Alba chiara
Alba chiara
Respiri
piano per non far rumore
ti
addormenti di sera e ti risvegli col sole sei
chiara come un'alba sei
fresca come l'aria.
"Mh...
sono stanchissima..."
Ti
stiracchi alzando le braccia e facendo una smorfia. Ti guardo esclamare che è
tardi e che domani avremo un bel da fare con le lezioni. In effetti la
mezzanotte è passata ormai e in Sala Comune ci siamo solo noi. Anche Harry è
andato a dormire molto prima, essendo troppo stanco per le lezioni di
Occlumanzia.
Distolgo
lo sguardo da te e sbadiglio. "Hai ragione... andiamo a dormire..." mi alzo
in piedi, ma vedo che non mi segui.
Mi
guardi come a dire di aver capito la mia perplessità. "Oh...
vai tu avanti... ora che abbiamo finito di studiare, voglio lavorare per qualche
cappellino..." "Ma..."
provo a ribattere, ma tu mi interrompi con un sorriso. "Non
preoccuparti... solo un po' e poi vado a letto." mi parli con calma,
rassicurandomi quasi e io mi sento uno stupido a restarmene a guardarti
illuminata dalla luce del camino, perciò biascico un 'buonanotte' e salgo
verso i miei dormitori. Vado
a letto pensandoti ancora affaccendata per quei cavolo di Elfi Domestici. Non
dovresti strapazzarti tanto per degli esserini che non ti ascoltano nemmeno. Quando
mi risveglio è l'alba. Ho aperto gli occhi e sono sceso dal letto perché so
che non dormirò più. Ieri sera non ho mangiato molto per pensare alle tue
ripetizioni e adesso muoio di fame. Mi
vesto chiedendomi se in Sala Grande è già possibile far colazione... è raro
che io mi svegli a quest'ora, di solito sono in ritardo e mi trovo ad ingozzarmi
velocemente mentre tu mi rimproveri, facendomi rischiare troppo
spesso il soffocamento. Scendo
in Sala Comune e con la coda arrivo dell'occhio mi accorgo di una capigliatura
familiare, che avevo lasciato la sera prima proprio in quel punto. Mi
avvicino a te notando che ti sei addormentata con i ferri sulle gambe e un
mezzo cappellino tra le mani. Sbuffo.
Hai dormito tutta la notte su una poltrona per degli stupidi cappellini. E come
affronterai la giornata che ti aspetta? Smetto
di osservarti, così serena mentre riposi e bruscamente ti faccio svegliare. "Hermione,
è l'alba! Si può sapere perché non sei andata a dormire?" ti domando.
Conosco già la risposta, ma so che finiremo per litigare se peggioro la
situazione. Tu
sussulti, poi apri un occhio e mi guardi confusa e assonnata. "Ah...
Ron..." sbadigli sonoramente, nascondendoti con la mano e poi ti alzi in
piedi lisciandoti le braccia e guardandoti intorno. "Mi
sono di nuovo addormentata in Sala Comune..." constati con calma. "Di
nuovo? Ma Hermione sei impazzita?" replico io con una smorfia. Odio quando
fa così. Per quegli stupidi elfi finirebbe per ammalarsi! Tu
dapprima non mi rispondi e sembri imbarazzata, poi il tuo sguardo si fa più
stretto e mi guardi insospettita. "E tu che ci fai sveglio a
quest'ora?" In
un primo momento penso sia imbarazzante dirti che sto morendo di fame, ma poi mi
viene in mente che sai il perché mi trovo in questa situazione. Come me nemmeno
tu hai cenato ieri sera. "Volevo
vedere se a quest'ora si può fare colazione..." ti rispondo quindi
incrociando le braccia. Resti
alcuni secondi a ponderare la situazione, poi ti posi una mano sullo stomaco e
mi sorridi imbarazzata. "Sì... adesso che mi ci fai pensare, anch'io muoio
di fame... se aspetti un secondo, salgo a rinfrescarmi e andiamo
insieme!" La
tua proposta non può che farmi piacere. Ricambio il tuo sorriso e mi siedo
scompostamente sulla poltrona alle mie spalle, posando le mani sui braccioli. "Come
vuoi. Ma sbrigati." Ti
volti come se il mio ordine ti fosse stato impartito da Snape in persona e corri
verso il tuo dormitorio. Fisso
il risultato della tua ennesima notte in bianco e sospiro. Se
prima trovavo simpatiche quelle dannate bestiole adesso non le sopporto. Diventi
rossa se qualcuno ti guarda e
sei fantastica quando sei assorta nei
tuoi problemi nei
tuoi pensieri. "Ron...
