Kokoro
Si
mise due dita sugli occhi massaggiandosi le palpebre.
Era
sola nella stanza al piano inferiore di quella casa troppo caotica,
troppo grande e troppo disordinata per i suoi gusti.
Conviveva
con la sua condizione di bambina da due mesi ormai ma per lei era
come se fossero passati due anni.
Poggiò
la testa tra le mani tornando a fissare lo schermo del computer.
Niente.
Non riusciva a concentrarsi.
Guardò
la sua tazza poggiata accanto al mouse: quello era il quinto caffè
della giornata.
Si
chiese se non fosse quello il motivo del suo stato d'animo così
agitato.
Se
avessi un cuore peserei le mie parole
Se avessi un cuore da
ascoltare
Se avessi un cuore metterei in discussione
Se davvero
avessi un cuore ti amerei
Stufa
ed esasperata si alzò in piedi e fece un paio di passi al centro
della stanza, in quel momento il suo sguardo si posò su una
fotografia: era stata scattata alla fine di una partita di calcio
della scuola elementare Teitan.
I
bambini erano tutti sporchi e sudati, lei compresa, ma ne era valsa
la pena poiché avevano vinto.
Conan
era così entusiasta che l'aveva trascinata davanti l'obbiettivo
prendendola per i fianchi e non aveva sciolto l'abbraccio quando il
dottor Agasa scattò la foto.
Portò
una mano sul petto avvertendo il battito accelerato.
Un
dubbio si insinuò nella sua mente per pochi istanti ma lo scacciò
immediatamente scuotendo la testa.
No,
sicuramente aveva preso troppi caffè.
Se
avessi voglia di contraddire
Un po’ di coraggio da
offrire
L’ombra di un pensiero mio
Se le mie mani fossero un
dono
per elevarmi dal suolo
Se davvero avessi un cuore, ti
amerei
Sdraiata
sul suo letto poggiò il dorso della mano sulla fronte e sospirò.
Sin
da bambina le era stato insegnato che sentimenti come affetto,
amicizia, amore sono pericolosi e bisogna essere dotati di un
grande autocontrollo per gestirli, altrimenti sarebbe meglio non
provarli affatto.
Sua
sorella ne era un esempio lampante.
L'organizzazione
le aveva tolto tutto, il tempo trascorso lì l'avevano resa arida,
cinica e calcolatrice. Fredda come una regina delle nevi.
Eppure
i primi due giorni dopo la fuga era completamente terrorizzata,
incapace persino di uscire di casa.
Era
stato il professore a convincerla ad iscriversi a scuola, in modo da
comportarsi come una normale bambina e destare meno sospetti.
Le
cose piano piano stavano cambiando, man mano che i giorni passavano
stava acquistando un po' di coraggio.
Chiuse
la mani a pugno e con un colpo di reni si mise a sedere.
Non
poteva oziare in quel modo, doveva mettere le mani sulla tastiera e
tirar fuori qualcosa di utile.
Inspirò
e dopo un paio di secondi tornò davanti al computer decisa ad
analizzare quel poco che si ricordava della formula.
In
fondo la chimica è chimica, ha delle regole chiare: ogni processo ne
deve portare per forza ad un altro.
Ti
direi che nessun male al mondo più raggiungerti
Ti proteggerei
quando i tuoi passi sono fragili
E saprei comprenderti proprio
adesso che sei qui davanti a me
Aprì
un documento nascosto salvato in una pennetta usb.
Aveva
cominciato a scrivere i nomi, i codici e le password dei computer che
soleva utilizzare all'interno dell'organizzazione, persino qualche
possibile sede. Tutto ciò che poteva aiutare nelle indagini contro
l'organizzazione.
Al
momento il documento era molto incompleto e preferiva tenerlo
nascosto fino a quando non avrebbe trovato o ricordato qualche
indizio saliente.
Lo
avrebbe aiutato, in qualsiasi modo.
<<
Ehi i bambini vogliono andare al parco a giocare. Vuoi venire? >>
Trasalì
e nascose la pennetta dietro la tasca dei jeans. Per sua fortuna era
molto abile a non esternare le sue emozioni e Conan non si accorse di
nulla.
Se
avessi un cuore
<<
Arrivo tra qualche minuto. Iniziate ad andare ... >> disse con
voce fredda.
***
Se
avessi un cuore io starei dalla tua parte
Se avessi un cuore da
aggiustare
Se avessi un cuore userei l’immaginazione
Se
davvero avessi un cuore ti amerei
Erano
passati sei mesi dalla nascita di Ai Haibara.
Erano
successe così tante cose che quella di Shiho Miyano le sembrava
un'altra vita.
In
effetti in un certo senso era così.
Adesso
si sentiva molto più tranquilla, rideva con i suoi amici, aveva
degli amici!
E
soprattutto c'era lui.
"A
questo mondo mi sei rimasto solo tu... "
Non
aveva mai provato nulla del genere, aveva creduto di provare quel
sentimento per Gin, ma a quindici anni anche una brillante e precoce
scienziata ha tutto il diritto di confondersi.
