Six Months at Freddy's: The Story of Ruby

di esme123
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Aveva sempre desiderato di morire, fin da quando ricordava. Aveva invocato tante volte la morte, cercando più volte di farla finita, senza successo. E ora, dopo averla cercata per anni, ella finalmente le stava davanti. Ma allora perché stava scappando?
Perché stava cercando di rimanere viva?
Perché non riusciva a fermare la sua corsa?
Perché, perché, PERCHÉ!?
 
ALCUNI MESI PRIMA
23:45
<< Sei la nuova guardiana, giusto? >> disse un uomo di circa cinquant'anni, con l’aria vissuta sul volto.
<< Sì >> disse una ragazza, l’unica persona presente in quel momento (a parte l’uomo). Aveva i capelli biondi e un occhio azzurro, l’altro era coperto da una benda bianca ed era vestita con la divisa dei guardiani notturni.
L’uomo, dopo averle dato un’occhiata veloce, le disse << Sono il tuo capo, Fazbear ovvero il proprietario di questo ristorante >>
<< Mi chiamo Ruby, Ruby Rain >> rispose la ragazza.Fazbear sorrise, per poi farle cenno di entrare, speranzoso. Infatti, sperava che lei sarebbe rimasta e che non si sarebbe messa a urlargli contro che le sue “star” avevano cercato di ucciderla, come avevano fatto i precedenti guardiani notturni.
Le fece firmare un contratto per poi andarsene, lasciandola nel suo ufficio.

00:00
Ruby si sedette sulla sedia analizzando quel piccolo e angusto ufficio dove si trovava. Non aveva niente di particolare, tranne che per un ventilatore e due porte metalliche ai lati che avevano entrambe due pulsanti, uno rosso e uno bianco. C’erano di fronte a lei, appesi al muro, dei disegni fatti da dei bambini e un poster, che raffigurava le tre star del locale, ovvero un ragazzo-orso, una ragazza-gallina (o almeno così credeva) e un ragazzo-coniglio. Da quanto sapeva, c’erano altri Humatronici, però non ricordava quali erano e, sinceramente, non le importava. Si rilassò sulla sedia, chiudendo l’occhio, isolandosi dalla realtà. Fece un grande errore, infatti non si accorse della voce registrata che la stava avvisando.
Non si accorse di nulla.

02:15
Un suono di passi pesanti la svegliò dalla sua trance. Sbadigliando, si stiracchiò sulla sedia e solo allora si accorse di un tablet sopra la scrivania. Lo prese, accendendolo, e vide l’orario che le veniva mostrato. Altre 4 ore e se ne sarebbe andata.
Il tablet, oltre a mostrare l’orario, era collegato a tutte le telecamere della struttura e così, più per noia che per altro, si era messa a guardare ogni singola telecamera.
Le vide tutte, nessuna esclusa. Appena arrivò, però, a quella che mostrava il palco si accorse subito che qualcosa non andava.
Dov’era il ragazzo-coniglio?
...
Panico.
Ruby fece nuovamente il giro di tutte le telecamere, ansiosa. Da quanto tempo non provava qualcosa del genere? E, soprattutto, perché si sentiva ansiosa?
Un rumore alla sua sinistra la fece alzare di scatto. Un paio di occhi bianchi stavano guardando nella sua direzione.
Per qualche secondo, niente si mosse. Sembrava che il tempo fosse congelato. Ruby stava in silenzio, completamente immobile.
Quando poi il proprietario di quei occhi fece un passo verso di lei, Ruby diede ascolto al suo istinto che decise di fare l’unica cosa logica che poteva fare. Ovvero lanciargli addosso il ventilatore.
La figura urlò dal dolore, ma non riuscì fare niente. Ruby era riuscita a premere entrambi i pulsanti che erano vicino alla porta, chiudendo quest'ultima, e adesso osservava quella figura dalla finestra.
Beh, nonostante tutto, quell’Humatronico era carino. Aveva i capelli viola ed era vestito con una camicia bianca, un papillon rosso e dei jeans color petrolio. Inoltre aveva anche delle adorabili orecchie da coniglio in testa, dello stesso colore dei capelli. L’unica cosa che inquietava, alla fine, erano gli occhi. Completamente neri tranne che per la pupilla, che era bianca e illuminata da una strana luce, una luce che Ruby non seppe riconoscere. Rabbrividì davanti a quello sguardo. Perché…
Perché la stava guardando in quel modo?




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