mi stai ascoltando? E' della partita di Quidditch che stiamo parlando, non del
prossimo tema di Pozioni." La
voce irritata di Harry mi risveglia. Mi volto verso di lui e gli chiedo scusa,
abbassando poi il capo. Harry
mi dice che non fa nulla e riprende a parlarmi della strategia che vorrebbe
usare nella prossima partita. Mi dispiace per lui, ma le mie orecchie proprio
non si impegnano ad ascoltare le sue parole. E'
che sono troppo impegnate a capire cosa cavolo vogliono quei deficienti che ti
stanno osservando. Sono
degli Hufflepuff... del settimo anno mi pare, e da quando siamo entrati in
Biblioteca non smettono di fissarti e di fare dei commenti. Sì
ok, hanno ragione, stanno dicendo che sei diventata carina, ma proprio non mi va
giù che ti guardino a quel modo. Se non la smettono gli lancio il calamaio
addosso. Per di più tu, che sei seduta un po' più distante da noi, perché
volevi studiare invece di ascoltare i nostri discorsi sul Quidditch, sei
diventata tutta rossa e sembra che ti facciano anche piacere quei commenti. "Rooon..."
Harry mi richiama. Lo
guardo ancora una volta. "Ti sto ascoltando, cazzo!" esclamo piccato. Il
mio amico mi guarda perplesso. Sospiro chiedendogli scusa per la milionesima
volta. "Lascia
perdere le scuse e pensa a calmarti invece. Ultimamente sei più strano del
solito." mi dice sospettoso. "M-ma
che dici... sono solo un po' stressato, tutto qui... sarà per lo
studio..." Harry
mi sorride. "Hai ragione... che ne dici se ci alleniamo un po', domani?
Solo io e te, giusto per divertirci un po'." La
mia faccia si illumina. "Davvero? Niente allenamenti massacranti?" Il
mio amico fa una faccia furba. "Beh, per una volta possiamo anche
evitarli... ora però voglio che mi ascolti, ok?" Annuisco
convinto, ma poi mi sento un verme, perché due secondi dopo ho rivolto gli
occhi a te. Ho
notato che i deficienti del settimo anno se ne sono andati. Tiro un sospiro di
sollievo e mi accorgo che anche tu sei molto meno tesa di prima. Ora
sei assorta nella lettura di un libro. Scrivi qualcosa su una pergamena, la
cancelli... ne pensi ad un'altra e poi ti metti a scrivere di nuovo. Mi
rendo conto che sei bella anche quando sei concentrata nello studio. E non solo.
In ogni cosa che fai ti impegni come non mai e il tuo viso assorto, la tua
fronte tesa, il tuo labbro inferiore leggermente afferrato dai denti, gli occhi
fissi sul tuo lavoro, ogni cosa è meravigliosa e mi fa provare delle strane
sensazioni all'altezza del petto. "Ron!!"
Sussulto. Harry mi ha richiamato per la milionesima volta. Lo guardo in viso e
mi accorgo che ha uno sguardo cinereo. Congiungo le mani e chino la testa. "Ti
prego, scusascusascusa!" Mi
sono innamorato di te. Ormai l'ho capito, ma un conto è farlo sapere a se
stessi, un altro è dirtelo apertamente. Non credo che troverò mai il coraggio. Ti
vesti svogliatamente non
metti mai niente che possa attirare attenzione di
particolare, solo per farti guardare. "Hai
sentito la novità del giorno? Dicono che la Greengrass... sai, quella Slytherin
del nostro anno... beh, ho sentito dire che è arrivata alla lezione di
Trasfigurazione con la gonna della divisa accorciata di ben dieci centimetri! Ma
ci pensi?" Mi
lamento con un verso strozzato per l'ennesimo pettegolezzo di Lavander e Parvati.
