Monster Of Florence

di _Vivosolodikarma_
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Nevica leggermente questa notte. Il vento è gelido e spacca la pelle. Nonostante le calze, ha freddo. La gonna è leggera, di una lieve trasparenza. Il vento la trapassa e la congela. Trema. La giacca rossa di velluto le lascia scoperto il petto abbondante. I piedi sono già doloranti. Ma lei sopporta. I capelli di un biondo slavato le vanno davanti agli occhi. Alcuni si appiccicano al rossetto rosso. È molto tardi. Non vuole che tutto il freddo che sta prendendo non le porti alcun guadagno. Lei aspetta. Aspetta ogni sera. Come ogni sera, un faro l'acceca per un attimo prima di spegnersi. Come ogni sera, si piega con quanta più grazia possibile mentre il finestrino dell'auto si abbassa. Toglie le mani dalla giacca, lasciando che si apra. Lo sguardo dell'uomo nell'auto è indirizzato verso i suoi seni quasi completamente esposti. Contratta con lui. Non ha profilattici con sé. Vorrà dire che farà alla vecchia maniera. Lo conduce dietro un arbusto, ancheggiando davanti a lui pateticamente di proposito. Le toglie solamente la gonna e strappa le calze. Lo squarcio del tessuto risuona sotto la volta del ponte, nel silenzio inquietante di questa notte gelida. Si muove esperta sul suo corpo, la lascia fare. È rude nel ribaltarla. Ora è lui che ha le redini della situazione. Le tira i capelli. Sente un dolore lancinante alla cute. Lui le tappa la bocca. Non vuole che urli. Chi vuole li senta? Le dà uno schiaffo su una natica. Sente la pelle in fiamme, già sofferente per il freddo. Ha male ovunque. Non vede l'ora finisca tutto. Quando potrà tornare nel lurido monolocale in cui vive e lavarsi nello squallido bagno che ha a disposizione. Pensa a questo, prima di svenire. È in uno stato di semi-coscienza, quando si accascia a terra. Sente che qualcosa di leggero le si è posato sul viso. Lo tasta con una mano, senza aprire gli occhi. Afferra i due pezzi di carta. Soldi. Il terriccio sotto di lei è umido. Comincia a piovere. Forte. Poco lontano, il rombo di un'auto che sfreccia via rompe la quiete notturna. Quella notte, nessuno ha visto nulla. Nessuno ha sentito nulla. Nove mesi dopo, la donna dai capelli biondo slavato, le calze a rete, la minigonna e il décolleté scoperto dà alla luce un bambino. Lo chiama Sawyer.




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