[Era così bella…]
Non c’era un motivo preciso per cui si trovava lì, con quel
dossier e quel vestito che in apparenza le calzava a pennello, ma che in verità
trovava estremamente scomodo.
Come tutti i vestiti, d’altronde. Tutti, eccetto quello che
era abituata a portare da quando era nata: la sua pelle.
Storse il naso, quando quei poliziotti – dannati e miseri
umani – cominciarono a tempestarla di domande. Provò la tentazione di non
rispondere, di mutare forma per giocare con loro come aveva sempre fatto. Il sorriso
che affiorò al pensiero morì appena prima di raggiungere le labbra.
Una brutta sensazione. Un dolore pungente alle viscere. Le sembrava
di avere un cappio attorno alla bocca dello stomaco pronto a stringere sempre
di più, fino a strapparlo.
Non era più lei. Era diventata altro. Era stata degradata
ad altro. Aveva fatto un pesante passo indietro nella catena evolutiva.
«Una volta che la scimmia si è evoluta in uomo, può l’uomo
ritornare scimmia?»
Si chiedeva. E la risposta era sempre quella, ogni volta che
si guardava allo specchio: sì, se le scimmie trovano il modo per bloccare l’evoluzione
invece di accettare la nascita di un nuovo anello.
Avevano paura. Una fottuta paura che loro potessero
sostituirli; di non essere più la specie dominante sul pianeta perché una
specie figlia – più forte, più potente e più intelligente – si prende ciò che
gli spetta di diritto. In fondo, l’evoluzione ha premiato sempre chi arriva dopo,
no?
Peccato che chi aveva il primato fino a quel momento non era
mai molto contento di cedere il posto. In fondo, la paura del diverso era da
sempre radicata nell’essere umano.
Nell’uomo, appunto. In un mutante no.
In fondo non c’era un mutante uguale ad un altro. Erano tutti
diversi, dissimili. Una specie fatta di migliaia di pezzi unici e meravigliosi.
Una specie di cui Raven Darkholme, un tempo Mistica, non faceva più parte.
«Era così bella prima.»
Quella frase stanziava continuamente nelle sue orecchie
umane. Immobile, perseverava nel suo continuo ripetersi, cozzando contro il
timpano. Una frase crudele, più di quanto potesse sembrare. Era così bella
prima, ma prima quando? Prima che il suo codice genetico venisse mutilato
da quel farmaco? Prima che la sua natura fosse distrutta e lui
non la ritenesse più degna della sua fiducia?
Deglutì, ripensando allo sguardo leggermente sprezzante che
le aveva rivolto. Dispiaciuto? Forse. In fondo avevano passato insieme tanti
anni, avevano affrontato tante lotte…
Come se fosse servito a qualcosa. L’aveva guardata come se
fosse un insetto, o peggio: come se fosse un’umana. Ed in effetti lo
era, adesso: un’umana col cuore di mutante. Un cuore ferito, sanguinante.
Continuava a chiedersi perché l’avesse abbandonata. A lei! Lei
che gli era sempre stata fedele! Lei che non l’aveva mai tradito – era stato
solo il suo DNA a farlo.
Si rigirò la cartella tra le dita, studiando il proprio
interlocutore. Sorrise – un sorriso falso che non arrivò agli occhi verdi – e consegnò
il fascicolo.
Era così bella prima.
Ora era soltanto molto, molto, molto arrabbiata.
N/A
Primissimo esperimento su X-Men. Mi duole, ma sui film visto
che i fumetti sono troppo costosi per le mie povere tasche ù_ù”.
È ambientata nel film: X-men conflitto finale, quando
Mistica per colpa del farmaco diventa umana. Mi duole ammettere che condivido
l’affermazione di Magneto: «Era così bella prima.»
Certo, non che da umana faccia schifo, eh XD! Però perde il
fascino della pelle blu.
Mah, non riesco a capire se mi soddisfa o no, ma visto che
sto sperimentando i vari fandom accontentiamoci.