Sembra che quelle due non abbiano di meglio da fare che sparlare della gente da
mattina a sera. Non le sopporto. "Ma
dai! E la McGonagall? Non se ne sarà rimasta di certo in silenzio!" "Certo
che no! In pratica le ha dato una settimana di punizione e poi le ha allungato
la gonna del doppio... peggio per lei!" Sento
di non poter sentire un altro versetto di quelle due perché potrei impazzire.
Alzo gli occhi al cielo e poi sento i miei amici intorno a me che sbuffano allo
stesso modo. Anche loro non sopportano quelle due. "Ron...
tocca a te." Dean mi ricorda che è il mio turno di muovere a scacchi.
Giusto, meglio concentrarsi in qualcosa di più intelligente e costruttivo. "Alfiere
in D7." il pezzo che ho chiamato si muove e poi con una sciabolata
distrugge un povero pedone avversario. Dean
non si scompone... certamente si aspettava quella mossa e ne aveva in mente
delle altre. Vorrei
continuare a concentrarmi sulla partita, ma noto, alzando lo sguardo che sei
appena entrata in Sala Comune. Ti osservo scendere dal buco del ritratto,
sistemarti la gonna della divisa per me già abbastanza corta - le tue belle
gambe si vedono anche senza bisogno di trucchetti come ha fatto la Greengrass -,
passarti una mano tra i capelli che odi tanto e riprendere la tua strada verso i
dormitori. "Mh...
guarda invece chi arriva... l'esatto opposto della Greengrass!" I
commenti alle mie spalle non mi piacciono per niente. Muovo un mio pezzo sulla
scacchiera senza nemmeno farci caso e ignoro il fatto che Dean lo ha mangiato
subito dopo con aria esultante, aggiungendo un "Stai perdendo colpi,
vecchio mio!" Sento
Lavander ridere della stupida battuta di Parvati. "Ha ha... sì, è vero,
la suorina sempre perfetta!" So
di essere diventato tutto rosso, e che le mie orecchie probabilmente prenderanno
fuoco facendomi apparire un orribile demone, ma non mi interessa. Adesso ho in
testa mille modi per urlare la mia rabbia in faccia a quelle due oche. "Mai
la cravatta fuori posto... solo i suoi buffi capelli, lo sono sempre!" "E
se ne va in giro così anche ad Hogsmeade, lo sai? Sembra che non abbia
nient'altro da mettersi!" Cerco
di frenarmi finché non sparisci oltre quella scalinata, poi tutta la mia rabbia
esplode come un vulcano. Ignoro Dean che mi urla esultante di aver fatto scacco
matto e mi volto furioso verso le due galline. "Se
osate dire un'altra parola contro Hermione, giuro che vi ci trasfiguro nelle
oche che siete!! Dovreste prendere esempio da lei invece di sembrare delle
battone, quando ve ne andate a spasso per Hogsmeade, solo per accalappiare qualche
deficiente che ancora non vi conosce!!" Non
aggiungo altro, stringo i pugni convulsamente, mentre mi allontano nero verso i
miei dormitori. So che tutti mi stanno guardando, ma non mi importa. Ora sono
troppo arrabbiato per pensare a quello che ho fatto, probabilmente tra un po',
mi sentirò un cretino e pregherò che tutti si dimentichino di questa storia. E
con la faccia pulita cammini per strada mangiando
una mela coi libri di scuola... ti
piace studiare, non te ne devi vergognare. "Dobbiamo
sbrigarci, Ron... Hermione ha detto che ci aspettava fuori dai Tre Manici di
Scopa alle cinque in punto... e mancano pochi minuti." Mi
affretto intraprendendo una corsetta assieme ad Harry per le vie di Hogsmeade.
Ci siamo divisi qualche ora fa perché avevamo programmi diversi, ma tra un
attimo ti vedrò di nuovo. Mi sa che sto diventando un cretino. Ti vedo
praticamente tutti i giorni ma non mi stanco mai e vorrei continuare a farlo.
