Una lama vestita di petali

Chi era Sakura?
Si chiese Kakashi impegnato con alcuni documenti. In quel momento avrebbe dovuto concentrarsi sui doveri da Hokage, ma la sua mentre era altrove.
Probabilmente era colpa di quella maledetta foto che aveva messo sulla scrivania.
Gli occhi non seguivano le scritte sui fogli, bensì i delicati lineamenti della giovane fino ad arrivare al suo viso.
Nonostante l’età raggiunta, secondo l’uomo, Sakura possedeva una bellezza puerile e rara. Una di quelle bellezze che non sempre si comprendono, che solo il più abile degli osservatori saprebbe cogliere.
La cosa che più lo turbava è che era stato proprio lui a rimanerne succube, come se quest’ultima avesse lanciato una freccia di fuoco sul suo petto.
Ogni suo gesto, quando era vicino a lui, era una provocazione.
La giovane probabilmente era ignara del potere che aveva, così come non sapeva di avere in pugno l’uomo, l’Hokage del suo villaggio.
Kakashi si odiava per questo.
Si era imposto di chiudere con l’argomento amore e ci era riuscito per diversi anni, ma in quel momento non poteva, non riusciva ad ignorare il fastidioso dolore al cuore quando la vedeva parlare con un altro uomo o di lui, come se fosse intrappolato da pungenti arrampicanti.
Un Sensei non fa differenze ne preferenze.
Ma in quella missione, Kakashi, aveva fallito.
Si sforzava di continuo a non provare rancore nei confronti di Sasuke, ma era inutile.
In fondo quando l’amata pensa ad un altro uomo non si può fare a meno di odiare quella persona.
Era di fronte ad un dilemma troppo complesso e troppo rischioso.
Chi era Sakura?
«Una lama vestita di petali.»