La strada non
presa
La prima volta che Alice lo vede, non ha bisogno di presentazioni, e la sua
mente ritorna agli anni di Hogwarts: Sirius giurava eterno amore alla luce dell’alba,
dimenticandosene prima del tramonto; volubile e insoddisfatto, prendeva sempre
ciò che bramava, creava castelli di carte per poi distruggerli al suo
passaggio.
La prima volta che Sirius la vede, va alla
ricerca di un ricordo, ma la sua mente è una tabula rasa: vorrebbe leggerla, ma
Alice non è un libro aperto; avveduta ed estranea all’impeto, è un’anima
candida votata alla quiete e al raziocinio.
È proprio quello a colpirlo.
***
«È una missione suicida!».
«Siamo in guerra, se non te ne fossi
accorta».
«Tu ne stai combattendo un’altra, di
guerra».
«Non sai niente».
«So che non si può sempre scegliere la
strada più comoda».
«Credi che andare contro la propria
famiglia sia facile?».
«No, ma morire lo è».
***
Non conosce tregua, Sirius, e lotta in bilico tra
luci e ombre; ciò che è giusto assume contorni corrotti, la ragione sfuma in
squilibrio. Ma ha le palme imbrattate di sangue e la bocca piena di terra,
mentre fugge dai suoi fantasmi.
Combatte a modo suo, Alice, tra antidoti e ampolle fumanti, al sicuro in un
mondo in cui ogni male ha una cura. Ma ha le palme corrose dal fiele e gli
occhi pieni di smania, mentre il suo sguardo corre al di là del vetro.
***
«Tu, comunque, sei un’ipocrita».
«Perché?».
«Sei una guaritrice. Sei qui tutto il
giorno».
«E quindi?».
«Hai scelto la strada in discesa».
***
Gli si avvicina, prima lentamente, poi con più sicurezza; sente il suo
respiro sfiorargli il mento.
«Cosa fai, Alice?».
Lei non parla, ma Sirius può leggere la risposta
che cerca nella piega amara che ha preso la sua bocca, una tacita supplica che
le brucia in gola e che annaspa tra le labbra dischiuse.
Prendo la strada più impervia.
***
Sirius la sfiora con le
ciglia e la saggia con le labbra, marchiandola con l’urgenza dei suoi gesti e
il calore dei suoi ansimi; percorre sentieri inesplorati, insegnandole ad amare
tutti i luoghi del suo corpo che lei ha imparato a odiare. La vede ritrarsi,
piegarsi e supplicarlo, e poi illuminarsi e rifiorire dall’ombra, dal suo
rifugio di rovi e catene.
Alice gli entra dentro con le unghie e con i denti, marchiandolo con il
potere delle parole e con la premura dei suoi occhi; vaga attraverso zone
desolate, insegnandogli ad amare tutti i luoghi nel suo corpo
che gli hanno detto di odiare. Lo vede accasciato al suolo, indolente, a
crogiolarsi nelle sue certezze, e poi rialzarsi e scrollarsi la polvere di
dosso, la maschera dal volto.
Quanto più Sirius aderisce alla sua pelle senza
lasciare spazio, tanto più Alice aderisce alla sua anima senza lasciare via di
fuga.
Sirius incespica lungo il
tragitto, mentre lei, paziente, gli tende una mano per accompagnarlo.
Ma Alice si ritrova da sola al traguardo, mentre lui, arretrando, sceglie
la strada più facile.
***
«Hai amato soltanto te stesso e il
dolore che il tuo nome ti procurava. Hai amato il tuo dolore più di quanto
amassi me».
«Dimenticami, Alice».
NOTE:
Questa flash
si è classificata seconda al contest Flashiamo! II Edizione di Freya Crystal, vincendo anche il premio "Universal" per la miglior coppia.