L'agente
Jodie e sua madre iniziavano a sospettare qualcosa, ma era
decisa a dissipare ogni dubbio.
Ti
direi che nessun male al mondo più raggiungerti
Ti proteggerei
quando i tuoi passi sono fragili
E saprei comprenderti proprio
adesso che sei qui davanti a me
<<
Come sarebbe a dire che le pattuglie sono già partite? >>
Agasa
mise le mani davanti al viso sorpreso da quella reazione.
<<
Si... circa cinque minuti fa... >> balbettò.
Conan
prese il suo fedele skateboard intenzionato ad inseguire l'ennesimo
caso che avrebbe potuto portare all'organizzazione.
In
quel preciso momento Ai si piazzò davanti a lui con le braccia
spalancate, era bianca in viso e un occhio attento avrebbe notato gli
occhi lucidi.
<<
Non andare! E' troppo rischioso... >> deglutì a fatica <<
andrò io al tuo posto... >>
Dopo
un attimo di sorpresa il ragazzino scosse la testa con fare deciso.
<<
Questo compito spetta a me Ai. Non ti lascerò andare >>
Il
solo pensiero di perderlo la terrorizzava, ma comprendeva il motivo
della sua decisione: ogni passo più vicino all'organizzazione
rappresentava una chance in più per tornare alla sua vita normale.
Per tornare dal delfino.
Sorrise
in modo amaro ed abbassò le braccia lasciandole cadere inermi sui
fianchi.
<<
D'accordo >>
Se
avessi un cuore
Il
caso si chiuse la sera dopo.
I
colpevoli furono circondati all'interno del palazzo ed arrestati
dalla polizia.
I
dati preziosi in questione non erano altro che gli orari e le
coordinate di imbarco di una nave che trasportava un carico
d'argento. Materiale prezioso ma non certo un caso di cui si sarebbe
occupato l'FBI.
Dicono
che siamo come gocce in mezzo al mare
Senza un faro che ci
illumini e ci dica dove andare
Ma io potrei sorprenderti
Proprio
adesso che sei qui davanti a me
Agasa
aveva due dita poggiate sul mento.
<<
Quindi anche se i sospettati appartenevano alla mafia non erano
collegati all'organizzazione >>
<<
Già... cercare indizi su di loro è un incubo. Quei tizzi hanno un
campo d'azione vasto quanto i mare d'oriente! >> Conan si mise
le mani tra i capelli esasperato.
Ai
tirò un sospiro di sollievo e si incamminò decisa ad andare in
camera sua.
<<
Ai >>
Ogni
volta che pronunciava il suo nome, anche quello fittizio, il suo
cuore mancava di un battito. Nonostante ciò si voltò con molta
naturalezza.
<<
Cosa c'è? >>
Il
piccolo si mise una mano sulla testa.
<<
Eeetto... Agasa vorrebbe fare uno strappo alla dieta per la cena
di stasera, mi ha chiesto di mettere una buona parola con te... >>
Stupido
tonno.
<<
Non se ne parla, ha appena smesso di avere il fiatone quando sale le
scale >> disse glaciale ricominciando ad avviarsi verso la sua
camera.
<<
Davvero saresti andata al mio posto? >>
Il
tono di voce del detective questo volta era decisamente serio ed Ai
avvertì un brivido percorrerle la schiena.
Per
trenta interminabili secondi gli occhi pervinca di lei si
incrociarono con quelli azzurri del bambino.
<<
Lo sai che il mio cuore batte solo per te >>
Se
avessi un cuore
Conan
sgranò gli occhi mentre il suo viso diventava man mano più rosso.
Ai
mise la sua maschera preferita: chiuse gli occhi sorridendo in modo
beffardo.
<<
Sto scherzando. Non dirmi che ci sei cascato... >>
***
Angolo
dell'autrice.
Fanfic
scritta sulle note di "Se avessi un cuore" di Annalisa.
La
canzone non è scelta a caso. In un'intervista ho letto che il
titolo è una provocazione e qui la canzone ha lo stesso scopo anche
se il tema di fondo è diverso.
Scrivendo
questa ff mi sono resa conto di una cosa: La linea temporale di
questo anime è un disastro!
Per
evitare complicanze ho preferito non far trascorrere molto tempo
dall'inizio della trasformazione di Ai agli ultimi episodi,
personalmente credo che siano passato almeno due anni dall'inizio di
tutto ma dato che non sono a conoscenza di una story-line ufficiale e
non ho visto compleanni, cambiamenti di classe o parvenze di crescita
dei bambini, ho deciso di considerare il tempo un "limbo".
Se
proprio devo dare degli indizi diciamo che la prima parte si può
porre nell'episodio 188 mentre la seconda nel film 20. Ma non c'è un
collegamento diretto.
Che
dire, spero vi sia piaciuto.
Besos.
Violetta_
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