzicava anche casa Cullen.
Porteggeva la sua popolazione, anche se secondo me non era necessario,
grazie ad un patto. quest'ultimo permetteva che i licantropi e la mia
famiglia non scendessero in guerra. anche se adesso non lo avrebbero
più fatto. Jacob era stato stregato da me. Mi piaceva molto
mettere in quel modo il suo imprintig per me. Mi faceva sentire
più importante!
< Jake, io non posso. > come aveva fatto a dimenticarsi
una cosa del genere? voleva lascirmi a casa da sola?
< No, tu puoi. Non sei un succhiasangue. >
< Per metà> controbattei. Però
adesso che lo
diceva, mi sembrava fattibile. avrei visto il mare, la casa del mio
Jake,... ero felicissima.
< Il tuo cuore batte. E questo è quello che
basta, che
ti differenzia. poi anche il tuo odore è molto meno
dolciastro.
non è fastidioso > disse lui, annusandomi.
< neanche quello dei vampiri. E' buono, sa di sole,
lillà
è indescrivibile > dissi, difendendo quello che ero
per
metà.
< E' nauseante... sono discorsi inutili. Andiamo? > era
piuttosto speranzoso. sorrisi e annuii.
quando però si avvicinò alla sua moto nera, mi
proccupai.
< Papà non vuole che ci vada > dissi, inoltre
avevo anche
paura, ma non lo avrei mai detto.
< Mica glielo diciamo > rispose lui, salendo e iniziando
ad
accenderla. la teneva con una sola mano, mentre con l'altra mi
abbracciava.
< Non possiamo andare di corsa? > ero molto
più sicura delle mie gambe che della moto.
< Devo riportarla a casa. > mi sembrava di capire che non
avrebbe desisitito tanto facilmente.
< Almeno tienila con due mani > dissi infine. non volevo
che si
facesse male, e soprattutto che se ciò fosse accaduto mamma
e
papà mi avrebbero proibito di stare con il mio Jake.
< E tu dove stai? > mi chiese
< Ehm... come si stà normalmente? > non avevo
neanche mai
visto andare in moto in due. Solo due volte Jacob che se ne andava,
quando non pioveva.
< Qua dietro. ma devi tenerti forte > disse indicandomi
la sella dietro il suo corpo enorme.
mi spostò, sempre con una mano sola, fino a farmi sedere
dove
aveva indicato. < Tieniti forte! > abbracciai il mio
Jacob,
chiusi gli occhi e affondai il viso nella sua maglietta. non avevo
proprio voglia di vedermi attorno.
con un rombo forte la moto prese vita, mi sembrava di tremare poi si
avviò. non potei trattenermi dal guardere. rimasi tirste,
andavamo alla velocità, più o meno, uguale alla
mai
corsa, quella media, dove non davo il massimo. Non avevo idea di che
cosa avesse paura papà.
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