Sono proprio cotto... Raggiungiamo
il pub, ma non ti vediamo. "Uff...
non è ancora arrivata... una volta tanto siamo noi quelli in anticipo."
constata Harry, con un sorriso. "Potremmo
provare a rimproverarla noi, una volta tanto..." gli faccio notare con un
sopracciglio alzato. Harry
fa una smorfia. "Ma scherzi? E' già tanto che ci siamo salvati dai suoi
rimbrotti... vuoi proprio scherzare col fuoco!" Ridiamo
assieme come due bambini, ma poi siamo costretti a spostarci per far passare un
gruppetto di studenti che vogliono entrare nel locale. Harry
osserva preoccupato l'interno. "Non troveremo mai un posto... aspetta tu
Hermione, io nel frattempo entro per vedere se trovo un tavolo. Gli
faccio un cenno di assenso, poi mi guardo intorno non appena sparisce dietro la
doppia porta. Non
passano che pochi minuti, quando ti vedo dall'altra parte della strada che
cammini con passo svelto. Mantieni con una mano una pila di libri appena
comprati e con l'altra stai gustando una mela caramellata, che ti sarai
sicuramente concessa da Mielandia. E come al solito ti fisso imbambolato,
rendendomi conto del bellissimo fiore di cui mi sono innamorato. Poi ragiono sulle parole che ho iniziato ad usare e faccio una smorfia... starò
diventando come Lockhart? Vedo
il tuo viso incupirsi, quando un paio di ragazzine ti passano di fianco e ridono
di te. Del fatto che pensi allo studio anche in questi giorni di libertà, del
tuo faccino sempre pulito e della tua compostezza. Ti
raggiungo con pochi passi e incrocio le braccia fingendomi indispettito.
"Sei in ritardo, lo sai?" ti dico in modo che la tua attenzione sia
rivolta a me. Sembri
risvegliarti, perché prima balbetti qualcosa e poi mi guardi stizzita.
"Una volta tanto posso anche permettermelo, visto che sono sempre io quella
che aspetto." Mi
replichi a tono, poi però ti volti indietro con aria triste, guardando le
stupide ragazzine di poco prima. Con un gesto brusco, ti tolgo i libri di mano
sbuffando e mi avvio verso i Tre Manici di Scopa. "Lasciale
perdere quelle bambinette... sanno solo parlare..." borbotto con un tono di
voce non molto alto. Mi
sento morire, quando tu sorridi e ti affianchi a me, ringraziandomi imbarazzata. Se
avessi un po' più di coraggio ti prenderei anche per mano, ma le mie braccia
sono occupate dai libri e il mio cuore dalla mia stupida paura. E
quando guardi con quegli occhi grandi forse
un po' troppo sinceri, si
vede quello che pensi, quello che sogni. "Harry,
aspetta, dove vai!" I
passi del mio amico si fanno veloci e in un secondo ha già sbattuto con forza
la porta dei dormitori in cima alla torre. Sbuffo sentendomi maledettamente
impotente. Abbiamo appena saputo che Colui-Che-Non... ok, V-Voldemort... -
accidenti a te che mi hai imposto di chiamarlo così - ha attaccato un punto di
Londra molto frequentato dai Babbani. Ma non è stato Silente a dircelo. Lo
abbiamo saputo da tua madre. Se
non fosse stato per lei non ne avremmo mai capito niente. E ad Harry questo non
va giù. Si sente molto più in colpa e impotente degli altri e credo che
nasconda anche qualcosa. E' normale che reagisca così, però penso che dovrebbe
avere un po' più di fiducia in noi. Di certo siamo ben disponibili ad aiutarlo
di molti altri. E restandosene da solo non farà altro che piangersi addosso
senza risultati. "Non
dovevo dirglielo..." la tua voce mi distoglie dai miei pensieri. E'
angosciata e depressa e questo mi agita. Poi ti guardo negli occhi e capisco a
cosa stai pensando, comprendo le tue paure e le tue inquietudini e una tremenda
tristezza mi assale. Mi
siedo di fianco a te preoccupato e balbetto. "Aspe... aspetta, Hermione,
non devi farne tu un dramma! Pensa a come l'avrebbe presa se nemmeno tu gli
avessi detto niente!" cerco di spiegarmi, trovando il coraggio di posarti
una mano sulla spalla. Tu
mi guardi con i tuoi grandi occhi caffè, ora pieni di lacrime. "E' solo...
che vorrei aiutarlo... mi sento così inutile..." mi spieghi singhiozzando.
