Schiuma.
L’acqua calda era
immobile e le avvolgeva come
una coperta sicura rilassando i loro muscoli, la schiuma ricopriva
tutta la
superficie come neve tiepida e dei fiorellini galleggiavano colorando
il
liquido e profumandolo. Solo delle candele piazzate strategicamente
illuminavano il vasto ambiente di una luce ambrata e dolce.
Anche il
peso di Hinata sul petto di Sakura era dolce, una piccola pressione che
le
colmava il cuore di pensieri positivi. Stringere Hinata era sempre come
accarezzare i petali di una margherita.
Per via
delle missioni e del lavoro all’ospedale per le due kunoichi
era sempre più
difficile trovare un momento solo per loro due, la vita di un ninja era
così
frenetica che spesso si consideravano fortunate se riuscivano a fare
colazione
insieme. Brioche alla marmellata come piaceva a Sakura e cappuccino con
tanta
panna per Hinata, un bacio veloce e poi si rivedevano solo la sera
tardi,
spesso così stanche che crollavano raggomitolare e strette
sul letto
immediatamente.
Però
ogni
tanto c’erano quei giorni di pace e calma dove potevano lasciare che
l’acqua riempisse quella grande
vasca fino all’orlo e poi rilassarsi strette in un abbraccio
tenero e dolce.
Lasciavano passare il tempo così, come se non esistesse
nient’altro al di fuori
di quel piccolo bagno.
Un
leggero
sospiro lasciò le labbra della più piccola quando
Sakura passò la spugna lungo
la sua spina dorsale e si sistemò meglio contro di lei
appoggiando la testa all’indietro
sul cavo della sua spalla.
Sakura
le pizzicò
giocosamente un fianco. “Non addormentarti”
sorrise limpidamente appoggiando il mento sulla testa
corvina cercando
di incontrare gli occhi chiari.
Hinata
aveva le ciglia lunghe e umide, le guance arrossate per il calore
dell’acqua. “Vorrei
restare così per sempre” ammise con la sua voce
piccola, completamente
rilassata e regolando il proprio respiro con l’Haruno.
Sakura
non
rispose, era fin troppo chiaro che lo stesso fosse per lei, e mise di
lavargli
la schiena con la spugna. La abbracciò cingendola con le
braccia premendosela
ancor più contro schiacciando i piccoli seni sulla schiena
dell’altra ragazza.
Le baciò una tempia aspirando il dolce profumo di rosa che
lasciavano i capelli
corvini. Lasciò che una mano scivolasse lungo il suo fianco
disegnando piccoli ghirigori
con i polpastrelli umidi. Hinata era bellissima, soffice e morbida come
la
schiuma che galleggiava nell’acqua, altrettanto pallida e
leggera.
La
Hyuuga
arricciò il naso per un brivido di solletico e
afferrò il polso della mano che
la stava torturando. Non riusciva a nascondere il sorriso sincero che
aveva
sulle labbra.
“Mi
fai il
solletico” cercò di imbronciarci senza riuscirci e
Sakura nascose la propria
risata sulla pelle sensibile del collo della mora. La bacio piano, con
l’altra
mano libera scese giù, fino
all’intimità della propria ragazza strofinando
appena il pollice contro il clitoride.
E quel
contatto Hinata si lasciò sfuggire dalle labbra uno squittio
sorpreso e le sue
guance divennero ancora più rosse. Si alzò da
quella posizione agitando l’acqua
attorno a loro in piccole ondine, Sakura ammirò ammaliata
quella schiena
pallida, dalle forme morbide e delicate chiazzata di schiuma. Hinata si
voltò a
guardarla con gli incisivi che mordevano le labbra per non sorridere
apertamente, aveva lo chignon per tenere su i capelli completamente
sfatto e
alcuni ciuffi di seta si erano incollati alla pelle lattea come segni
d’inchiostro.
Sakura guardò con desiderio quel collo da cigno, da
principessa, e quelle
clavicole leggermente sporgenti, il seno prosperoso sporco di schiuma.
Si tese
ancora verso l’Haruno appoggiandosi sulle ginocchia . Fece
collidere le loro fronti
con i nasi che si sfioravano, Le ciglia lunghe della Hyuuga sfioravano
le
guance mentre spiava di sottecchi le labbra rosee di Sakura.
Appoggiò una mano
sulla sua spalla avvicinandosi ancora di più mentre
attorcigliò le dita dell’altra
su un ciuffo rosa che le ricadeva accanto al volto.
Sakura
si
paralizzava sempre quando Hinata prendeva l’iniziativa, era
sempre una cosa
così emozionante che le azzerava ogni pensiero razionale o
coerente. Chi avrebbe
mai pensato che la tenera, piccola, timida Hinata in realtà
fosse così
intraprendente?
Ed è
mia,
gongolò internamente quando le
labbra si toccarono in un bacio morbido e umido. Nonostante il calore
dell’acqua
le labbra della Hyuuga erano sempre fresche. Se la tirò
più vicina per approfondire
quel bacio e le strinse le scapole con dolcezza, facendo passare poi le
dita
lunghe su ogni vertebra sporgente fino al coccige. Le prese i fianchi
sistemandola meglio a cavalcioni su di sé.
Hinata
si
staccò dal bacio prendendo un respiro affrettato.
“Sakura-chan, bagneremo tutto”
sussurrò, aveva usato un tono così seducente da
far capire chiaramente che non
le importava nulla.
“Al
diavolo!”
sbottò infatti Sakura riprendendo
a
baciarla.
Sempre della
serie: Quando
Hatta ha la febbre scrive lemon
:^)
Pensandoci
bene, è da ‘parecchio’
che non pubblicavo una Sakuhina,
urgeva rimediare con una così
diabetica che mamma mia, mi sembra
di
aver svuotato un pacchetto di zucchero. Ma d’altronde loro
due mi esprimono
solo cose fluffose c_c
(Spero
che al matrimonio del 16 SP
mi dia un po’ di materiale con il quale consolarmi
xD)
Ho messo
rating arancione, perché
affettivamente non fanno nulla di
eclatante, anzi iniziano e non vi dico come prosegue –anche
se tutti quanti
sappiamo come (((:
In
più ho preferito inserirla nel
contesto canon perché...
perché sì, mi
dava ancora più tenerezza
xD stanno assieme e basta, come abbiano scoperto di amarsi non
è lecito
saperlo. Al massimo possiamo considerarlo un sequel di Fuyo
no Haru (Spam spudorato coff coff)
Spero vi sia
piaciuto! Io ultimamente
mi sto ritrovando a leggere/studiare/scrivere
solo cose angst quindi
sì, un po’ di
zucchero&miele ci vuole :33
Nel caso
vorreste lasciarmi un
commento, che sia positivo o negativo, mi fareste molto
contenta^^
A presto,
Hatta
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