Camini-1
30 giugno 1999, Espresso di Hogwarts, direzione Londra
“E
ovviamente papà ha già pensato a quando mi
presenterò a sostenere la prima orazione e su quale tematica.
Sapete, io pensavo di andare direttamente ad un’orazione critica
sull’autogoverno del Wizengamot, ma papà mi ha fatto
riflettere che in effetti per un praticante di primo livello è
più prudente iniziare su qualcosa tipo la regolamentazione della
fabbricazione dei calderoni” stava spiegando Ernie McMillan al
suo uditorio, composto in quel momento soltanto da Susan, Justin e lei.
Hannah sbadigliò.
“Anche tu Susan ti metterai a studiare Magisprudenza?” chiese Ernie.
“Penso di sì, ma
vorrei anche lavorare da subito, per cui penso che mi candiderò
al Ministero per varie posizioni” rispose la ragazza.
“Magisprudenza non fa per
me – intervenne Justin – All’Ufficio Metropolvere ci
sono un sacco di posizioni aperte, proverò subito
lì.”
“E tu Hannah, cosa farai?” chiese Ernie.
In quel momento, avrebbe voluto prenderlo a schiaffi, anche se gli voleva bene. Cosa avrebbe fatto, chiedeva Ernie.
Sua madre era morta quattro
anni prima per mano dei Mangiamorte per aver cercato di difendere dei
Babbani loro vicini di casa, lei era tornata a casa per aiutare suo
padre, all’epoca un Guaritore di talento, caduto in una
depressione che sembrava senza via d’uscita. Avevano vissuto come
in clandestinità, perché si sapevano possibili prede dei
Mangiamorte, e lei aveva acconsentito a tornare a Hogwarts soltanto
perché suo padre aveva insistito, pensandola più al
sicuro a scuola. Il che era vero fino a un certo punto, con Piton
preside e i Carrow che punivano con la violenza gli studenti ribelli.
Per lettera suo padre le raccontava quello che stava facendo: aveva
iniziato a curare i maghi che vivevano in clandestinità e aveva
ripreso i contatti con i colleghi del San Mungo, che cercavano di
organizzare gruppi di aiuto e cura per i maghi Mezzosangue e Nati
Babbani in difficoltà di nascosto alla Direzione controllata da
uomini di Voldemort. Era stato così che suo padre aveva vinto la
depressione e aveva aiutato anche lei a non cedere al dolore e al senso
di sconfitta. L’ES andava avanti, sotto la guida di Neville
Paciock e Ginny Weasley, e molti studenti si erano uniti a loro.
Nonostante tutto, in quell’anno terribile aveva stretto ancora di
più i legami con i suoi compagni, Tassorosso e non, e aveva
persino recuperato un briciolo di speranza. Ma quello che non aveva
potuto la depressione, lo fecero i Mangiamorte: suo padre fu ucciso nel
suo ambulatorio clandestino insieme ad una famiglia di Nati Babbani
poche settimane prima della battaglia di Hogwarts. Ricordava
perfettamente la sera in cui la professoressa Sprite l’aveva
chiamata da parte per darle la notizia, scoppiando subito dopo in
lacrime. Ricordava anche come lei quella sera invece non versò
alcuna lacrima e giurò a se stessa che avrebbe presto raggiunto
i suoi genitori, ma l’avrebbe fatto portando con sé quanti
più Mangiamorte possibile.
Poi c’era stata la
battaglia, ed era stata davvero una liberazione. Nell’immediato
partecipò alla ricostruzione della scuola, dando una mano
insieme a tanti altri studenti. Quando rimise piede a casa era luglio
inoltrato e ancora dovevano tenersi gran parte delle udienze per i
Mangiamorte e i complici. Anche lei fu chiamata come testimone e
andò a sentire le udienze riguardanti gli assassini di suo
padre. Si fece agosto e la casa era vuota. Il 15 agosto le
arrivò la lettera da Hogwarts con le indicazioni per il settimo
anno, cui lei era iscritta con un anno di ritardo avendo dovuto
recuperare il sesto. Non le importava assolutamente nulla del diploma e
dei M.A.G.O., come invece aveva puntualmente ripetuto anche lei a chi
ne chiedeva, insieme a quanti dei suoi compagni erano tornati a
ripetere l’anno per dare gli esami, primo fra tutti Ernie.