Abbassi di nuovo lo sguardo e ti porti una mano alla bocca. "Anch'io
mi sento così... non possiamo farci niente... purtroppo dobbiamo solo
aspettare... anche lui lo sa..." voglio farti smettere di piangere. Ho
voglia di abbracciarti, ma non riesco a vincere la mia stupida paura. Temo che
ti possa ritrarre se ci provo. Ti
accarezzo allora la schiena, cercando di rassicurarti. "Se adesso scende e
ti vedrà in queste condizioni si sentirà peggio..." aggiungo guardando da
un'altra parte. Tiri
su col naso un paio di volte, prima di cercare di asciugarti il viso con la
manica della camicia e di guardarmi con quelle pozze che mi attraggono tanto. "Hai
ragione... giusto..." Mi
alzo in piedi perché so che sto per arrossire e faccio due passi avanti dandoti
le spalle. "Meglio così... perché strano che impersoni io quello che
ragiona correttamente..." la butto sul ridere. Mi
volto e ti vedo abbozzare un sorriso e mi sento meglio. "Mai
un attimo di pace..." La
voce di Harry risuona nuovamente nelle nostre orecchie. Ci voltiamo verso la
scalinata che dà ai dormitori e lo guardiamo confusi. E' nervoso, infuriato
molto probabilmente, perciò restiamo in silenzio aspettando una sua reazione. Harry
sbuffa avvicinandosi alle poltrone dove ci troviamo noi e poi si getta di peso su una di quelle incrociando le braccia. "Che
succede?" trovo il coraggio di chiedergli. "C'è
che la cara Mimbulus di Neville è esplosa macchiando tutta la stanza. Lui e gli
altri la stanno ripulendo con scarsi risultati." Mi
trattengo dal non ridere. So che la situazione dovrebbe essere seria, ma pensare
a quei tre che cercano di togliere Puzzalinfa da tutte le parti mi fa divertire
troppo. Sembra
che anche Harry abbia capito quanto sia ridicola la situazione. Lancia uno
sguardo a me e poi uno a te, che sei rimasta per tutto il tempo in silenzio ad
ascoltare. "Ragazzi
mi dispiace... non dovevo prendermela con voi... non c'entrate niente..." Mi
siedo al suo fianco e gli do una pacca sulla spalla. "Tranquillo amico...
ci siamo abituati ormai." Ti
vedo sorridere sollevata e ormai la mia ansia è sparita del tutto. E
qualche volta fai pensieri strani con
una mano, una mano ti sfiori "Non
ne posso più di Guerre di Giganti..." Harry
sbuffa al mio fianco e si stiracchia facendo scattare la schiena. Io
il mio compito di Storia della Magia non l'ho mai finito. Sono troppo impegnato
ad osservarti mentre stai scrivendo poco distante da me, chissà cosa. Sei
assorta nella scrittura, ti guardi un po' intorno, poi torni a posare la piuma
sulla pergamena. Ti lisci il mento pensierosa... ti vedo arrossire e accennare
un sorriso. E allora mi alzo in piedi e mi avvicino incuriosito. "Che
fai?" ti chiedo fingendo noncuranza. Tu
alzi lo sguardo, ti accorgi di me e sospiri. Sai già che non mi piacerà.
