Era così bella...

di rekichan
(/viewuser.php?uid=7144)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


[Era così bella…]

 

Non c’era un motivo preciso per cui si trovava lì, con quel dossier e quel vestito che in apparenza le calzava a pennello, ma che in verità trovava estremamente scomodo.

Come tutti i vestiti, d’altronde. Tutti, eccetto quello che era abituata a portare da quando era nata: la sua pelle.

Storse il naso, quando quei poliziotti – dannati e miseri umani – cominciarono a tempestarla di domande. Provò la tentazione di non rispondere, di mutare forma per giocare con loro come aveva sempre fatto. Il sorriso che affiorò al pensiero morì appena prima di raggiungere le labbra.

Una brutta sensazione. Un dolore pungente alle viscere. Le sembrava di avere un cappio attorno alla bocca dello stomaco pronto a stringere sempre di più, fino a strapparlo.

Non era più lei. Era diventata altro. Era stata degradata ad altro. Aveva fatto un pesante passo indietro nella catena evolutiva.

«Una volta che la scimmia si è evoluta in uomo, può l’uomo ritornare scimmia?»

Si chiedeva. E la risposta era sempre quella, ogni volta che si guardava allo specchio: sì, se le scimmie trovano il modo per bloccare l’evoluzione invece di accettare la nascita di un nuovo anello.

Avevano paura. Una fottuta paura che loro potessero sostituirli; di non essere più la specie dominante sul pianeta perché una specie figlia – più forte, più potente e più intelligente – si prende ciò che gli spetta di diritto. In fondo, l’evoluzione ha premiato sempre chi arriva dopo, no?

Peccato che chi aveva il primato fino a quel momento non era mai molto contento di cedere il posto. In fondo, la paura del diverso era da sempre radicata nell’essere umano.
Nell’uomo, appunto. In un mutante no.

In fondo non c’era un mutante uguale ad un altro. Erano tutti diversi, dissimili. Una specie fatta di migliaia di pezzi unici e meravigliosi. Una specie di cui Raven Darkholme, un tempo Mistica, non faceva più parte.

«Era così bella prima.»

Quella frase stanziava continuamente nelle sue orecchie umane. Immobile, perseverava nel suo continuo ripetersi, cozzando contro il timpano. Una frase crudele, più di quanto potesse sembrare. Era così bella prima, ma prima quando? Prima che il suo codice genetico venisse mutilato da quel farmaco? Prima che la sua natura fosse distrutta e lui non la ritenesse più degna della sua fiducia?

Deglutì, ripensando allo sguardo leggermente sprezzante che le aveva rivolto. Dispiaciuto? Forse. In fondo avevano passato insieme tanti anni, avevano affrontato tante lotte…

Come se fosse servito a qualcosa. L’aveva guardata come se fosse un insetto, o peggio: come se fosse un’umana. Ed in effetti lo era, adesso: un’umana col cuore di mutante. Un cuore ferito, sanguinante.

Continuava a chiedersi perché l’avesse abbandonata. A lei! Lei che gli era sempre stata fedele! Lei che non l’aveva mai tradito – era stato solo il suo DNA a farlo.

Si rigirò la cartella tra le dita, studiando il proprio interlocutore. Sorrise – un sorriso falso che non arrivò agli occhi verdi – e consegnò il fascicolo.

Era così bella prima.

Ora era soltanto molto, molto, molto arrabbiata.

 

 

N/A

Primissimo esperimento su X-Men. Mi duole, ma sui film visto che i fumetti sono troppo costosi per le mie povere tasche ù_ù”.

È ambientata nel film: X-men conflitto finale, quando Mistica per colpa del farmaco diventa umana. Mi duole ammettere che condivido  l’affermazione di Magneto: «Era così bella prima.»

Certo, non che da umana faccia schifo, eh XD! Però perde il fascino della pelle blu.

Mah, non riesco a capire se mi soddisfa o no, ma visto che sto sperimentando i vari fandom accontentiamoci.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=364030