Lei era tornata a Hogwarts
perché la sua casa era vuota. E sebbene all’inizio le
sembrasse che tanti compagni avessero ancora molto da dire e da
elaborare sulla guerra appena finita, presto l’atmosfera a scuola
era cambiata: ora che c’era la pace, tutti iniziavano a pensare
al futuro, ai loro progetti, a cosa fare e un ottimismo diffuso e, a
suo vedere, fin troppo euforico sembrava contagiare tutti gli studenti.
Ernie era la personificazione di tutto questo: parlava in continuazione
degli esami e di cosa avrebbe fatto dopo, e voleva trascinarla a fare
lo stesso. Ma non erano più come al quinto anno, al tempo dei
G.U.F.O., tutto era cambiato e lei non riusciva a capire come per Ernie
potesse essere di nuovo tutto a posto. Anche se in realtà capiva
benissimo: i suoi erano sempre stati al sicuro, non avevano subito
attacchi, non avevano perso nulla della loro posizione economica e la
sua casa era ancora piena. A conti fatti, non c’erano macerie
nella vita di Ernie.
“Non lo so” rispose
Hannah in un soffio. Poi sentì salire le lacrime, così si
alzò e aprì la porta dello scompartimento. Susan fece il
gesto di seguirla, ma l’occhiata che le lanciò la fece
desistere. Hannah chiuse la porta dello scompartimento e fece appena in
tempo a sentire la voce di Susan rivolta a Ernie.
“Sei proprio un coglione.”
Percorse un paio di vagoni,
senza guardare da nessuna parte, cercando di calmarsi.
All’improvviso la porta di uno scompartimento si aprì.
“Non è molto comodo passare il viaggio in piedi, a meno che il tuo non sia infestato di Spillibrilli.”
Luna Lovegood apparve sulla porta dello scompartimento, in cui erano seduti anche Neville e Ginny.
“Vieni, siediti” disse indicandole il posto accanto a Ginny.
Luna era una delle persone che
le stavano più simpatiche. Tassorosso e Corvonero avevano molte
lezioni insieme e si erano ritrovate nello stesso anno, così
come con Ginny. Anche Neville le stava simpatico, era un ragazzo molto
gentile ma anche determinato, come aveva dimostrato più volte
prima della battaglia. Per un attimo Hannah si sentì sollevata
di poter passare qualche minuto in compagnia di qualcuno che non
avrebbe parlato in continuazione di Magisprudenza e carriere al
Ministero.
“Se non tenete il posto per qualcuno…” iniziò.
“Tranquilla, Hermione sta pattugliando i corridoi e non si siederà un attimo fino a Londra!” disse Ginny.
Hannah sedette e dopo un momento di imbarazzo prese una delle copie de Il Cavillo
che Luna aveva con sé, quando arrivò Hermione Granger,
che non mancò di lanciare ai compagni Grifondoro
un’occhiata interrogativa sulla sua presenza nello scompartimento.
Stava per alzarsi, ma Luna intervenne.
“Hannah è qui
perché il suo scompartimento è pieno di
Spillibrilli” disse con tono esplicativo, facendo spazio a
Hermione accanto a lei e costringendo Neville a schiacciarsi contro il
finestrino.
“Pieno di cosa, scusa?”
“Di Spillibrilli, quelle
minuscole creature che pungono da sotto i sedili e ti costringono ad
alzarti” spiegò Luna con uno sbuffo d’impazienza.
