Blow up.
Il
pomeriggio scorreva, scivolava via come l’acqua su quei
vetri opachi. E lui, lentamente, sdrucciolava, goccia dopo goccia,
assieme ad
essa.
I
versi, persino loro, scorrevano sulla lingua saettante di
Dakin, fiumi di parole inarrestabili, magistralmente rese con la giusta
dose di
enfasi.
{ Cosa c'è di buono in tutto questo?
Ohimè! O vita!,
Walt Whitman.
Dakin
leggeva e Posner, incurante
di tutto – il professore guardava, il professore vedeva, sapeva. E comprendeva –,
seguiva quelle labbra rosse e crollava,
perdendosi nell’aria fredda di dicembre, assieme alle parole.
Hector,
più tardi, gliel’avrebbe
detto. Gli avrebbe detto che la vita è questa: una poesia,
scritta da uomini
coi sentimenti esplosi.
Perché quando
il cuore prende a galoppare, tu soffri.
E il
bello, è proprio questo.
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