Riabbassi gli occhi e li porti sulla pergamena, decisa ad ignorare le scenate
che verranno dopo. "Sto
scrivendo una lettera a Viktor." mi spieghi. La
mia reazione, ovviamente, è sempre la stessa. "A-ancora
lui?!" "Non
scocciare Ron... mi sono stancata delle tue proteste." E'
sempre la solita storia. Tutte le volte che devi scrivere una lettera a quel
Cercatore Bulgaro da strapazzo, finiamo per litigare. Non lo sopporto, è una
cosa che mi manda in bestia. E ora che ho ammesso i miei sentimenti, posso anche
dire di essere geloso. Geloso marcio. Mi dà un fastidio immenso il fatto che tu
sia ancora in rapporti con lui, ti ho detto un milione di volte di lasciarlo
perdere, ma tu non mi ascolti. Forse
se ti dessi 'quella' ragione valida la smetteresti... o peggio non mi
rivolgeresti più la parola e te ne andresti in Bulgaria appena finita la
scuola... perché lo so che sarà così. So
che senza spiegazioni tu continuerai comunque a fare quello che vuoi, ma non
posso evitare di arrabbiarmi ogni volta e di tirare fuori cretinate senza senso. "Però
non ti sei stancata delle sue lettere, vero?" "Certo
che no, anzi mi fanno molto piacere." mi replichi tranquilla, intingendo la
penna nel calamaio e riprendendo a scrivere. Ovviamente
questo mi manda in bestia ancora di più. Le orecchie sono completamente rosse e
i moniti di Harry, che mi ricorda di star calmo non li sento più. "E
certo, preferisci pensare a lui quando qui la situazione è delle
peggiori!" Mi
guardi stringendo gli occhi con aria seccata. "Che vorresti
insinuare?!" mi domandi acida. "Che
invece di fantasticare sul tuo caro Viky potresti anche ricordarti di cosa
stiamo passando qui!" Sto
sparando cazzate a mitraglietta, ma ormai è impossibile fermarmi. Quando mi
arrabbio così solo solo ferirti... e per quanto mi senta un verme non riesco ad
evitarlo. Ti
alzi in piedi e mi guardi con tutto il rancore e la delusione che ti ho
provocato. "Come osi dirmi certe cose! Credi che non ci pensi? E' solo una
stupidissima lettera, dannazione!" mi urli contro e poi sparisci nel tuo
dormitorio, osservata da tutti. Abbasso
lo sguardo ed esco dalla Sala Comune, sbuffando. Questa volta l'ho fatta grossa.
Sono un cretino. Tu
sola dentro una stanza e
tutto il mondo fuori. "Sei
un cretino." Reggo
la testa con le mani e ho il busto piegato in avanti. E' tardi e la Sala Comune
è quasi vuota. Sono tornato da pochissimo, dopo essermene andato a spasso per
la scuola, con il rischio costante di farmi beccare da Filch o dalla sua stupida
gatta. Di certo una bella punizione mi avrebbe fatto bene, dopo quello che ho
fatto. E'
Harry che ha parlato e adesso mi guarda come se avesse davanti un deficiente. Ed
io sono fermamente convinto che abbia davanti un deficiente. O
meglio ancora un coglione. Ti ho ferito e non ho fatto niente per impedirlo. "Dovrei
chiedergli scusa..." mormoro speranzoso. Il
mio amico inarca un sopracciglio. "Dovresti? Ron se non lo fai
immediatamente, ti picchio io. E ti faccio male, te lo assicuro!" Ingoio
il vuoto e scuoto la testa. "Ok... questa volta ho proprio esagerato." "No,
non questa volta, tu esageri sempre Ron. Ogni volta che Hermione scrive o riceve
una lettera da Krum tu impazzisci." Non
rispondo. Non c'è niente da dire. Ha ragione e basta. Si
alza in piedi e si avvicina a Lavander e Parvati che sono intente a scrivere
qualcosa su quello che sembra un diario. "Scusate... non è che mi potreste
chiamare Hermione?" chiede senza problemi. Dall'anno scorso sembra che
tutto scivoli addosso ad Harry e molte cose non lo interessino più. Come
parlare a delle ragazze con tranquillità per esempio. Le
due ochette mi guardano sospettose, poi si rivolgono ad Harry. "Non
possiamo. Ha sigillato la porta del bagno con un incantesimo e si è chiusa
dentro. Ha detto di non voler uscire e che non le importava se noi avessimo
dovuto entrare. Ci ha detto di usare quello delle altre." spiega stizzita
Lavander. Parvati
si ravviva i capelli con una mano e poi sbuffa. "Benedetta ragazza...
potrebbe anche evitare di coinvolgerci nelle sue stupide crisi." E'
a quel punto che mi alzo in piedi sbuffando e mi avvicino all'entrata dei nostri
dormitori. Harry mi guarda sorpreso. "E' inutile adesso... ci penserò
domani, ora vado a dormire..." Respiri
piano per non far rumore ti
addormenti di sera e ti risvegli col sole sei
chiara come un'alba sei
fresca come l'aria. Osservo
la tua testa riccia, sbucare dalla poltrona su cui hai preso posto ormai da ore.