Di nuovo, stava per alzarsi e togliere il disturbo, ma Hermione sedette accanto a Luna e tirò fuori un libro da leggere.
Quando furono ormai in vista di Londra, Hannah si alzò.
“Grazie dell’ospitalità, ragazzi. Vado a recuperare il baule. A presto e in bocca al lupo!”
Ginny e Luna la salutarono calorosamente di rimando.
Rientrò nello
scompartimento con i compagni Tassorosso ed Ernie non disse una parola.
Una volta scesi, sembrava il momento dei saluti finali, cui lei si
sarebbe sottratta volentieri.
“Beh ma ci sentiamo, cavoli!” concluse Justin.
Alla fine anche Hannah sorrise,
mentre tutti e tre si avvicinavano alle rispettive famiglie. Poco
più in là, Hermione correva da Ronald Weasley ed Harry
Potter, che era circondato da curiosi e dalla macchina fotografica
svolazzante di qualche giornalista con poco tatto. Il papà di
Luna era riconoscibilissimo anche in mezzo al caos del binario.
Hannah si avviò ai
camini pubblici della Metropolvere, cercando di capire quale
l’avrebbe portata più vicino a casa, per poi
smaterializzarsi con minore difficoltà, quando notò
Neville accigliato davanti ai camini, che evidentemente cercava di
capire quale prendere.
“Dove devi andare?” chiese abbozzando un sorriso.
Neville sembrò incespicare un attimo.
“Al San Mungo” disse alla fine.
Hannah sapeva delle condizioni
dei genitori di Neville, ridotti a larve umane dalla crudeltà
dei Mangiamorte tanti anni prima e in quell’istante pensò
che no, non era la sola a cui la guerra aveva lasciato solo macerie che
non si potevano più rimettere a posto.
“Quello – disse
sorridendo – Devi aspettare che la fiamma disegni un osso, come
nello stemma dell’ospedale, e confermare che vuoi andare al San
Mungo.”
Neville non sembrava convinto.
“Dai, che abbiamo fatto cose molto più difficili che prendere un Camino Ufficiale, tu soprattutto!”
Neville arrossì ed entrò titubante nel camino che Hannah aveva indicato.
“In bocca al lupo!”
disse lei prima di sparire nel camino che l’avrebbe portata a
Sheffield, il posto più vicino al suo villaggio magico.
Neville rispose qualcosa, ma la Metropolvere si portò via le sue parole.
***
NdA:
eccomi qua, con un nuovo esperimento! Nelle intenzioni si tratta di una
mini-longfic su come Hannah e Neville hanno iniziato a frequentarsi,
fino a decidere di sposarsi, con uno sguardo a cosa è successo
in generale negli anni che vanno dal 1998 al fatidico "diciannove ani
dopo". Sarà perlopiù dal punto di vista di Hannah o con
narrazione impersonale e cercherò di essere il più IC
possibile (Hannah gestisce la storica locanda Il Paiolo Magico e vive
nell'appartamento di sopra con Neville, che è professore di
Erbologia, così come detto dalla Rowling e come ricostruiamo da
Pottermore e potterwikia), tuttavia con alcune necessarie invenzioni su
come si è arrivati a questo punto.
Ci saranno probabilmente delle mie invenzioni di malattie ed erbe
magiche, considerazioni riguardo la vita lavorativa dei maghi su cui la
Rowling non ha detto molto e come già si vede la mia idea che il
servizio Metropolvere non colleghi solo i camini privati ma serva anche
da "aiuto" per gli spostamenti, perché ricordiamoci che è
molto difficile smaterializzarsi a molti chilometri di distanza se non
si è maghi molto dotati.
Inoltre, è la mia prima storia per così dire
"sentimentale" e il timore di scadere nel
patetico/melenso/pomeriggiocinquestyle è alto, per cui recensite
e aiutatemi a correggere il tiro.
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