Il cuore batteva loro nel petto come mai prima d'ora; sapevano di
essere vicine a svelare uno dei misteri più grandi che la
loro vita gli aveva mai permesso di conoscere.
Tutto il fantomatico "Terzo Capitolo", consisteva in una semplice
pagina con una strana scritta: TIVA CITE YMAR, SHIVA FHITE TAR, OHY
GNOI COY, CARY BLOODY MARY.
Riconobbero immediatamente le ultime due parole di quel misterioso
messaggio ma, non avendoci capito nulla, decisero di dimenticare quanto
successo... a quanto pare questo "Capitolo Proibito" altro non era che
un gigantesco bluff.
Francy però, fa grande esperta di simili eventi, fece
un'ottima osservazione:
- Senti Giovy, io credo
che dovremmo rimettere a posto questo libro; i motivetti in rima non
promettono mai niente di buono -
- Forse hai ragione,
tanto abbiamo capito che non vi è niente di interessante in
questa stupida pagina... che perdita di tempo -
Riposero il volume sotto il bancone e, zitte zitte, uscirono dal
negozio.
Lungo la strada verso casa, vennero investite da una strana signora con
il cappuccio; si rifiutò di presentarsi alle due ragazze,
anzi sembrò quasi fregarsene di quanto successo
- Hey signora, almeno
dica scusa! - le urlò contro Giovy
- Non è di
me che dovete proccuparvi, stupide ragazzine... la profezia si
è avverata... siete condannate... la ragazza si è
liberata... la vita voi abbandonate -
La rima della donna fece cadere le due amiche in uno stato d'ansia mai
provato prima; scapparono verso casa senza nemmeno fermarsi ai semafori
rossi, rischiando per ben due volte di venire investite.
Arrivate, chiusero con forza la porta, girarono la chiave e si
buttarono sui rispettivi letti, incapaci di pensare razionalmente.
- Cosa sta succedendo
Gio? -
- Non lo so; non
avremmo mai dovuto leggere quella pagina... senti vado un attimo in
bagno, mi rinfresco un po -
Giovy si diresse verso il piccolo bagno della casa, nel quale un grande
specchio occupava gran parte dello spazio; mentre si lavava il volto
cercando di dimenticare quanto successo, una folata di vento gelido le
fece scendere dei forti brividi lungo la schiena.
Corse a chiuderla ma, di colpo, la lampadina si fulminò, a
seguito di un sibilo molto acuto; non riuscì a trovare il
bottone per accenderla così urlò a Francy di
riaccendere la corrente... l'amica stava guardando la televisione
perciò non capì a cosa si stesse riferendo Giovy
- Vedi che
c'è la corrente... sei la solita sbadata; accendi la luce,
ti ricordo che si trova vicino il lavandino, oppure hai troppa paura di
Bloody Mary? AHAHAH -
- Non sei divertente
Francy!!!! -
Finalmente riuscì a trovare l'interruttore...
provò cinque volte ad accenderlo ma nulla; alla sesta la
luce tornò; è proprio allora che un urlo
risuonò nella casa, pietrificando Francy
- Giovy!!!! Giovy!!!!
Che succede? -
La povera ragazza bussò con forza contro la porta, senza
risultato... con un portentoso calcio sfondò il robusto
pezzo di legno e, davanti ai suoi occhi, giaceva il corpo senza vita
dell'amica.
Le lacrime cominciarono a scenderle sul volto, rigandole un viso mai
macchiato da simile emozione; chinatasi per dare l'ultimo saluto al
cadavere di Giovy, notò che lo specchio era
stranamente fumante... incuriosita, e terrorizzata, gli si
avvicinò, lo toccò e notò che era
incredibilmente freddo, quasi fosse un pezzo di ghiaccio secco.
Si asciugò il viso e, con gli occhi liberi dalle lacrime,
vide un pezzettino di carta tra le dita dell'amica defunta... lo prese
e lo lesse a voce alta: "Non pronunciare mai il suo nome cinque
volte... BLOODY MARY".
Non avrebbe mai potuto resistere ad un simile invito... sebbene
conoscesse la leggenda di questo demone, non aveva mai provato ad
evocarlo davvero; ormai aveva perso Giovy, la sua ragione di vita, la
morte non sarebbe stata un problema per lei.
Così, poco prima di mezzanotte, Francy si mise davanti allo
specchio, seduta su di uno sgabellino, prese fiato e urlò
cinque volte "BLOODY MARY".
Per due ore non accadde nulla poi, verso le 2, uno strano fischio la
attirò verso la camera da letto; lì, sopra di
esso, vi era una strana figura femminile con i capelli lunghi di un
color nero scuro, simile alla pece, la pelle cadaverica, tendente al
bianco e vestita con una specie di tunica che le arrivava fino ai piedi.
La ragazza le si avvicinò lentamente, con passo sicuro...
non appena giunse a pochi centimetri dal letto, quella donna
alzò lo sguardo, le puntò un dito e, prima di
finirla le disse "Francy, perdonami, abbiamo sbagliato a leggere quel
capitolo... spero non soffrirai adesso "
- Giovy ?
- chiese lei confusa.
Un rapido movimento del dito e la giovane cadde a terra, morta, con il
collo spezzato.
Pochi giorni dopo, saputa la notizia, lo zio di Giovy ricorda
così le ragazze:
"Io le avevo avvertite; a loro tenevo davvero tanto, forse
più che a mia moglie... ma anche loro sono cadute vittime
della curiosità dell'essere umano, proprio come te amore
mio; non voglio il vostro perdono, non più.
Mi avete deluso fin da quando mi avevate promesso che non avreste letto
il "Capitolo Proibito"... dovetate pagare e così
è stato.
Ora questo volume lo terrò io, in attesa di qualche altro
stupido curioso che avrà il coraggio di sfidare mia figlia;
tieniti pronta MARY, le prossime vittime arriveranno presto..."
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