E' l'ennesima notte in bianco che passi e per l'ennesima volta ti sei
addormentata. E' passato un giorno intero senza che ci parlassimo. Mi hai
evitato volutamente ed io, da bravo vigliacco che sono ho lasciato che le cose
andassero così. Solo
quando ti sei accertata che io me ne fossi andato a letto, hai deciso di restare
in Sala Comune per quegli stupidi cappellini. Non ti biasimo, so che hai fatto
bene, perché tipi come me è meglio lasciarli perdere. Adesso
è notte fonda, ma sapendoti da Harry impegnata in quel lavoro per gli elfi mi
sono preoccupato e ho trovato il coraggio di scendere. Vorrei
parlarti e chiederti scusa, perché mi sento da schifo. Ma
tu stai dormendo. Mi
avvicino di più e ti osservo illuminata dalla luce del camino ancora acceso.
Sei bella, come sempre. E anche innocente. Sono
io quello disgustoso. Sono io quello che ti ferisce continuamente nonostante ti
ami. Mi
inginocchio davanti a te e ti sposto un ricciolo ribelle dal volto. Mugugni nel
sonno, ma sorridi. Forse stai sognando. Sospiro pensando che certamente non sono
io quello che la tua mente ora immagina. Quanto
vorrei sapere cosa si nasconde nel tuo cuore. Come vorrei sapere cosa provi per
me, se mai un giorno potrò sperare di averti al mio fianco in una forma diversa
dall'amicizia. Sono
certo che non accadrà mai, ma prima o poi dovrò accertarmene da solo. Dovrò
chiedertelo e aveva una conferma. Non
resisto ad osservare così a lungo le tue labbra color ciliegia. Con un coraggio
incredibile, mi chino su di te e ti bacio. Piano e delicatamente. Non vorrei mai
svegliarti, non me lo perdonerei. "Ti
amo." ti dico in un sussurro. Ecco
te l'ho detto. Stai dormendo, non mi hai sentito, eppure te l'ho detto. Torno
nella mia stanza, chiedendomi se un giorno lo farò quando sarai sveglia e
cosciente. Quando
mi risveglio, mi rendo conto fin da subito che qualcosa non va. Il sole che
filtra dalle finestre sembra già alto nel cielo e la stanza è misteriosamente
silenziosa. Guardo l'orologio e caccio un urlo quando vedo che ore sono. Mi
vesto, mi preparo in tutta fretta e scendo correndo a far colazione sperando con
tutto il cuore di essere graziato dal prof della prima ora - Merlino dimmi che
non è Snape! - e chiedendomi perché diavolo Harry non mi abbia svegliato. "Come
cavolo è che non ha suonato la sveglia oggi?" mi chiedo seccato, mentre
faccio gli scalini a due a due e mi fiondo in Sala Comune e poi verso il buco
del ritratto. Noto che non c'è molta gente in giro, ma non ci faccio caso più
di tanto e penso a correre verso l'uscita. Quasi
cado a terra, quando uscito dal ritratto, mi blocco all'improvviso., perché sei
comparsa davanti a me. Mi rimetto in piedi composto e alzo una mano per
salutarti come un deficiente. "C-ciao..."
biascico con aria ebete, sperando che tu mi risponda. Non
riesco a leggere i tuoi occhi. C'è qualcosa di strano in te, ma forse è solo
la rabbia che provi nei miei confronti. Incroci
le braccia e sbuffi. "Ciao..." rispondi poco entusiasta. E'
arrivato il momento. Da qualche parte qualcuno mi ha dato la possibilità di
rimediare ai miei errori, perciò non posso lasciarmi sfuggire questa occasione.
Abbasso il capo e chiudo gli occhi. "Ti
chiedo scusa, Hermione, non dovevo dirti quelle cose, sono un cretino!"
urlo tutto d'un fiato, fregandomene di chi mi avrà sentito - probabilmente
mezza scuola con la voce che ho -. Ti
sento sospirare e allora apro finalmente gli occhi e ti guardo speranzoso.