Questa flash è stato un parto! Avevo iniziato a scrivere su tutt’altro pairing e su tutt’altra situazione, ma poi mi sono resa
conto che non riuscivo a levarmi dalla testa la coppia Alice/Sirius e, quindi, ho cancellato tutto e ricominciato a
scrivere da zero. Credo di averci impiegato circa due mesi a concludere il
tutto, non solo per mancanza di tempo (ho “risolto” scrivendo in treno,
tornando da lavoro. Praticamente, metà della storia è stata appuntata sulla mia
agenda xD), ma anche perché mi sono resa conto troppo
tardi che tutto quello che avevo in mente non sarebbe rientrato in 500 parole e
perché non avevo mai trattato di un personaggio così complesso come Sirius e avevo paura di non rendergli giustizia.
Solitamente, quando ci impiego così tanto a scrivere, quando maneggio così
tanto una storia, il risultato non mi soddisfa mai. Per questa storia, infatti,
ho ancora i miei dubbi, ma ho iniziato piano piano ad apprezzarla.
Prima di dilungarmi come mio solito in sproloqui, auguro a tutti buona
lettura e lascio qui eventuali spiegazioni che potrebbero far comodo per
chiarire alcuni punti:
-
Guaritrice: LO SO, Alice è Auror, non guaritrice, né medimaga, né quant’altro. Prendete questo punto come una
“licenza” funzionale alla storia e alla nascita dei suoi “tormenti”. Ciò non
toglie che un Auror possa essere anche esperto di medimagia e incantesimi curativi, e, quindi, “sfruttato”
per questo invece che mandato sul campo a combattere.
-
Contesto: la flash è ambientata in un momento imprecisato durante la I Guerra
Magica, prima, dunque, della disfatta di Voldemort,
della morte di Lily e James e della tortura subita da Frank e Alice. Alice e Sirius, se non si fosse capito, fanno parte entrambi
dell’Ordine, ma con ruoli diversi. Frank è stato lasciato fuori dalla storia in
primis per ragioni di spazio, in secondo luogo perché ho deciso che non ci
interessava sapere se la relazione tra Sirius e Alice
fosse avvenuta prima del fidanzamento di quest’ultima o come relazione
extra-coniugale. Volevo concentrarmi sulla coppia e su altri motivi che li
avevano fatti avvicinare, senza mettere in mezzo tradimenti, matrimonio e
quant’altro. Dopotutto, non sappiamo se Alice e Sirius
si conoscessero già a Hogwarts o meno, quindi tutto
potrebbe essere.
-
Sirius: con lui mi sono divertita tanto, anche perché ho
un’idea precisa di come potesse essere da giovane, ma, al contempo, ho avuto
paura di strafare. Lui, ovviamente, è nell'Ordine, è un Grifondoro fatto e finito, è uno scavezzacollo, impulsivo e
con un senso di giustizia tutto suo; a contornarlo, la sua parte più oscura, quella
che si porta dietro da una vita, ovvero l'essere l'erede dei Black e, perciò,
sentirsi in qualche modo in dovere di buttarsi a capofitto in ogni missione,
anche rischiando la vita, proprio per un bisogno innato di dover fare del bene
e, al contempo, espiare le colpe della propria famiglia. Mi è stato fatto
notare che Sirius dovrebbe essere “abbastanza adulto
da gestire la situazione”. Beh, ma anche no! xD
Al di là del fatto che, a mio parere, Sirius non
diventa mai adulto (l'ho sempre visto come un eterno Peter Pan e anche Lupin,
nella saga, gli fa rimostranze del genere), bisogna considerare che qui lui ha
tra i 17 e i 22 anni. Capisco che la guerra e la situazione difficile possano
averlo temprato e fatto maturare più in fretta del dovuto, ma ha comunque
un'età in cui spesso e volentieri si sragiona e non si fanno cose con il dovuto
rigore (morale e non).
-
Dimenticami, Alice: come si suol dire: “Attento a quel che
desideri, perché potresti ottenerlo”!
Per ulteriori dubbi, chiedete pure.
Buona lettura,
July
RIFERIMENTI:
§ La strada non presa: “The Road Not Taken”
di Robert Frost;
§ Alice è un’anima candida: dal contest “Are you
mine?” di Mary Black;
§ Insegnandole ad amare
tutti i luoghi del suo corpo che lei ha imparato a odiare: ispirata a una frase di “Tired Eyes” di T. K. Gregson.