Acqua e sale

di besideyou
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Fermo immobile osservava i coltelli piantati nella mia schiena.
Tratteneva il fiato.
Boccheggiava.
 
   «Chi ti ha ridotta così?»

Silenzio.

   «Farà male»

Un dato di fatto.

   «Mi fido di te Ed»

Una consapevolezza.
Un sussurro tremante mentre si faceva coraggio ed iniziava ad estrarli uno ad uno.
Uno.

Due.

Tre.

Quattro.

Cinque.
Un sussulto ad ogni tocco mentre mi ripetevo di non urlare.
Una lacrima sulla mia guancia mentre passava delicatamente il panno umido sulle mie ferite aperte.
Dolce.
Delicato.
Quasi temesse di potermi ferire solo sfiorandole.

   «Non so cosa farei senza di te»

Due corpi che si stringono.
Una promessa.















//spazio autrice//
Più di due anni che non pubblico niente. Assurdo.
Piccola spiegazione: venerdì sono stata al concerto del signor roscio e questa per me è un po' una metafora con la quale si può descrivere il concerto (non sono completamente pazza), i coltelli e le ferite sono tutte le delusioni e le ferite che ci portiamo dietro e c'è quel qualcuno da qualche parte che è in grado di curarci. Okay detta così solo per me ha senso, mi rimetto al giudizio del popolo. (E comunque drabble perfetta, 100 parole u.u)
*Non sono un'ignorante che non sa usare le virgole, in questa drabble sono presenti solo punti come segno di punteggiatura perché è una forma ben precisa che ho visto usare in una raccolta di poesie e che mi sta piacendo molto (Rupi Kaur- milk and honey. Molto bello, straconsigliato)*


 




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