Sembri disposta alla pace. "D'accordo
che ti perdono..." Il
mio viso si illumina come una lampadina e un largo sorriso riempie la mia
faccia. "D-davvero? Cioè, voglio dire, grazie! Ti giuro, non volevo
ferirti..." parlo sconnessamente, sentendo il mio animo molto più
sollevato. Ma
nel silenzio che viene dopo, il mio cervellino mi ricorda il perché stessi correndo come un matto fino a
pochi istanti prima. Faccio
una smorfia prima di rimettermi a correre, con una esclamazione poco ortodossa. Ti
ho già superata di qualche metro, quando mi richiami sorpresa. "Si può
sapere dove stai andando?" E
allora mi chiedo che ci fa la studentessa più studiosa di Hogwarts in giro per
i corridoi a quest'ora. Mi volto spaesato e ti guardo come a voler cercare una
spiegazione a tutte quelle stranezze. "Ma...
ehm... perché non sei a lezione?" ti chiedo sconvolto. Ti
stringi nelle spalle e fai una faccia ovvia. "Perché oggi è sabato." Sabato.
Vacanza. Con tutto quello che è accaduto lo avevo scordato. E mi era preso un
colpo per niente. Mi rivolto verso il corridoio. "Ah..."
dico soltanto. In quel momento la mia testa ha deciso di smettere di funzionare.
Troppe cose tutte assieme avranno fritto il cervello, perciò la prima cosa che
faccio è dare retta ad un'altra parte del mio corpo, il mio stomaco. Questi mi ricorda che è dalla sera
precedente che non tocco cibo. "Allora... allora vado a far colazione...
almeno quello..." dico più a me stesso che a te. Non
ho fatto che pochi passi, quando sento la tua voce. "Aspettami, vengo con
te." Sono
felice, ora sono al settimo cielo, perché per lo meno ho riacquistato la tua
amicizia. Non so perché tu mi abbia perdonato, ma qualunque cosa sia stata la
ringrazio col cuore. E
nel frattempo cerco di trovare il coraggio di dichiararmi, e di confessarti cosa
provo per te. Chissà quando... Non
mi rendo perfettamente conto di cosa sia successo. Fatto sta che mi trovo
improvvisamente la tua mano intrecciata nella mia. Abbasso
lo sguardo sconvolto verso di te e capisco che sei completamente rossa in volto
e terribilmente imbarazzata. Le
mie orecchie prendono fuoco. Continuo
a camminare perché so che se smetto cadrei per terra svenuto. Perciò meglio
andare a avanti per inerzia, visto che tu continui a seguirmi. "Grazie
per ieri notte." mormori con voce bassissima e gli occhi puntati al
pavimento. Non
dico niente. Stringo di più la tua mano, ripetendomi continuamente che non sto
vivendo un sogno. E allora tu circondi di più il mio braccio e ti avvicini
a me. Sento il tuo corpo aderire al mio e faccio fatica a respirare. E'
tutto reale, Ron... è tutto vero... mi ripeto mentre continuiamo a camminare in
silenzio così vicini come non lo siamo mai stati. Ma
ancora non sono del tutto sicuro. FINE
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Ed
eccomi qui con questa nuova song-fic... allora piaciuta? E' la prima volta che
scrivo una vera Ron/Hermione... qualcosa del genere mi frullava in testa da una
vita, solo che non riuscivo a trovare il giusto input per iniziarla... poi ho
ascoltato questa canzone così bella e ho pensato... 'cavolo, sarà Ron che
parla ad Hermione?' e mi sono messa a scrivere... spero di non aver fatto una
cretinata!^^'' Oh
mi scuso immensamente con Lavander, Parvati e Daphne, se mai leggeranno questa
storia! Non volevo essere cattiva, ma mi serviva qualcuno per far andare di
testa Ron! Sorry!! Cmq
aspetto le vostre recensioni, sono proprio curiosa di sapere il vostro parere!
Un bacio a tutti e un grazie in anticipo a tutti quelli che leggeranno questa
fic! Ryta Holmes
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