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Nel suo
appartamento Sherlock suona il violino ripensando al barbiere del
giorno prima, l'aveva trovato strano e perciò interessante; dopo
aver contattato Lestrade gli comunica di avere scoperto ha seguito
delle sue indagini che gli omicidi nell'orfanotrofio sono stati
commissionati da Moriarty suo acerrimo nemico, viene arrestato il
direttore: è stato artefice e complice di questi omicidi. Lestrade
durante questo incontro comunica a Sherlock che non appena l'avranno
trovato lo aspetta un altro caso, sono state segnalate molte
sparizioni sospette in città nelle ultime settimane... quando
cominciò ad indagare sul suo novo caso : il Misterioso Caso Delle
Persone Scomparse notò raccogliendo le testimonianze che la maggior
parte erano concordi nell'affermare di avere visto per l'ultima volta
queste persone presso Fleet Street...così decise di recarsi lì per
proseguire la sua indagine."Sembra che abbiamo cominciato a dare
un po' troppo nell'occhio, hanno chiamato un investigatore di questo
passo ci scopriranno..."dice Nellie agitata mentre apparecchia
la tavola."Non prima che avrò avuto la mia vendetta! Il giudice
Turpin sarà mio! Pagherà per quello che mi ha fatto, le mie lame lo
aspettano da troppi anni... nessuno potrà fermarmi prima che avrò
la mia vendetta."dice lui tranquillo stando immobile vicino al
muro. Sweeney non si fece spaventare dall'investigatore di cui gli
parlò l'amica, ormai nel suo cuore c'era solo l'ossessione di
uccidere Turpin. Sherlock ama quei quartieri degradati infatti alcuni
senza tetto lo salutano.”Dimmi... James... sai di chi è quel
ristorante?”domanda dandogli una sterlina.
“Certo...
è dei coniugi Lovett. Nellie da quando rimane vedova fa tutto lei.
Quel cibo fa schifo.”spiega disgustato. L'investigatore entra nel
ristorante, la donna sta spazzando il pavimento dalla
polvere.”Signora Lovett ci sono state molte segnalazioni alla
polizia, la gente sparisce e muore.”
“E'
una cosa tristissima... ma... io signor Holmes cosa posso fare? Devo
pulire per stasera.”
“Potreste
dirmi se anche voi avete visto le stesse cose degli altri?”domanda
cortese fissandola.”Sì. Non esco molto. Il mio vicino è vedovo,
quindi gli faccio compagnia.”
“Capisco... e voi lo amate, ma
lui pensa ancora alla moglie morta.”
“ANDATEVENE! SIETE UNO
PSICOPATICO INSENSIBILE!”grida infastidita.
“No.
Sono un sociopatico iperattivo. È diverso!”spiega lui allegro,
dopo quella frase Nellie lo caccia dal ristorante. Sherlock se ne
torna a casa. Nellie intanto sospira poi va dall'amico, invece del
barbiere c'è suo figlio Toby.”Posso venire con voi dove cucinate i
pasticci? Li toglierò dal forno...”
“Certo... Toby... va
bene... puoi mangiare tutti i pasticci che vuoi però non toccare il
tritacarne. Fammi riposare.”dice accarezzandolo poi siede sulla
poltrona e dorme. Sweeney gira per il suo appartamento con i
rasoi.”Quell'investigatore finché non sgozzerò il giudice deve
essere distratto! Dopo la morte di Turpin mi ucciderò.”nel salone
arriva un uomo e siede sulla comoda poltrona.”Signore... sono qui.
Mi vedete? State bene?”domanda preoccupato, quel barbiere guarda
nel vuoto.
“Sì
certo. Sto per sgozzarvi. Non dovevate venire... sono un
mostro!”spiega tranquillo l'uomo al cliente sgozzandolo; taglia la
gola così rapidamente che non se ne accorge! Il rasoio fa schizzare
del sangue sul viso di Sweeney facendolo apparire ancora più
crudele. Preme un tasto vicino al bracciolo della poltrona per far
cadere quel cadavere nella cucina della vicina. Arriva Nellie e
guarda l'amante.”Dobbiamo smettere per un po' la polizia sta
capendo tutto.”spiega agitata.
“Va
bene. È meglio non farci scoprire. Voglio conoscere mia
figlia...”essendo giù lei cerca di consolarlo ma Sweeney appare
infastidito dal suo gesto gentile... il sole non c'è più. È sera
Nellie quindi accende delle candele e torna al ristorante per
apparecchiare i tavoli. L'uomo apre la finestra, ascolta quel rumore
vedendo sua moglie; crede di sentire dei pugni quindi prende un
rasoio ma è solo. Cammina verso lo specchio. Appoggia il rasoio sul
cassettone e si sveste, è mezzo nudo; sul petto a delle vecchie
cicatrici.
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