Blow up.

di Sorella_Erba
(/viewuser.php?uid=18628)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Blow up.

 

Il pomeriggio scorreva, scivolava via come l’acqua su quei vetri opachi. E lui, lentamente, sdrucciolava, goccia dopo goccia, assieme ad essa.

I versi, persino loro, scorrevano sulla lingua saettante di Dakin, fiumi di parole inarrestabili, magistralmente rese con la giusta dose di enfasi.

 

{ Cosa c'è di buono in tutto questo? Ohimè! O vita!,

Walt Whitman.

 

Dakin leggeva e Posner, incurante di tutto – il professore guardava, il professore vedeva, sapeva. E comprendeva –, seguiva quelle labbra rosse e crollava, perdendosi nell’aria fredda di dicembre, assieme alle parole.

Hector, più tardi, gliel’avrebbe detto. Gli avrebbe detto che la vita è questa: una poesia, scritta da uomini coi sentimenti esplosi. Perché quando il cuore prende a galoppare, tu soffri.

E il bello, è proprio questo.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=364020