E' Lei.
Alla fine il giudizio è stato dato.
Stolti, stolti Dei che nascondete la vostra malignità nel
perbenismo e nella paurosa sacralità.
Stupidi, ingoranti umani; troppo ignobili per poter possedere l'Alba.
E tu, dolce fanciulla, perchè cadesti in quel mondo fatto di
Caos?
So che sei qui, sento la tua luce, il tuo calore sopraffatto sempre
più dalla palpabile oscurità.
Quanto ancora il tuo dolce cuore potrà reggere questo
castigo?
Scuoto lo testa, non posso fare altro che avanzare.
Possente Titano, toglieti di li; togli la tua mano da quella porta.
Fallo per un cuore che brucia d'amore e che per amore brucerebbe il
mondo.
Perchè l'amore, quello vero, non trova ostacoli, e neppure
tu lo sarai.
Neppure questo labirinto di sofferenza riuscirà a fermarmi
dal ritrovarla.
Deamons... Toglietevi!
Quale battaglia potete combattere contro di me nel vostro oscuro mondo
sotterraneo?
Quale inferno può competere con ciò che provo
dentro di me?
Le ferite non mi toccano, non più di quanto mi tocchi il
pensiero di Lei.
Curare, avanzare, resistere...
Finchè non ti ho davanti.
Tu, mia dolce Alba, cosa ti hanno fatto...?
Corro da te, mia Dea, ti stringo più che posso mentre le
catene che ti bloccano i polsi vengono sciolte.
Cosa hanno osato farti...?
I tuoi occhi, luminosi come la nascita del sole, adesso sono chiusi.
Le tue candide mani che si posano con un ultimo sforzo sul tuo ventre
provato...
E adesso posso capire tutto...
E' questo il peccato a cui gli Dei ti hanno incriminata?
Ma non mi importa; non adesso che ti ho fra le mie braccia.
Ti stringo ancora, sentendo il tuo cuore bruciare sempre più
fino a quando anche io inizio a bruciare.
Ma non finirà così, non a te Dolce Dea.
Sei così leggera... E la Piaga inizia ad essere
insopportabile.
Resisti mia amata, ti porterò fuori di qui.
Ma l'oscurità si fa spessa, riempie gli angoli e si insinua
nelle anime più disperate.
Mi basta guardarti, qui ancora inerme fra le mie braccia, la tua luce
che piano piano scomprare.
Rabbia, dolore, furia.
Nel dolore vi vedo, voi che vi chiamate Dei, alti ed imponenti davanti
a me.
Ramuh, vecchio del tempo, ormai non mi fai paura perchè per
me il tempo si sta fermando così come il cuore della mia
Amata.
Leviatano, tu con la tua immonda saggezza, se proprio odiavi gli uomini
perchè le hai permesso di andare?
Bahamut, sommo e giusto, come puoi condannare una tua sorella...?
Shiva, con la tua freddezza, hai speso un secondo per dare la sentenza?
Non mi importa del mondo, non mi importa degli stolti umani.
Noi usciremo di qui.
Ed infatti ecco l'alba mia dolce Eos.
Mia amata, perchè proprio adesso il tuo cuore non batte
più?
Mi siedo, troppo stanco, cedendo le ceneri del mio corpo alla dolce
brezza del mattino.
Ma siamo fuori mia dolce Eos, siamo riusciti a vedere di nuovo l'alba.
Ti stringo a me, mio amore non corrisposto.
Le mie ceneri sentono la Piaga scendere sul mondo, piano ed
inarrestabile.
Ciò che resta delle mie labbra si stende in un sarcastico
sorriso.
Quest'alba avrà un futuro per i tuoi figli; loro che
porteranno riportare la luce dell'alba su questo mondo ormai devastato
dall'oscurità.
Sono stanco adesso...
L'alba, la tua luce Eos, era ciò che faceva ardere questo
cuore ormai stanco.
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Salve a tutti!
Questa fic nasce dopo aver visto un video molto interessante che spiega
con logica maniacale la storia di Ifrit e Eos.
Una storia da strappare i cuori. Così profonda che mi ha
ispirato questa fic, una rivisitazione personale dei sentimente del Dio
del fuoco.
Lascio il link della spiegazione perchè mi sembra il minimo
( https://www.youtube.com/watch?v=3zZATcFznuQ ) e
spero che queste parole vi abbiano portato un po' nella storia di FFXV.
Possibili errori di ortografia sono dovuti al fatto che sono troppo
pigra e non rileggo ai quel che scrivo. Perdonatemi.
Grazie per la lettura, alla prossima!
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